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La morsa dei pm sul premier: venga lui o mandiamo i Carabinieri

La Procura di Napoli indicherà domani a Berlusconi un ventaglio di date per l'interrogatorio in qualità di persona offesa nell'ambito dell'inchiesta ai suoi danni. Nel caso di un rifiuto a farsi ascoltare, i Pm avvierebbero la procedura per l'accompagnamento coatto del testimone.

 "La memoria difensiva del premier Berlusconi non basta ad evitare il faccia a faccia coi magistrati". Così il procuratore capo di Napoli Giovandomenico Lepore spiega a Radio 24 lo stato di avanzamento del procedimento sulla presunta estorsione ai danni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Commentando la notizia che i legali di Berlusconi hanno depositato una memoria, Lepore ha detto: "Non è un memoriale ma una memoria difensiva. Ma non basta, anche se va letto ciò che c'è scritto e tenerne conto ai fini processuali. Va sentita la parte lesa, noi abbiamo elementi per pensare che ci sia un'estorsione e la vittima, il premier, nega l'estorsione, quindi dobbiamo sapere i particolari".

"La memoria difensiva non basta -ha rimarcato Lepore- perché è una versione unilaterale, vanno fatte le domande e ci sono fatti specifici da contestare. Le controdeduzioni con domande da parte dei magistrati sono necessarie per fare chiarezza, non per senso di persecuzione nei confronti di qualcuno. Nessun cittadino si può sottrarre a suo piacimento all'esame da parte dei magistrati. Lo stesso Presidente della Repubblica può essere sentito come teste, con prerogative come quella di essere sentito al Quirinale, ma non si può sottrarre".