I consiglieri regionali del Partito Democratico, prima firmatariaFrancesca Barracciu, hanno presentato una proposta di legge per garantire unsostegno economico e psicologico ai genitori separati e divorziati in difficoltà.
Il capogruppo del Pd Giampaolo Diana ne ha evidenziato il grande valorecivico perché si tratta di un fenomeno crescente in Sardegna che, in oltre il90% dei casi, colpisce l’uomo in quanto coniuge. Infatti, per rispettarel’obbligo di garantire una condizione di vita dignitosa alla ex moglie e aifigli, si vede costretto a lasciare l’abitazione e a versare gran parte dellostipendio con conseguenze drammatiche per coloro che si trovano in una fasciareddituale medio bassa. La proposta intende aiutarli, soprattutto nei tre annisuccessivi alla separazione, anche per consentire lo svolgimento della funzionefondamentale di contribuire all’educazione dei figli, coloro che paganomaggiormente per la lacerazione del nucleo familiare.
Francesca Barracciu, parlando di emergenza sociale che fa aumentare ilnumero dei nuovi poveri, ha spiegato che, mediamente, un ex coniuge con unreddito mensile di 1300-1500 euro, tolte le spese per il mantenimento, si trovacon una disponibilità finanziaria ridotta a 350 euro. Per questo motivo intanti sono costretti a rivolgersi alla Caritas e alle associazioni divolontariato. L’esponente del Pd ha rimarcato le ripetute lesioni al dirittoalla genitorialità: talvolta il padre viene definito inadatto a stare con ifigli, anche per periodi brevi, con motivazioni ritenute assurde: ad esempio,ha citato il caso del genitore al quale è stata negata la possibilità di tenerei figli perché la sua abitazione era poco illuminata dal sole. Tutto questo, haaggiunto la Barracciu, oltre a rientrare nel tema più generale delle pariopportunità, lede i diritti del bambino: “Il rapporto con i figli è sacrosantoe deve essere garantito”.
In particolare, la proposta di legge prevede che: la Regione possafinanziare progetti presentati dai comuni o da associazioni riconosciute perl’apertura di case di accoglienza temporanea; si costituisca un fondo pererogare prestiti fino a 15.000 euro con tasso zero o agevolato per far frontealle spese, anche quelle legali, nel periodo immediatamente successivo allaseparazione dei coniugi; si istituiscano i Centri di mediazione familiare.
Pietro Cocco ha spiegato che il fenomeno non va sottovalutato e che sideve intervenire per aiutare le associazioni e gli enti locali in un momento incui questi ultimi devono far fronte ai tagli del 17% dei trasferimenti statalie del 14% di quelli regionali. Il consigliere regionale del Partito Democraticoha spiegato che la proposta prevede che, nell’ambito dei programmi di ediliziapubblica e sovvenzionata, una quota non inferiore al 10% degli alloggi siadestinata agli ex coniugi in difficoltà.
Giuseppe Luigi Cucca, sottolineando il momento traumatico per i soggetticoinvolti, ha definito la proposta di legge “un atto di grande civiltà” perchéintende evitare che i danni peggiori li subiscano i bambini, vittime totalmenteincolpevoli. Cucca ha auspicato che la Presidenza del Consiglio regionale diala giusta priorità affinché si possa arrivare ad una rapida approvazione. Ilcapogruppo Diana si è augurato che si mostri sensibilità al problema.
All’illustrazione dell’iniziativa hanno partecipato anche don AmilcareGambella, fondatore dell’associazione Mediazione familiare onlus Sardegna eRoberto Serra in rappresentanza dell’Associazione per le nuove famiglie. Ilsacerdote ha spiegato la complessità del fenomeno rimarcando come spesso sia ladisoccupazione a scatenare la fine dei rapporti coniugali. Serra ha aggiuntoche la sofferenza la si può comprendere appieno dal fatto che in Italia ben3000 padri separati si suicidano ogni anno. Red