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Tv di Stato: Governo in riunione urgente con i militari

La tv di Stato ha annunciato che una riunione urgente del governo si terrà a breve presso la sede del Consiglio Supremo delle Forze Armate (Csfa), che gestisce la Repubblica d'Egitto dalle dimissioni dell'ex presidente Mubarak, l'11 febbraio scorso.

Nel pomeriggio, le forze di sicurezza egiziane hanno cominciato a sgomberare piazza Tahrir dalle migliaia di manifestanti che chiedono la fine del potere dei militari. Nel luogo che fu l'epicentro della rivoluzione di febbraio sono convenuti almeno 5.000 persone, all'indomani di violenze che avevano causato due morti, e centinaia di feriti, alcuni in modo grave. La piazza, che si è svegliata presidiata da tende in cui hanno dormito numerosi manifestanti, ha inneggiato con forza contro il maresciallo, Hussein Tantawi, il capo della Giunta militare.

Sono tre, secondo notizie di fonti mediche, i manifestanti uccisi durante l'irruzione delle forze dell'ordine in piazza Tahrir. Oltre al primo, Shehab Eddin el Dakhruri (26 anni) altre notizie indicano un altro giovane ed una ragazza. I loro tre corpi sono ancora in piazza, vicino ad un ospedale da campo allestito dietro la moschea. 

In mattinata vi erano stati scontri intorno al ministero dell'Interno, molto vicino a piazza Tahrir: il bilancio è stato di almeno 15 feriti, tra manifestanti e poliziotti. Gli scontri, secondo le forze di sicurezza, sono scoppiati quando centinaia di manifestanti hanno attaccato con una sassaiola gli agenti: i poliziotti hanno reagito lanciando pietre e gas lacrimogeni ai giovani.

Ieri due persone sono morte, una al Cairo e una ad Alessandria, e diverse centinaia sono rimaste ferite. La polizia oggi ha utilizzato gas lacrimogeni contro alcune migliaia di persone che si sono radunate a piazza Tahrir, centro delle proteste che a febbraio hanno portato alla caduta di Hosni Muabarak. I manifestanti hanno risposto tirando pietre contro gli agenti.

Un appello alla "ragione" è stato fatto dal governo egiziano dopo i violenti scontri di
ieri a piazza Tahrir, tra polizia e manifestanti, costati la vita ad un giovane e nei quali sono rimaste ferite 676 persone. In un comunicato diffuso nella notte alla tv pubblica il Governo definisce i fatti accaduti "pericolosi" e con "un impatto diretto sul cammino del Paese e della rivoluzione".

Quindi, si sottolinea che "manifestare pacificamente è un diritto costituzionale inalienabile" ma "la piega che hanno preso gli avvenimenti rende necessario che da parte di tutti si mostrino ragionevolezza e responsabilità'. Il Governo assicura poi che una volta esaminate le circostanze nelle quali si sono svolti i fatti che hanno portato alle violenze di piazza, essi "saranno esposti nei giorni prossimi al popolo, all'insegna della trasparenza e della chiarezza".

Dopo aver ricordato che l'Egitto sta vivendo un periodo di passaggio e si trova alla vigilia di elezioni che rappresentano la scadenza piu' importante della rivoluzione" il Governo si appella a far prevalere l'interesse del paese e della rivoluzione".
Gli scontri di piazza Tahrir saranno al centro di una riunione del Governo, previsto in giornata.

Un ufficiale dell'esercito ed uno della polizia - assieme a 4 agenti - sono stati presi in ostaggio da manifestanti di Piazza Tahrir, secondo notizie diffuse sulla piazza. Da fonti internet si apprende che la polizia ha arrestato la candidata presidenziale Butaina Kamel mentre era con manifestanti diretti al ministero dell'Interno.

Il ministro della cultura egiziano Emad Abou Ghazi, si è dimesso per protesta contro le violenze durante l'irruzione di polizia e militari in piazza Tahrir. I media egiziani precisano che Abou Ghazi si è anche rifiutato di partecipare alla riunione d'emergenza, congiunta tra governo e Consiglio Supremo delle Forze Armate.