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Dichiarazione Luciano Uras : Cappellacci si dimetta – Elezioni subito con Molise, Lombardia e Lazio

“E’ inutile resistere. Il Governo impugna ancora una volta gli articoli di legge che devono regolare il funzionamento dei servizi per il lavoro e i centri per  l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati. La Sardegna, unica regione in Italia, pare non ne abbia diritto.

Vi è una responsabilità grave delle Giunte di questa e della precedente legislatura che, in violazione delle norme, hanno inteso non applicare la legge regionale sui servizi e le politiche del lavoro approvata nel 2005, 7 anni fa. Per questo si opera con personale precario da quasi 8 anni. Dipendenti qualificati, selezionati con procedure pubbliche, che hanno maturato una importante esperienza a servizio di chi cerca lavoro, di chi vuole avviare una micro impresa, contribuire alla difficile situazione occupazionale della Sardegna.

La Sardegna con un tasso di disoccupazione da terra arretrata, a 2 cifre, con 1 giovane su due disoccupato, 1 donna su tre senza lavoro, un sistema produttivo ed industriale al disastro, non può avere gli stessi servizi che hanno le altre regioni d’Italia.

Tutti a casa, diverse centinaia di persone. Perché, oggi, è anche impossibile fare i concorsi.

Tutto ciò ha un responsabile nel Presidente della Regione, in questa maggioranza incapace di ottenere udienza dal Governo per spiegare le motivazioni delle norme approvate e la natura delle esigenze e delle urgenze organizzative della nostra pubblica amministrazione locale. Sarebbe bastato dire al Ministro di turno che, a differenza delle altre parti d’Italia, qua le province sono state soppresse dai referendum, non possono provvedere a una organizzazione stabile delle loro competenze, sono oggetto di riorganizzazione e, se non si opera in via transitoria, i servizi saranno soppressi. I sardi quindi, in Italia, sono condannati ad essere  cittadini di serie B. Sono privi di difesa.

Ora basta. Il Presidente si dimetta per manifesta incapacità di trovare soluzioni ai problemi dei sardi. Si liberi la Sardegna di un Presidente, di una Giunta e di una maggioranza inutili. Si sciolga il Consiglio regionale ormai delegittimato da troppe vicende. Si voti subito insieme a Molise, Lombardia e Lazio. Si elegga un nuovo Consiglio regionale, ridotto nel numero dei suoi componenti (60) come va decidendo in queste settimane il Parlamento. La Sardegna ha bisogno di una Assemblea legittimata a fare le leggi necessarie e a resistere alle arroganze centraliste dei Governi. Com