Il Consigliere regionale del Partito Democratico Marco Espa, Vice presidente della Commissione Igiene e Sanità, ha presentato, assieme a Mario Bruno, Giannetto Mariani, Valerio Meloni ed Elio Corda, di un'interrogazione diretta al Presidente della Regione Cappellacci e all’Assessore Liori.
"La recente deliberazione che la Giunta regionale ha adottato, - ha sottolineato Espa - relativamente alle linee guida in materia di trattamento sanitario obbligatorio e accertamento sanitario obbligatorio per persone sofferenti mentali, non solo risulta emanata nel contesto di una colpevole assenza di governo nel settore della salute mentale, ma è un atto semplicemente vergognoso che ribadisce ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, i limiti e il pressapochismo di una Giunta che non valuta, non si confronta, disattende le linee guida della Conferenza delle Regioni e ritiene che pedissequamente il problema in Sardegna si possa risolvere recependo, perfino nella forma espressiva e nella sintassi (copiando!) le indicazioni elaborate dalla Regione Veneto".
Nel documento i Consiglieri regionali del centrosinistra "evidenziano il palese contrasto del contenuto della deliberazione della Giunta regionale n°16/13 del 20 marzo 2011 rispetto alle linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni, la dove - si afferma - solo le soluzioni dei problemi della rete dei servizi di salute mentale rendono credibile l’impegno a riportare nell’ordinaria modalità di gestione del bisogno psichiatrico quelle che sono eccezioni e cioè gli interventi fatti senza il consenso del paziente, mentre la deliberazione della giunta regionale non contestualizza gli interventi psichiatrici obbligatori nell’ambito degli interventi della psichiatria e della salute mentale non facendo riferimento alcuno ai problemi della rete dei servizi, alla adeguatezza delle risorse disponibili, alla razionalità dell’organizzazione, ai bisogni degli utenti e alle azioni utili per affrontarli".
"Di fronte all’irrazionalità della Deliberazione - ha aggiunto Marco Espa - che purtroppo non rispetta né i principi della nostra Costituzione, né quanto dispone l’art. 33 della legge 833/78, abbiamo chiesto al Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità innanzitutto quali realtà operative, sociali e sanitarie siano state coinvolte nella redazione delle linee guida regionale perché siamo certi che queste siano state elaborate in totale solitudine, senza il contributo di organismi quali il 118, i servizi di salute mentale, gli Enti Locali e le Associazioni dei familiari".
"Non solo. La nostra interrogazione - ha concluso il Consigliere - tende soprattutto a conoscere in che modo la Regione Sardegna, nel rispetto delle leggi vigenti e nella sua autonoma considerazione del diritto alla difesa della salute a alla libertà individuale nell’esercizio di questo diritto, intende agire per promuovere l’abbattimento del ricorso al trattamento sanitario obbligatorio ad alle altre forme di coercizione e quali siano le strategie, i programmi, le azioni che si intendono adottare per promuovere la qualità degli interventi per la salute mentale". Red.