"Il mio augurio? E' per tutti e non solo per me ed è che qualche seme della riflessione che ho tentato di fare venga raccolto". Così il presidente Giorgio
Napolitano ha risposto ad una giornalista che gli ha chiesto del consenso bipartisan raccolto sul messaggio di fine d'anno. "Vedete voi se verrà raccolto o no", ha aggiunto Napolitano sorridendo.
Rispondendo alla domanda di una giornalista, che gli ha chiesto se i tempi della concertazione fossero ormai finiti, il capo dello stato, in visita al Pio Monte della Misericordia di Napoli, ha detto: "Ho appena letto un intervento del ministro del Lavoro il quale dice che nell'accordo del '93 erano sanciti diritti che bisogna fare salvi. Mi pare che questo sia un aspetto importante. Per quanto siano cambiate le cose e si possa vedere quanto dell'accordo del '93 rimanga valido, però vi sono
dei punti importanti che riguardano senza dubbio il diritto di rappresentanza, tutta una materia che ormai va affrontata".
"C'e' un rapporto difficile, un confronto che e' diventato molto duro - ha aggiunto il capo dello stato - ne ho fatto appena un cenno nel mio messaggio del 31 dicembre, perche' credo che nessuno possa negare che esiste un problema di bassa produttività del lavoro. Pero' non è questione che sia legata esclusivamente al rendimento lavorativo delle maestranze. La produttività del lavoro dipende in larga
misura anche dall'innovazione tecnologica, dalle scelte di organizzazione del lavoro e quindi ci deve essere un confronto, si deve assumere questo obiettivo".
"Tutte le parti in causa - ha auspicato Napolitano - devono riconoscere l'essenzialità di questo impegno e aumentare la produttività del lavoro ai fini della competitività internazionale della nostra economia. Poi il modo affrontare questo problema - ha concluso Napolitano - soprattutto il punto delle modifiche che ne possono derivare nelle relazioni industriali sono oggetto di contenzioso ed io mi auguro che si
trovi un modulo più costruttivo di discorso".
"Credo che sia giusto chiedere che in sede europea il tema della libertà religiosa diventi oggetto di discussione e di iniziativa. Quello che è accaduto in Egitto è anche parte di una situazione interna del Paese, di grande tensione e preoccupazione".
Il Capo dello Stato - che ha parlato con i giornalisti a margine della visita al Pio Monte della Misericordia, antica istituzione caritativa nel centro storico di Napoli - ha ricordato di aver toccato "in modo impegnativo il tema della libertà religiosa quando ho rivolto gli auguri al Corpo diplomatico il 20 dicembre. Ho posto con molta forza la questione perché, parlando in generale del tema dei diritti umani, non si può ignorare questo aspetto specifico così significativo e rilevante che è la libertà religiosa".
"Ci attendono prove molto impegnative. Occorre uno scatto, una mobilitazione. Bisogna soprattutto tenere aperte le linee di comunicazione con le generazioni piu' giovani, i cui problemi sono quelli del futuro dell'Italia".