All'indomani della "cena degli ossi" con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti,
il leader della Lega Umberto Bossi sottolinea che l'unico vero rischio per la maggioranza sarebbe "che la Lega puntasse i piedi", non certo la mozione di sfiducia contro il ministro della Cultura, Sandro Bondi, che sarà votata entro gennaio.
"Di rischioso non penso ci sia niente. Di rischioso c'è solo che la Lega puntasse i piedi e basta". Ma la Lega non lo farà "perchè siamo amici di Berlusconi.
L'importante è che portiamo a casa il federalismo".
Nel tracciare il bilancio della riunione di ieri sera con Tremonti e dei rapporti con il presidente del Consiglio il leader del Carroccio ha raccontato che solo il ministro dell'Economia ha parlato al telefono con il premier: "Ho sentito che ci ha parlato
solo Tremonti con Berlusconi. Io no, solo per gli auguri, cosa c'entrano gli auguri con la politica?".
Berlusconi comunque ha rassicurato Bossi sul rafforzamento della maggioranza. "Mi ha detto che i numeri stanno crescendo - ha aggiunto Bossi a proposito dei dieci deputati pronti a sostenere il governo - Non so se bastano, stanno crescendo".
Bossi ha ribadito che la settimana dal 17 al 23 gennaio è decisiva per le sorti del governo. "E' oggettivo - ha spiegato il leader leghista a Calalzo di Cadore - se si vuole andare al voto bisogna fare le cose in quel periodo li'". "Poi - ha continuato
- c'è il problema che il federalismo deve passare e che l'ultimo decreto attuativo va in Commissione bicamerale: quindi, se non passa quella roba li', non possiamo portare il federalismo in Consiglio dei ministri".
Bossi si è detto comunque fiducioso sulle possibilità di approvazione degli
ultimi decreti attuativi sul federalismo: "Io sono convinto che passi".
Quanto alla mozione di sfiducia presentata all'opposizione contro Bondi in seguito al crollo di un edificio di Pompei, il leader leghista si è detto convinto del fatto che "con i numeri potremmo anche farcela". In ogni caso, a suo parere, si tratta di "una cosa un po' vergognosa. Se non sta in piedi - ha continuato Bossi riferendosi
a Pompei - Bondi cosa c'entra con il crollo avvenuto a Pompei?. Crolla Pompei e diventa colpa di Bondi. Non ha i soldi, cosa deve fare?".