Ieri notte, alla ripresa è intervenuto Gianvalerio Sanna (Pd) sull’emendamento 90, che l’Aula ha respinto. Respinti anche gli emendamenti 93, 92, 326, 330, 348, 348. Sull’emendamento 350, relativo alla cancellazione dei residui di bilancio e alla contrazione di mutui, l’on. Gianvalerio Sanna (Pd) ha detto: “Se l’obiettivo della Giunta è ridurre il disavanzo, questo nostro suggerimento strutturale va esattamente in questa direzione. Le manovre finanziarie non servono solo a coprire il disavanzo ma a generare sviluppo e a fare investimenti”. L’emendamento 350 è stato respinto.
Stessa sorte per l’emendamento 79, a firma Sabatini e più, che prevedeva una destinazione del 10 per cento del Titolo primo del bilancio della Regione a favore del Fondo unico per gli enti locali, “con lo scopo di dare piena attuazione al federalismo fiscale della Regione Sardegna”. Per l’on. Sanna (Pd) “si tratta di recepire le istanze in arrivo da tutto il mondo degli enti locali sardi e per sostenere le unioni dei Comuni, che hanno bisogno di essere aiutate”. L’oratore ha riproposto il tema del Fondo unico anche nell’illustrazione dell’emendamento 98: “Se questa norma non viene approvata rischiamo di mandare all’aria i servizi di pulizia, sportivi e scolastici delle Unioni dei Comuni. Un taglio di 17 milioni netti che significa nei fatti la cancellazione della riforma e la morte del principio di sussidiarietà”. Anche l’emendamento 98 è stato respinto.
L’on. Maninchedda (Psd’az) e l’assessore La Spisa, rispettivamente presidente della Commissione Bilancio e assessore al Bilancio e programmazione, hanno dato parere favorevole all’emendamento di sintesi 482, che è stato approvato. Approvati anche gli emendamenti 15, 16, 29.
L’emendamento 60 (Maninchedda e più), a favore delle imprese insediate nei comuni montani sopra i mille metri, prevede uno sgravio d’imposta. Ma è stato contestato dall’opposizione: “Prima avete fatto di tutto per eliminare i piccoli comuni”, ha detto l’on. Gianvalerio Sanna (Pd), “e adesso vi preoccupate delle imprese nelle aree montane. Francamente fate ridere”. L’on. Maninchedda ha difeso invece l’emendamento: “Il punto di partenza è la legge nazionale sulla montagna e noi stiamo usando a campione la leva fiscale. Se usassimo il parametro attuale delle comunità montane sarde avremmo dovuto inserire due terzi dei comuni della Sardegna. Ma non è ragionevole dire no a ogni innovazione, vediamo come funziona questa riforma e poi ci potremo tornare su”.
Per l’on. Barracciu (Pd) “se le innovazioni servono a migliorare la situazione certo che noi siamo favorevoli. Ma se la sperimentazione non ci è nota perché non conosciamo uno studio dettagliato a supporto, non possiamo che prendere questa posizione contraria. Se lo spirito è positivo, non si capisce perché non includere, come chiediamo noi, anche comuni come Sadali, che stanno a 650 metri e sono ugualmente montani e ugualmente hanno bisogno di provvedimenti di sostegno”.
L’on. Stochino (Pdl) ha difeso l’emendamento Maninchedda: “Questa è una sorta di zona franca per i comuni montani e i denari non vanno ai Comuni ma alle imprese. Questa è una riforma storica per la Sardegna e se la sperimentazione va bene la estenderemo a partire dal 2012”. Per l’on. Gavino Manca (Pd) è necessario chiarire “quali sono i Comuni beneficiari di questo sgravio fiscale, non è una marchetta ma un marchettone”. L’on. Uras (Sel) ha detto: “Siamo nella confusione più completa, il problema dello spopolamento dei piccoli Comuni si è affrontato in questi decenni sostenendo il sistema e lo sviluppo locale. Il criterio non può essere quello del metro, a Cortina d’Ampezzo stanno benissimo e non soffrono isolamento né diseconomie. Rischiamo così di arricchire chi già è ricco, ancora una volta esce l’anima del centrodestra: dare di più a chi ha”. L’on. Cuccureddu (Mpa) si è detto “favorevole alla sperimentazione, che coinvolge 25 Comuni secondo i nostri calcoli” mentre l’on. Roberto Capelli ha contestato l’inserimento nell’emendamento 60 degli sgravi a favore delle imprese che abbiano un’unità operativa nei comuni sopra i mille metri. “La sede legale e l’unità operativa devono essere ubicate”, ha detto l’oratore, “nello stesso Comune sopra i mille metri”.
Per l’on. Sechi (Sel) “non ha senso introdurre questa sperimentazione solo legandola al dato dell’altitudine e così squilibrando l’esperimento”. L’on. Soru (Pd) ha invitato, come il collega Cuccu, la maggioranza a ritirare l’emendamento 60: “A volte le ragioni degli altri non sono così sciocche, come è avvenuto per la battaglia sulle entrate, che adesso voi condividete. Allo stesso modo vi dico che state sbagliando nel riformismo a tutti i costi: prima cancellate le Unioni dei Comuni e ora lo sgravio perfino sull’Iva. Questo pressapochismo fa danno, questa vaghezza è disarmante: è un modo per regalare diecimila euro a chiunque, anche a chi non ha dipendenti né redditi. Presidente Cappellacci, lei è un commercialista, queste cose le sa bene”. L’on. Uras ha detto: “Qual è la finalità di questo provvedimento? Dovete salvare imprese che non devono fallire? Volete salvare posti di lavoro? Volete ridurre diseconomie? Sennò è solo uno sconto sulle tasse a favore di chi è nato imprenditorialmente sopra i mille metri. E si rischia di considerare questa norma come una diseguaglianza meritevole di un processo di infrazione davanti all’Ue per aiuto illegittimo di Stato oppure di violare il principio costituzionale di uguaglianza. Mi unisco all’appello a una riflessione”.
L’on. Maninchedda (Psd’Az) ha replicato: “La nostra norma discende dalla norma nazionale ma se si ritiene che non sia il caso di riconoscere lo sgravio sull’Iva non ci sono difficoltà. Non vogliamo creare sperequazioni anche se nella vita si è diversi e chi nasce come imprenditore in questi paesi si trova applicati gli studi di settore di Cagliari, anche se l’impresa è e lavora a Tonara. Questo è il senso ma la norma non è fatta con i piedi né pensando ad altro”.
L’on. Porcu (Pd) ha proposto un emendamento verbale che aggancia a criteri più stringenti le norme di favore. Il collega Bruno, capogruppo del Pd, ha ripreso invece l’intervento dell’on. Sabatini e ha suggerito di trasportare la riforma dentro il prossimo collegato alla Finanziaria. Per l’on. Diana (Pd) “è stata una discussione importante e penso che rischiamo di sciupare un’occasione se passiamo al voto. La legge 37 del ’98, ovvero il Piano per il lavoro, ci ha dimostra che le imprese che hanno necessità di ampliare l’organico lo fanno e basta, al di là del contributo. E l’esempio vale anche per questa proposta di sgravio a favore delle imprese nelle zone montane. Ecco perché il suggerimento di rimandare al collegato la riforma, proseguendo la discussione, ci possa portare a più felici risultati nella lotta alle diseconomie delle zone interne della Sardegna”. Della stessa posizione l’on. Barracciu ma la maggioranza ha approvato alla fine l’emendamento 60.
L’on. Cappai (Udc) ha comunque proposto di affrontare il tema degli sgravi a favore dei comuni che subiscono il fenomeno di spopolamento in occasione dell’esame del collegato alla Finanziaria. “Quanto soldi abbiamo investito in Sardegna? Li abbiamo investiti bene o male? Parliamo di queste cose indipendentemente dal numero degli abitanti e dall’altezza dei paesi”.
L’emendamento di sintesi 489, relativo ai finanziamenti a favore dei Comuni per la realizzare di opere pubbliche, è stato discusso con il parere favorevole della Giunta ma l’on. Stochino (Pdl) si è detto contrario. L’emendamento è stato approvato, così come l’emendamento 198, che stanzia 200 mila euro per realizzare la messa in sicurezza del percorso dell’Ardia di Sedilo. Approvato anche uno stanziamento, con l’emendamento 27, a favore delle università di Cagliari e Sassari a favore di interventi di edilizia universitaria.
L’emendamento 210 a firma Capelli, cinque milioni di euro e più per completare la Scuola forestale della Sardegna a Nuoro, ha acceso la discussione in Aula. L’assessore La Spisa non si è detto contrario mentre il presentatore ha ribadito la necessità di “tenere fede a un impegno, previsto da una legge regionale, che più presidenti hanno preso per quel territorio. Non so se possiamo sorridere davanti alla distrazione di finanziamenti a favore di una parte della Sardegna che ha poche risorse e poche opportunità”. L’on. Soru (Pd) ha annunciato il voto favorevole “per motivi di opportunità e di coerenza verso quanto fatto in materia di istruzione ambientale a Nuoro, che si trova al centro del più grande patrimonio boschivo della Sardegna”.
I lavori sono stati sospesi per cinque minuti dalla presidente Lombardo e alla ripresa l’on. Uras (Sel) ha sollecitato una decisione sulla struttura del vecchio seminario di Cuglieri, restaurato da tempo e destinato ad ospitare la scuola forestale prima che si decidesse di aprirla a Nuoro. A favore dell’emendamento Capelli gli interventi degli on. Ladu (Pdl), Cucca (Pd) e Cocco (Idv). L’emendamento 210 è stato approvato.
La presidente Lombardo, su richiesta dell’on. Bruno, ha precisato che i lavori proseguiranno a oltranza sino al completamento dell’articolo 1.
I consiglieri dell’opposizione sono intervenuti sull’emendamento 37, che si riferisce alla necessità di ammodernamento della rete di emergenza sanitaria. L’emendamento è stato approvato. Battaglia in Aula anche sull’emendamento 39, del quale l’opposizione ha invocato ripetutamente il ritiro segnalando il rischio di un cattivo uso del denaro pubblico. L’emendamento è stato approvato.
Il Consiglio regionale si è poi soffermato sull’emendamento 58 (Solinas e più), che stanzia 500 mila euro a favore della Provincia di Oristano per far fronte all’emergenza ambientale nel rio Mare Foghe nel territorio di Riola Sardo a seguito della proliferazione di un’erba sconosciuta in Sardegna. L’on. Mariano Contu (Pdl) ha condiviso l’emendamento e ha ricordato che sul punto la commissione Ambiente ha effettuato sopralluoghi e sentito gli amministratori locali. L’Aula ha approvato.
Accolto anche l’emendamento 383 (Sabatini e più) per integrare i consorzi fidi di garanzia degli artigiani.
Il dibattito si è poi concentrato sull’emendamento 447, a firma Vargiu, che stanzia 5 milioni di euro su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici per il restauro e la realizzazione di edifici di culto e chiese. L’emendamento è stato spostato all’articolo 3.
Sull’emendamento 185, a firma Sechi e teso a vendere l’hotel Esit di Alghero per ricavare le risorse per costruire il nuovo edificio della scuola alberghiera di Alghero, è nato un dibattito. L’on. Uras ha affermato: “Possibile che si trovino sempre i soldi per ristrutturare ogni chiesa e non per far funzionare le scuole, per giunta scuole turistiche, che vanno nella direzione che voi auspicate, ovvero il turismo?”. L’emendamento è stato spostato all’articolo 3, su proposta dell’on. Porcu.
Poco prima delle due del mattino la presidente Lombardo ha dichiarato chiusi i lavori, che riprenderanno oggi alle 11. Red