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Manovra finanziaria – Il Consiglio esamina gli emendamenti aggiuntivi all’art. 2.

Questa mattina la seduta del Consiglio regionale, al cui ordine del giorno vi era l’esame degli emendamenti aggiuntivi all’articolo 2 del DL 219, si è aperta sotto la presidenza di Claudia Lombardo. Mancando però il numero legale, è stata sospesa per 30 minuti.

Alla ripresa dei lavori è stato approvato l’emendamento 13 che autorizza una spesa di 260mila euro a favore del Comune di Castelsardo per l’attuazione dell’accordo quadro tra Regione, Camera di commercio di Sassari, Università di Sassari ed il Comune di Castelsardo per la sperimentazione di un progetto pilota sul turismo nei borghi.

Sull’emendamento 307, che in seguito è stato ritirato, è intervenuto Uras (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) che ha annunciato il voto a favore e ha detto che questo emendamento serve come stimolo per contrastare meglio il fenomeno della povertà. "Presenteremo – ha detto - un ordine del giorno sull’argomento".

Di seguito Espa (Pd) ha annunciato il voto favorevole, Maninchedda ha dichiarato che la maggioranza non ha nessuna difficoltà ad approvare un ordine del giorno in materia ed il presidente della commissione Bilancio ha chiesto il ritiro dell’emendamento.

In merito all'emendamento 54, relativo lo stanziamento di 100mila euro a favore dell’associazione “Casa museo Antonio Gramsci di Ghilarza” di Ales e dell’Istituto “Studi e ricerche Antonio Gramsci di Cagliari, è intervenuto Steri (Udc). L’emendamento, emendato oralmente, è stato approvato nella nuova stesura.

L’emendamento 114 è stato ritirato, ma G.V. Sanna (Pd) ha annunciato a tal proposito "Dato che si tratta di una norma che riguarda la moralità e la trasparenza, la presentazione dello stesso emendamento nel collegato". Sull’argomento sono intervenuti Maninchedda (Psd’az), Pittalis (Pdl) e Sechi (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) ed in materia di archivi storici diocesani sono stati approvati gli emendamenti 476 e 122.

Circa l’emendamento 124 che prevede un’incentivazione per la campagna di sensibilizzazione pubblica "Sardegna fatti bella" contro l’abbandono dei rifiuti e per la raccolta differenziata sono intervenuti, a favore G.V. Sanna (Pd), Sechi (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori), Barracciu (Pd), Pietro Cocco (Pd), Daniele Cocco (Idv), Giampaolo Diana (Pd), Espa (Pd), Porcu (Pd) e Bruno (Pd). Quest'ultimo ha affermato: "L’opposizione crede molto in questo emendamento, ma dato che si rende conto che sarà bocciato, prima di ritirarlo chiede alla giunta delle rassicurazioni".

Meloni (Riformatori) ha proposto di spostare questo emendamento al collegato. "Se l’emendamento viene ritirato e ripresentato in maniera più strutturata – ha detto - avrà la massima attenzione".

Tocco (Pdl) ha poi annunciato il voto di astensione, mentre l’assessore La Spisa ha assicurato che nel collegato si esaminerà la questione che anche l’esecutivo considera prioritaria.

È quindi iniziata la discussione sull’emendamento aggiuntivo 125, presentato dai capigruppo del centrosinistra.

Gianvalerio Sanna (PD) ha sostenuto che l’emendamento recepisce un problema che fu portato in aula dall’assessore Rassu. “Oggi l’azione della dismissione del patrimonio regionale - ha denunciato Sanna - è rallentata da una sovrastruttura, la commissione regionale, che non si riunisce mai e rallenta il processo. È invece necessario accelerare la procedura, abolire questo vincolo e rimettere al servizio Demanio il compito di quantificare il valore sulla base degli indici immobiliari, mettendo la Regione in condizione di dare un’accelerata alla dismissione di questo patrimonio”.

Giulio Steri (UDC) ha affermato che già in commissione venne dato un parere favorevole all’emendamento, dato che era già stato segnalato un errore e una conseguente richiesta di modifica.

Mario Bruno (PD), nell’esprimere parere favorevole, ha sollecitato la Giunta a chiarire a che punto sia l’accordo di programma con l’Agenzia Demanio e il Ministero della Difesa sul trasferimento dei beni demaniali alla Regione. “Chiedo anche all’assessore agli Enti locali qual'è la procedura per il passaggio dei beni ex Ersat, oggi Laore. Nella scorsa legislatura venne effettuata una classificazione di beni non funzionali a quell’agenzia, alcuni dei quali devono essere alienati, tenendo conto delle leggi vigenti. La Giunta acceleri quella procedura”.

Per Luciano Uras (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori) si tratta di stabilire le modalità di individuazione della congruità dei prezzi degli immobili. “Dovrebbe essere assoggettata a una valutazione successiva, nell’interesse dell’amministrazione. Deve tener conto di questo principio. Chiedo - ha replicato Uras - anche al presidente Maninchedda di indire una riunione della Commissione Bilancio per avere un quadro delle proprietà e delle possibili cessioni, con una valutazione di massima degli importi ricavabili”.

Gavino Manca (PD), dopo aver espresso il proprio parere favorevole, ha fatto notare che è “vero che vi è un’eccessiva lentezza, ma il problema è anche legato alle strutture degli assessorati. Se non rafforziamo gli organici per la verifica tecnica non avremo un’accelerazione dei tempi. È un emendamento importante per incamerare risorse e risparmiare sulla gestione e sulla vigilanza”.

Secondo Felice Contu (UDC) si tratta di un problema parziale. “Io credo - ha affermato - che sull’argomento patrimonio dovremmo avere un’attenzione molto più precisa. È vero che le Camere di Commercio hanno indici di valore per gli immobili, ma non per i terreni. Il patrimonio della Regione è immenso, che vale centinaia di milioni di euro, basterebbe guardare le aree fabbricabili a Cagliari, o alle enormi estensioni di terreno agricolo. Serve una seria politica sul patrimonio. Per alleviare la nostra situazione debitoria. Per questo voto a favore”.

Nicola Rassu, assessore agli Enti locali, ha reso noto il parere favorevole della Giunta rispetto all’emendamento in discussione. “Sulla politica di dismissioni e cartolarizzazione, - ha sottolineato Rassu - sarà presentato un collegato alla finanziaria. Il primo obiettivo è quello di dismettere tutti quei beni da cui si possono ricavare centinaia di milioni di euro. È un’esigenza improcrastinabile. Esprimo però perplessità sulla formulazione dell’ emendamento, prevedendo non solo l’intervento delle CCIAA, magari aggiungendo una perizia giurata, qualcosa che non blocchi ulteriormente le procedure”.

Anche per Carlo Sechi (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori) le Camere di Commercio hanno diverse valutazioni e criteri differenti. “Concordo con l’assessore, - ha esordito - serve una maggiore ponderazione, serve una campagna di vendita e non di svendita, a vantaggio di tutti. Sarà necessario tenere d’occhio anche le destinazioni d’uso, evitando l’assalto alla diligenza”.

Gianvalerio Sanna (PD) ha quindi letto all’aula la nuova formulazione dell’emendamento e del comma modificato e, messo in votazione, l’emendamento 125 è stato approvato.

Per quanto concerne l’emendamento 128, Marco Espa (PD) ha annunciato il ritiro, dato che verrà avanzata una pdl da sottoporre al lavoro della Commissione competente.

Gli emendamenti 186 e 187 sono stati giudicati inammissibili, mentre il 203 è stato ritirato.

L’emendamento 208 è stato approvato, mentre sul 379 è intervenuto Gianvalerio Sanna (PD), il quale ha spiegato che si prevede un finanziamento integrativo di 800mila euro al Consorzio UNO, per le attività didattiche dell’Università di Oristano. “Si tratta - ha rimarcato - di un fondo importante anche perché la delibera della Giunta per i fondi alle Università decentrate non è ancora online. Se non conosciamo, siamo costretti a presentare emendamenti, in nome della trasparenza”.

Messo ai voti, l’emendamento non è stato approvato, dopo di che si è quindi passati alla discussione sull’emendamento 475, aggiuntivo all’emendamento 380.

Gianvalerio Sanna (PD) ha reso noto che l’emendamento all’emendamento accoglie alcuni suggerimenti dopo alcuni colloqui con l’assessore. “Questo finanziamento necessita di una procedura più snella”, ha affermato.

A Franco Sabatini (PD) è invece parso strano che una legge di nuova approvazione non avesse ancora ricevuto i fondi previsti, pari a 5 milioni. “In effetti la norma era complessa e non si riusciva a stanziare quelle risorse ai richiedenti. Così semplifichiamo quella procedura, dando attuazione al disegno di legge. L’emendamento 380 ripristina quel finanziamento di 5 milioni previsto in origine”.

Giuseppe Cuccu (PD) ha poi ricordato che meno di un anno fa il Consiglio approvò una legge sugli oratori, con 5 milioni di euro. “Vi sono state difficoltà attuative, riscontrabili nel comma 2 dell’art. 4. Ora noi presentiamo due emendamenti collegati, sperando di ritrovare anche oggi quel consenso così diffuso allora”.

Paolo Maninchedda (Psd’az) ha dato parere favorevole all’emendamento 475, perché sostitutivo totale del 380 e, messo in votazione, l’emendamento 475 è stato approvato, facendo decadere il 380.

Gli emendamenti 466 e 121, inoltre, sono stati spostati all’art. 3, mentre il 214 è stato dichiarato inammissibile. Il 457, uguale al 12, è stato approvato dall’aula.

In merito agli emendamenti 472, 471, 470, 14 sono stati spostati all’art. 3, mentre sull’emendamento 32 la Giunta e la Commissione hanno espresso parere favorevole.

Gianvalerio Sanna (PD) ha sostenuto di non avere niente in contrario, “se però veniamo informati su come stanno le cose sugli altri finanziamenti. Tempo fa si parlò di un sistema di sostegno alle imprese da parte della Sfirs. Oggi non sappiamo più niente, non sappiamo se ci sono i fondi, se c’è un regolamento e un bando, se le imprese stanno rispondendo. Prima di stanziare altri soldi, sarebbe bene capire che fine hanno fatto i precedenti. Assessore, ci dica a che punto è quella partita”.

Per Paolo Maninchedda l’emendamento tratta una materia diversa rispetto ai fondi trasferiti alla Sfirs per il fondo di garanzia. “Questo emendamento 32 - ha dichiarato - serve per la formazione degli imprenditori, con dei voucher per piccole e microimprese del valore di 500 euro, destinati a corsi per vere e proprie scuole d’impresa, al fine di innalzare le competenze di quei piccoli imprenditori. L’argomento dell’on. Sanna è pertinente all’articolo 3 sui sistemi di garanzia. Chiedo invece di poter fare un emendamento orale per far sì che tale contributo venga concesso nell’ambito dei de minimis”.

Francesca Barracciu (PD) ha invece affermato di non essere contraria alla formazione per imprenditori e piccole imprese, “però vorrei ricordare che ci sono già ingenti disponibilità che arrivano dall’Europa. Io ho maturato un’esperienza lavorativa sul tema, e negli anni sono stati presentati numerosi progetti per i titolari di impresa. Quella misura che stanziò milioni di euro, purtroppo non ha avuto nessun monitoraggio. Per questo non sono d’accordo con questo emendamento”.

Messo ai voti, l’emendamento è stato approvato, a differenza degli emendamenti 190 e 33 che sono stati ritirati e del 34 che è stato approvato.

Si è passati quindi alla discussione dell’emendamento 494, sintesi dei 9, 467, 417 e 439.

Gianvalerio Sanna (PD) a tal riguardo ha affermato che l’emendamento mira a ridurre le liste attesa in sanità, “ma con la presunzione che con il denaro si faccia tutto, mentre con le prestazioni professionali non si faccia nulla. Qui sta il punto. Faccio l’esempio di Oristano, con criteri assurdi nei concorsi della sanità. Io preannuncio una mozione su questo argomento, sui criteri allucinanti per la scelta di medici e primari. Io sarò disponibile a metter soldi per ridurre le liste di attesa quando avremmo ridisegnato i criteri di efficienza per le scelte del personale sanitario”.

Pierpaolo Vargiu (Riformatori) si è espresso a favore dell’emendamento, “senza avere l’intenzione di sottrarci al dibattito più ampio sollecitato dall’on. Sanna. Anzi, sarebbe opportuno valutarlo nell’art. 3. Votiamo a favore di questo emendamento, sapendo che le liste d’attesa non sono un problema di sanità, ma di differenza tra domanda e offerta, espressione della crescita delle esigenze della popolazione. Peraltro è vero che in altre regioni sono state adottate azioni di riduzione, grazie al cosiddetto doppio canale, ma resta un problema comunque non risolvibile. Rimane difficile far partire quella rivoluzione culturale per andare incontro alle reali esigenze”.

Giorgio Locci (Pdl) ha espresso parere favorevole, per un emendamento frutto della volontà del Consiglio Regionale. “Con molta soddisfazione, essendo stato io il promotore di gran parte del testo, - ha affermato - ho trovato molta sensibilità in aula, sia nella maggioranza che nell’opposizione. Quando affrontiamo i problemi concreti della povera gente, c’è speranza e spirito costruttivo. I problemi sollevati dall’on. Sanna ci sono, ma noi oggi discutiamo di altro, con senso di responsabilità. Non faremo sconti e verificheremo l’iter dell’emendamento, senza sconti per nessuno”.

Secondo Pierluigi Caria (PD), non si tratterebbe di un emendamento di sintesi tra maggioranza e minoranza. “Sul tema specifico, - ha infatti detto Caria - nessuno è contrario all’abbattimento delle liste attesa. Semmai, la differenza è sull’approccio: noi vogliamo prima verificare le strategie e i programmi nell’ambito del settore pubblico. E poi spesso c’è una carenza di personale in ambito pubblico, semmai servono risorse per potenziare organici, aumentando le ore destinate ai servizi”.

Anche Renato Soru (PD) ha sottolineato che l’emendamento non è stato voluto dall’intero Consiglio Regionale. “Su questo - è esploso Soru - non riesco a stare zitto. Di fatto lo stiamo finanziando con 270 milioni di euro, che è il disavanzo della sanità pubblica. La limitazione delle liste attesa è un punto importante, ma servirebbe risparmiare quei 270 milioni, riorientando le spese per fornire un servizio migliore ai nostri cittadini. Qui si danno 9 milioni di euro alle strutture private, aumentando i tetti di spesa. Invece di fare le riforme e superare i commissariamenti, si pensa di dare i fondi ai privati. Per questo voterò contro”.

Renato Lai (PDL), nell’esprimere voto favorevole, ha sottolineato come le liste d’attesa rappresentino un gravissimo problema, con tempi spesso inaccettabili per esami necessari.

È quindi intervenuto Giorgio Oppi (Udc), il quale ha dichiarato: “Avevamo chiesto lo slittamento all’art. 3, ma comunque chiariamo l’aspetto e le finalità di questo emendamento. Non è per le cliniche private, mentre sulle Rsa, essendo stati ridotti alcuni anni fa i posti letto, con licenziamenti e riduzioni, risulta necessario intervenire”.

Per Carlo Sechi (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori) si tratta di un problema serio, purtroppo mai risolto. “Ci troviamo tutti in imbarazzo di fronte a ritardi di mesi per visite e appuntamenti. Questo non è tollerabile”.

Franco Meloni (Riformatori) ha affermato che di sanità si dovrebbe parlare in maniera più ampia, ma non in Finanziaria. “L’on. Soru avrebbe ragione se il sistema sanitario fosse perfetto. Quei 270 milioni di euro di debiti li abbiamo ereditati. Sarà anche vero che non abbiamo fatto granchè, ma è anche vero che l’abbiamo ereditato dagli anni precedenti. Noi abbiamo messo questi 9 milioni per dare risposte ai cittadini”.

Claudia Zuncheddu (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori) si è detta stupita per la sensibilità dimostrata dalla maggioranza nell’ambito sanitario: “State parlando di povera gente, in termini piuttosto demagogici, visto che finora avete parlato solo di razionalizzazioni, tetti si spesa, commissari straordinari. E poi si chiudono i centri di eccellenza e si moltiplicano i disagi per cittadini più deboli. Veramente vorrei capire meglio come intendete operare”.

Marco Espa (PD) ha voluto sottolineare alcuni passaggi: “Tutti siamo d’accordo con la riduzione delle liste d’attesa, ma finora concretamente non è stato fatto nulla. Sarebbe necessario controllare l’intramoenia, per poter valutare meglio le reali difficoltà”.

Onorio Petrini (Pdl) ha invece voluto rivendicare, da firmatario dell’emendamento, il senso della proposta. “Io ho sempre firmato leggi per la povera gente, - ha precisato - mai per favorire società private o cliniche private, ma solo per la gente che ha bisogno e che altrimenti non si potrebbe curare. Spesso purtroppo si va avanti per favori, anche quando c’era lei, presidente Soru. Abbiamo cercato di mettere un po’ d’ordine per questa povera gente”.

Luciano Uras (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori) ha affermato di essere particolarmente affezionato al tema. “Se le liste d’attesa si possono ridurre è una cosa saggia. Se questo sistema non soddisfa tutti, vi chiedo se c’è una disponibilità in questo senso, altrimenti voteremo con la coalizione di centrosinistra, ma sapendo bene che i tempi sono eccessivi per cittadini e pazienti. In più il contesto commissariale peggiora ulteriormente le cose”.

Mario Bruno (PD) ha quindi richiesto lo spostamento all’art 3, ottenendolo. Successivamente gli emendamenti 441 e 57 sono stati dichiarati inammissibili, mentre il 25 è stato spostato all’art. 3.

Sull’emendamento 62 la Giunta ha invitato i proponenti al ritiro. Tuttavia Giampaolo Diana (PD) non ha accettato la proposta ed ha spiegato le ragioni dell’emendamento. “Il Master & Back nacque con cinque linee di intervento, su master, dottorati, specializzazioni, tirocini e back. Nell’ultimo bando l’Agenzia del Lavoro, in seguito alla riduzione dei fondi, ha deciso di sopprimere 3 linee, relative ai master non universitari, alla specializzazione e ai tirocini. Noi con l’emendamento chiediamo di ripristinare un milione e 200mila euro, perché crediamo che sia importante che si mantengano anche quelle 3 linee di intervento, affinché i ragazzi possano utilizzare ancora uno strumento per l’incontro dell’alta formazione con il mondo del lavoro”.

Renato Soru (PD) ha espresso sostegno all’emendamento, per poi parlare ancora di tetti di spesa e disavanzi nella sanità pubblica. “Nei nostri documenti, fu certificato un disavanzo per il 2008 pari a 30 milioni. Poi la Corte dei Conti certificò 70 milioni. E gli altri 200 milioni sono frutto delle ultime gestioni. In quei 200 milioni ci sono tutti i fondi per accorciare le liste d’attesa, risparmiando e riqualificando la spesa, non proseguendo con gli sperperi”.

Anche Luciano Uras (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori) ha espresso parere favorevole all’emendamento sul M&B. “Non sono mai stato appassionato all’idea che gli studenti andassero fuori senza una vera cornice di orientamento, senza un collegamento con il lavoro. Ma proprio per questo l’emendamento è fondamentale, perché i tirocini sono la forma più diretta di quel collegamento”.

Giorgio Oppi (Udc) ha voluto precisare alcune cose su sanità e rsa. “Un povero cristo che vorrebbe andarci non può, perché non ci sono i soldi. Io sono per il pubblico, ma stiamo attenti perché nel passato sono stati frantumati i posti che noi avevamo creato, favorendo soltanto alcuni privati”.

La Presidente Lombardo ha quindi richiamato i consiglieri ad intervenire soltanto sull’argomento oggetto degli emendamenti e Marco Meloni (PD), favorevole all’emendamento, ha quindi richiamato l’attenzione sul tema del nuovo bando, che “è assolutamente insufficiente. I tempi sono assurdi, la riduzione delle borse e la disattenzione sul momento del collegamento tra formazione e lavoro. Continuare così sarebbe un grande errore. Chiediamo almeno la re-introduzione dei momenti di formazione collegati al mondo del lavoro”.

Secondo il parere di Francesca Barracciu (PD) si sta continuando con le "leggi schizofreniche". “Sul tema della formazione - ha affermato la Barracciu - troviamo tutto e il contrario di tutto, con azioni contrarie alle parole. Come si può essere contrari alla causa del M&B e allo stesso tempo si prendono milioni di euro per la formazione degli imprenditori? Sono provvedimenti pasticciati, con una totale assenza di prospettiva”.

Gianvalerio Sanna (PD) ha sostenuto l’emendamento. “In fondo non ha nessun senso finanziare la formazione degli imprenditori e poi lasciarli senza le nuove leve delle conoscenze innovative e allargate”.

Mario Bruno (Pd) ha sottolineato come il centrosinistra stia intervenendo nel merito degli emendamenti, “con una proposta seria e responsabile. Il M&B, assessore Manca, non è più al centro delle vostre attenzioni, laddove c’è invece la formazione privata, i corsi ghetto. Quando parliamo di sanità e formazione, vogliamo capire qual è la vostra posizione, di fronte a un deficit mostruoso, per vostra responsabilità, con riforme solo annunciate, quando vi limitate ad intervenire con una riforma a pezzi, con singoli emendamenti. Non avete la forza e il coraggio di portare in aula il tema nel suo complesso. Noi vi inchioderemo in aula con le mozioni, con il question time, per avere risposte”.

Antonio Solinas (PD) ha poi espresso voto favorevole, richiamando la Giunta e l’assessore Manca a risposte su questi argomenti.

Pietro Pittalis (PDL) ha sostenuto che si affastellano questioni diverse. “Sul M&B, rispetto al quale la Giunta ha operato in continuità amministrativa rispetto alla precedente Giunta, di cosa ci si meraviglia?”.

Per Chicco Porcu (PD) il processo di revisione del M&B non andrebbe fatto così. “Serviva un’analisi effettiva e oggettiva. La maggioranza non riesce a fare riforme e scarica sul Consiglio provvedimenti disorganici”.

Massimo Zedda (Comunisti-Sinistra Sarda-Rossomori si è detto favorevole all’emendamento, “il M&B, così com’è, mortifica i giovani” e, messo in votazione, l’emendamento non è stato approvato.

Via libera dell’aula, invece, all’emendamento 200 (Mario Diana).

Sull’emendamento 382, che prevede un contributo di 40mila euro a favore della quarta edizione del Concorso “Le chiavi di scuola”, su cui c’è l’invito al ritiro da parte della giunta, sono intervenuti a favore Espa (Pd), Soru (Pd) e Porcu (Pd). A tal proposito Maninchedda (Psd’az) ha detto che l’iniziativa è pregevole, ma in commissione era stata data la disponibilità a firmare un ordine del giorno per trovare i 40mila euro da destinare all’iniziativa nei fondi della pubblicità istituzionale. Bruno (Pd) ha detto che questa iniziativa ha un valore importante. "Noi vogliamo una dichiarazione chiara da parte della giunta regionale".

Uras (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori) ha chiesto il voto elettronico palese, ma Espa (Pd) ha ritirato l’emendamento davanti all’impegno della giunta.

Sul 427 ( autorizzazione di una spesa di 10.000.000 di euro a favore della scuola nei piccoli comuni) sono intervenuti a favore Manca (Pd), Soru (Pd), Barracciu (Pd) , Cuccu (Pd), Uras (Comunisti – La sinistra sarda – Rossomori), Sabatini (Pd), Giampaolo Diana (Pd), Espa (Pd), Maninchedda (Psd’az) che ha chiesto di ritirare l’emendamento, Tarcisio Agus (Pd), Antonio Solinas (Pd), Mario Bruno (Pd), il quale ha detto che il centrosinistra è disponibile a rinviare all’articolo 3 questo emendamento.

"Subito dopo la finanziaria – ha annunciato il capogruppo del Pd - noi presenteremo una mozione sulla scuola".

L’aula si è opposta al rinvio dell’emendamento all’articolo 3. L’on. Porcu (Pd) ha chiesto di mettere la sua firma all’emendamento. Il 427 è stato bocciato ed i lavori si sono conclusi. La seduta si riaprirà questo pomeriggio, alle 16.30. Red.