Almeno 237 morti: è l'ultimo bilancio, che viene costantemente aggiornato, giunto dall'area di Rio de Janeiro, dopo giorni di piogge torrenziali che hanno provocato allagamenti e frane. Le zone più colpite sono la regione montagnosa di Serrana, a nord di Rio. Nella sola cittadina di Teresopolis, 100 km a nord della capitale statale, le vittime sono finora almeno 122. Secondo il sindaco, altre 50 sono ancora disperse. La città viene descritta da testimoni come "una mare di fango". Un migliaio di persone sono senzatetto e si sono rifugiate in centri di accoglienza predisposti dal Comune.
La protezione civile locale (la Defesa Civil) ha invitato gli abitanti delle case minacciate a rifugiarsi in edifici sicuri, scuole e chiese. Stamani, tre pompieri sono stati seppelliti da uno smottamento di terra a Nova Friburgo (140 km da Rio), dove i morti sono almeno sette. Nel pomeriggio la Defesa Civil ha riferito di altre 18 persone morte nella città di Petropolis. Ma il bilancio delle vittime potrebbe aggravarsi in particolare a Petropolis. In molti quartieri delle tre città più colpite mancano elettricità, collegamenti telefonici e acqua potabile.
Nella regione di Rio, nelle ultime 24 ore sono caduti 340 millimetri di pioggia. I fiumi sono straripati, le vie sono state sommerse e case intere sono state portate via dalla corrente. Nella città coloniale di Petropolis, il centro turistico della regione, dove l'imperatore Don Pedro II passava le vacanze estive, la gente per strada si è dovuta arrampicare sugli alberi per non essere portata via dalla furia dell'acqua e molti edifici storici sono rimasti danneggiati dall'alluvione. Numerose strade, ferrovie e aeroporti sono inagibili. Molte località isolate non sono raggiungibili via terra.
La Marina ha mobilitato i suoi elicotteri per soccorrere le popolazioni, in appoggio a quelli dei pompieri. Situazione grave anche negli stati di Minas Gerais e San Paolo. In quest'ultimo, fra l'altro ieri e ieri ci sono stati 13 morti. Non è stata risparmiata neppure la megalopoli di San Paolo, dove vari quartieri sono stati sommersi dall'acqua e dove i fiumi Tieté e Pinheiros sono straripati, causando immensi ingorghi. Tre senzatetto che dormivano sotto un ponte per ripararsi dalla pioggia sono stati portati via dalla corrente. In tutto, 47 comuni hanno decretato lo stato d'emergenza, e la Difesa civile ha mobilitato soccorsi da tutto il Paese.
La neo presidente Dilma Rousseff, insediatasi lo scorso primo gennaio, segue costantemente la situazione: oggi ha parlato al telefono con il governatore dello stato, Sergio Cabral. Il timore ora è che dopo le inondazioni scoppino epidemie a causa delle acque inquinate e per la proliferazione, grazie all'abbondanza di acqua, della zanzara che trasmette la dengue.