"Non c'è stato alcun taglio in tema di sanità privata convenzionata. Anzi, proprio la società Kinetica, che lamenta di aver subito un taglio di 5 milioni di euro, tra il 2009 ed il 2010 ha avuto un incremento del tetto di spesa del 5,3%, e nello specifico il policlinico "Città di Quartu" di 1 milione 146.000 euro." Lo ha detto l'assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, rispondendo alle polemiche scaturite dopo la decisione della struttura sanitaria privata di chiudere il reparto di ostetricia. "La Giunta regionale approva i tetti di spesa per i contratti tra le Aziende sanitarie e gli erogatori privati fino al 2012, secondo i limiti imposti dal 'Piano di rientrò, sottoscritto coi Ministeri delle Finanze e della Salute, e perciò invalicabili, fatte salve eventuali modifiche conseguenti alla prossima riorganizzazione del Sistema sanitario regionale. Peraltro, dalla cifra totale si evidenzia che non c'è stato alcun taglio in tema di sanità privata convenzionata, infatti lo stanziamento è il medesimo del 2009: 102 milioni di euro. Le scelte sono di sistema e riguardano tutte le strutture private, alle quali la Regione riconosce un ruolo importante nell’erogazioni di servizi ai cittadini”.
“Per quanto riguarda la cosiddetta ‘compensazione tra aziende’, non ha alcun senso dire che ne avrei impedito l'attuazione, soprattutto se i gestori privati sono perfettamente a conoscenza che questa pratica è stata ritenuta illegittima dal Ministero delle Finanze e quindi proibita alle Regioni sottoposte a ‘Piano di rientrò. Perciò, quel meccanismo che ha consentito ad alcuni di realizzare importanti profitti, grazie soprattutto alla situazione particolare di altre cliniche private, non è più praticabile. Si è trattato di un sistema unico ed irripetibile. E' troppo facile attribuire alla Regione scelte che solo esclusivamente di carattere imprenditoriale. Ciò detto, non dovrebbero essere i lavoratori a pagare per questa situazione, perciò sarà forte il mio impegno ad ascoltare le parti al fine di trovare un accordo che salvaguardi i posti di lavoro. Senza dimenticare che tra i criteri di accreditamento delle strutture sanitarie esiste anche un parametro che riguarda il personale, pena il ritiro delle convenzioni”. Red