I gruppi di Pd, Udc, Idv e Api hanno abbandonato l'Aula del Senato quando il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha cominciato a rispondere all'interrogazione urgente del senatore del Pdl, Luigi Compagna sulla proprietà della casa di Montecarlo.
"Mi limito oggi a ribadire quanto vi ho appena detto: il documento non può essere a integrale disposizione e sui particolari non posso e non debbo aggiungere altro - ha detto il ministro degli Esteri - Sarà la procura della Repubblica, se lo riterrà, a farne uso".
Frattini ha precisato che la documentazione è stata inviata "per le valutazioni di competenza, e quindi non nella indicazione di eventuali fattispecie di illecito penale, alla procura della Repubblica di Roma" perche' "che vi è ancora un fascicolo aperto sulla vicenda".
Il responsabile della Farnesina ha ricordato la "polemica che investi' una presunta manipolazione" della lettera del ministro della Giustizia di Santa Lucia suo coinvolgimento di Giancarlo Tulliani, cognato del presidente della Camera, Gianfranco Fini, nella societa' offshore proprietaria dell'immobile. "Vi fu una polemica -sottolinea Frattini- che investi' una presunta manipolazione del documento e quindi della sua autenticita' e da alcuni organi di stampa si era indicato anche un presunto ruolo di organi dello Stato in tali attivita'. Ecco la ragione per cui a suo tempo ritenni di chiedere non ovviamente una rogatoria, ma un chiarimento puro e semplice alle autorita' di Santa Lucia circa la genesi e l'autenticita' del predetto documento replicato da organi di informazone in Italia e non solo in Italia, onde fugare dubbi,
indiscrezioni , retroscena. Alcune settimane fa -dice- ho ricevuto una risposta dal primo ministro di Santa Lucia".
"Abbiamo inutilmente cercato, presso gli organi del Senato -rimarca Finocchiaro- di stabilire quanti siano gli atti di sindacato ispettivo che sono stati presentati dai senatori dei vari gruppi e ai quali non e' stata data nessuna risposta. Possiamo dire pero' che solo quelli del Pd sono oltre 200". "Da qui -fa notare- discende una conclusione molto semplice. Nonostante le esortazioni del Capo dello Stato a non mischiare le questioni politiche con le istituzioni, oggi si piega l'aula del Senato alle esigenze politiche della maggioranza. Tra l'altro, la presenza del ministro Frattini e' anche impropria poiché -conclude il capogruppo Pd a Palazzo Madama- spetterebbe al più al ministro della Giustizia riferire al Parlamento su questa 'cruciale' questione".
"Siamo diventati una piazza o questo è il Parlamento? Siamo stati violentati a termine di regolamento, attendendo da anni risposte a interrogazioni. E solo ora che fa comodo rispondere a una interrogazione, viene fissata subito. E' una vergogna", sbotta il senatore dell'Idv, Luigi Li Gotti .
"Questo dibattito è un atto di indecenza dal punto di vista istituzionale. Si percorre così la strada del conflitto istituzionale che nessuno vuole in questo momento", dichiara il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia nel suo intervento nell'aula del Senato, commentando la scelta del governo di rispondere oggi nell'Aula all'interrogazione urgente del senatore del Pdl Luigi Compagna
E' Carmelo Briguglio, capo della segreteria politica di Fli, a guidare la 'resistenza' dei finiani all'attacco frontale del Pdl al presidente della Camera sulla vicenda della casa di Montecarlo. Nuovi documenti proverebbero che la proprietà dell'appartamento è riconducibile al cognato di Fini, Giancarlo Tulliani.
"La differenza tra Fini e Berlusconi è che il primo ha sempre rispettato l'istituzione che presiede compresa la mozione contro Bondi, calendarizzata dal presidente della Camera secondo richieste e convenienze della maggioranza. Berlusconi piega invece il ministro degli Esteri e il presidente del Senato a trasformare Farnesina e Palazzo Madama in dependance di Palazzo Grazioli nel tentativo di colpire il presidente della Camera tramite il dossier Lavitola-S.Lucia. E' inutile ai fini dell'obiettivo di Berlusconi, ma Frattini e Schifani oggi umiliano le istituzioni".
Il ministro Giorgia Meloni ricorda al presidente della Camera Gianfranco Fini l'impegno pubblico alle dimissioni qualora venisse provato che la casa venduta da An a Montecarlo sia in realtà di proprietà di suo cognato Giancrlo Tulliani.
"Aspettiamo di conoscere - dice alle 8.00 il ministro ex An a Mattino 5- cosa dirà sulla casa oggi in aula al Senato il ministro degli Esteri Franco Frattini. Naturalmente tutti ricordano quello che il presidente Fini disse sulle sue dimissioni, qualora fosse stato dimostrato che il titolare dell'appartamento di Montercarlo era Giancarlo Tulliani".