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Il nuovo anno giudiziario sotto il segno del disagio

Milano - "Occorre spiegare ai cittadini che i processi si celebrano nelle aule di giustizia, non altrove, e che i magistrati si esprimono solo con atti attraverso i quali si attua la funzione cui sono preposti e che è loro fatto divieto di rispondere di persona ad aggressioni verbali che oltrepassano i limiti della legittima critica ai provvedimenti giudiziari": così Manuela Massenz, responsabile distrettuale della Associazione nazionale dei magistrati di Milano, nel suo intervento nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario nel capoluogo lombardo.

"Sono contro la giustizia - ha detto Massenz - gli insulti, le offese, le campagne di denigrazione dei singoli giudici, le minacce di punizione, gli annunci di 'riforme' dichiaratamente concepite come strumenti di ritorsione verso una magistratura ritenuta colpevole solo perché si ostina ad adempiere al proprio dovere di accertare la commissione di reati e di applicare la legge imparzialmente e in maniera uguale nei confronti di tutti i cittadini".

A giudizio di Massenz "sono contro la giustizia le strumentalizzazioni delle inchieste e delle decisioni giudiziarie e l'assurda interpretazione come complotto politico della semplice applicazione delle regole, dell'attuazione del principio di obbligatorietà dell'azione penale.

Sono contro la giustizia gli attacchi alla Costituzione e ai principi di autonomia e indipendenza della magistratura, nonché le iniziative legislative dirette esclusivamente a risolvere singole vicende giudiziarie e che hanno snaturato il processo penale".

La rappresentante dell'Associazione nazionale dei magistrati nel suo intervento ha sottolineato ancora una volta "i continui tagli alle risorse, la riduzione degli organici del personale amministrativo, la mancanza di investimenti e di progetti per la modernizzazione del sistema giudiziario, la mortificazione della dignita' professionale dei magistrati".

Torino - "Una sede processuale non può essere sostituita da altre sedi a propria scelta, che siano mediatiche o di piazza": lo ha detto il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti, oggi, a Torino, all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. "E' nel processo che si incarna lo Stato di diritto" ha aggiunto Vietti precisando che "ai giudici si deve rispetto".

Roma - "C'è uno stato di profondo disagio che pervade oggi i magistrati per le condizioni tutt'altro che ottimali in cui si svolge il loro lavoro ma soprattutto per il tenore e l'inusuale provenienza degli attacchi che subiscono con sempre maggiore frequenza e che vanno al di la' della critica (legittima) dei provvedimenti giudiziari e del modo di lavorare, assumendo in crescendo toni gratuitamente denigratori". E' l'analisi di Giorgio Santacroce, presidente della corte d'appello di Roma, nella relazione preparata per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Palermo - Una strenua difesa del sistema delle intercettazioni, telefoniche e ambientali, costose ma fondamentali per le indagini antimafia. La pronuncia il presidente della Corte d'appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, nella relazione con la quale ha inaugurato l'anno giudiziario a Palermo. Le captazioni sono aumentate, raddoppiate nel caso delle ambientali, ma non per questo possono essere abbandonate: "Complessivamente - ha detto l'alto magistrato - sono state disposte 12.891 intercettazioni telefoniche e 3.018 intercettazioni ambientali, mentre nel periodo precedente erano state, rispettivamente, 8.804 e 1.636. I decreti di autorizzazione sono stati 4021 e hanno comportato una spesa totale di 43.601.688,69 euro, di gran lunga superiore a quella del precedente periodo, che era stata di 33.964.565,46". Ma non per questo ci si deve fermare: "E' stato più volte sottolineato che l'Italia detiene il primato nel numero di intercettazioni - ha aggiunto Oliveri - ma questo non vuol dire che in altre democrazie si rinunci a praticare massicce captazioni, solo che altrove esse avvengono al di fuori di ogni controllo giudiziario e senza alcun censimento statistico".

Caltanissetta - "Nelle cinque procure del distretto, a fronte di un organico complessivo di 36 magistrati, si sono registrate ben 17 vacanze pari a una scopertura del 47 per cento". E' quanto emerge dalla relazione del presidente della Corte d'Appello di Caltanissetta Salvatore Cardinale, illustrata in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario.

Nelle inchieste condotte dalla forze dell'ordine nel distretto di Caltanissetta, emerge la scarsa collaborazione delle vittime di reati di estorsione e usura.

Quanto alle singole realtà del distretto, "emerge ancora una volta la situazione della città di Gela e del suo circondario. Persiste il connubio tra Stidda e Cosa Nostra del quale fanno le spese la società civile in tutte le sue articolazioni e la stessa dignità della parte sana della popolazione locale.

Dalle indagini emerge, grazie anche ai collaboratori di giustizia, come i capi delle due organizzazioni, anche se detenuti, continuino a dirigere i gruppi di riferimento indicando strategie, settori di interesse, azioni di rappresaglia da condurre anche contro uomini delle istituzioni.

Il Finto Guardasigilli nella unica e vera casa della giustizia, i Tribunali italiani, (non Palazzo Grazioli dove viene convocato spesso per prendere ordini) ha il pudore di dire che vi sono  da parte della magistratura resistenze corporative - "Resistenze corporative" che vengono da più parti "ostacolano qualsiasi tentativo di riforma del sistema giudiziario italiano". Lo ha ribadito il ministro della Giustizia Angelino Alfano alla cerimonia di apertura dell'anno giudiziario della Corte d'Appello di Roma.

Il ministro ha garantito che "non ci sottrarremo al confronto delle idee" purché si tenga conto del richiamo del primo presidente della Corte di Cassazione secondo cui sul tema dell'efficienza della giustizia "nessuno può chiamarsi fuori limitandosi ad additare le colpe altrui". Alfano ha sottolineato come questa "regola", purtroppo, è rimasta spesso inascoltata anche per le resistenze corporative.