Nessuna patrimoniale una tantum ne nuove tasse per gli italiani ma una mano tesa di Silvio Berlusconi al Pd per discutere insieme in Parlamento un grande piano bipartisan per la crescita dell'economia italiana. Era l'offerta che il premier aveva lanciato dalle colonne del Corriere della Sera, subito rifiutata dal Pd in quanto arrivata "fuori tempo massimo".
"Berlusconi faccia un passo indietro e tolga dall'imbarazzo se stesso e il Paese", e' stata la ruvida risposta di Pier Luigi Bersani, l'unico tra i leader dell'opposizione cui il premier avesse dato dignita' di interlocutore. Ecco perciò la reazione indignata del premier: "Bersani e' irresponsabile e insolente. La mia era l'unica proposta seria per rilanciare economia e societa"'.
Finisce così, a insulti, quello che subito gli industriali, con Emma Marcegaglia, avevano considerato un possibile e positivo ritorno al dialogo sulla crescita nel Paese. "La reazione di Berlusconi e' la triste risposta di una persona che sta cercando tutti gli appigli per rimanere incollato alla sua poltrona" ribatte a Berlusconi il Pd.
Il premier, irato per il no dell'opposizione a una proposta avanzata anche per dare una risposta alle preoccupazioni del Colle, risponde allo schiaffo annunciando nuovi provvedimenti per il rilancio dell'economia: la riforma dell'articolo 41 della costituzione sulla liberta' di impresa e un piano di defiscalizzazione per il rilancio del sud, da approvare entrambi gia'nel consiglio dei ministri di venerdi'.
Provvedimenti che non convincono Bersani: "Sono le solite distrazioni propagandistiche. Vedo che il presidente del Consiglio ha la pelle sottile. Ma questo e' solo l'inizio se non se ne va". Altro che toni abbassati, come auspicava il Capo dello Stato.
"Su questi temi ci confronteremo o con un altro premier di centrodestra, o con Berlusconi in campagna elettorale", chiude la porta definitivo il vicesegretario del pd Enrico Letta, dando rilievo alle parole del ministro leghista Roberto Maroni, che per la prima volta oggi ha parlato di premiership alternative a quella di Berlusconi nel centrodestra.
Del resto, anche Terzo Polo e Idv, sebbene non direttamente interpellati, avevano detto no. "E' un inganno" afferma il leader dell'Api Francesco Rutelli. E Pier Ferdinando Casini, leader Udc "Chi sta al governo queste cose le deve fare e non le deve scrivere in un articolo sul giornale; tanto meno deve inventarsi nemici che non esistono come la patrimoniale, una proposta che nessuno ha avanzato in parlamento".
I finiani, nel silenzio del presidente della Camera e loro leader Gianfranco Fini, vanno giù duri, definendo la proposta "confusa, poco credibile, tardiva". E anche l'Idv boccia il patto bipartisan del Cavaliere:"A Berlusconi non possiamo dare alcun credito, questa è l'ultima trovata per aggirare e raggirare i cittadini", interviene Antonio di Pietro.
A tutti replica Berlusconi promettendo che "il Governo e la maggioranza faranno comunque la loro parte" e sostenendo che chi sabotera' i provvedimenti sara' punito dagli elettori. Con il passare delle ore, aumentano sempre piu' le critiche del Pdl deluso per l'errore di una sinistra ostile, che "non pensa al paese" .
'Ogni idea e' discutibile, ma il rifiuto di discutere nelle Camere e' indiscutibilmente uno schiaffo al libero e responsabile funzionamento di una democrazia matura", si indigna il Guardasigilli Angelino Alfano, definendo "irresponsabile, fare orecchi da mercante all'agenda politica annunciata senza incertezze dal Capo del Governo". Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati Pdl, confida pero' nel Quirinale, che "non arretrera' mai dalla linea che ha scelto: mai crisi in presenza di una maggioranza parlamentare".