«Serve una grande alleanza civica e democratica per riscattare l'Italia» da Berlusconi e dal berlusconismo. Lo ha detto la presidente del Pd, Rosi Bindi, aprendo l'assemblea nazionale del partito. «Se c'è una cosa che ci offende - ha spiegato - più dell'affermazione che noi cerchiamo una spallata giudiziaria, è quella che non c'è alternativa a Berlusconi. L'alternativa c'è e siamo noi». «Chi non vede questa alternativa», ha sottolineato la Bindi, «abbia il coraggio di dire che non gli piace, che vivere nel berlusconismo fa comodo a tutti per continuare a vivere in un gioco degli specchi con il berlusconismo».
Poi è stata la volta del segretario del Pd Pier Luigi Bersani: «Ci occupiamo dell'Italia mentre combattiamo: l'8 marzo porteremo a Palazzo Chigi dieci milioni di firme, dieci milioni di "vai a casa" per Berlusconi». «Siamo l'unico partito - ha detto Bersani - che si occupa dell'Italia e parla dei contenuti ma sui giornali siamo accusati di non averne. Ma noi non ci preoccupiamo perchè i contenuti hanno la testa dura».
«Alla Lega dico che il federalismo non lo farete mai con Berlusconi, perchè a lui non interessa il federalismo, ma i vostri voti, e li userà per il processo breve o per difendere la 'cricca di Romà », ha detto Bersani. «Il federalismo non si fa - ha aggiunto - senza di noi e senza le nostre proposte». Bersani ha anche chiesto le dimissioni di Berlusconi («faccia un passo indietro») e ha criticato l'intervista al premier del Tg1 : «I problemi in Italia marciscono e per il governo è una farsa propagandistica affidata a tg di regime di cui ci si vergognerebbe nella Corea del nord».
Giorgio Napolitano va ringraziato per il «ruolo di garanzia» che svolge e c'è da chiedersi cosa accadrebbe se non ci fosse al Quirinale un uomo come lui. Il segretario democratico lo dice all'assemblea: «Colgo l'occasione per rendere omaggio al profilo di garanzia istituzionale del presidente Giorgio Napolitano. È motivo di riflessione: cosa potrebbe succedere in questo Paese se su quel colle non ci fosse una persona consapevole della sua funzione costituzoinale... Bisogna che tutti riflettano su questo punto»- Una vera e propria standing ovation della platea e dei dirigenti sul palco all'assemblea nazionale del Pd quando il segretario ha ribadito la condanna per la concezione della donna che emerge dalla vicenda di Ruby e del premier. «Noi maschi saremo con le donne che il 13 vanno in piazza - ha detto Bersani - per le nostre mogli, le nostre amiche, perchè le rispettiamo e non è accettabile questo messaggio».
«La voce dell'Italia è scomparsa dal mondo e di questo le classi dirigenti dovrebbero preoccuparsi» ha detto Pier Luigi Bersani, nella relazione all'Assemblea nazionale del partito. «L'Italia è uno dei dieci Paesi più ricchi del pianeta - ha proseguito - ma la sua voce è scomparsa dalle cose del mondo. Però noi siamo entrati nelle barzellette del mondo, a Taiwan, in Giappone o al carnevale di Rio, dove si apprestano a ridere di noi e di Berlusconi». «In tutto il mondo - ha aggiunto - si discute di come gli italiani possano sopportare tutto questo, ma gli italiani non sono quelli delle barzellette».
L'intervista del premier al Tg1? «Ci sono telegiornali di regime che propongono interviste a Berlusconi con interviste di cui ci si vergognerebbe nella Corea del Nord...» ha detto il segretario del Pd.