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Il principe delle notti arcoriane non molla la sedia e dice che non se ne va. Era scontato.

Il principe delle notti di “ArdAcore” nonostante tutto anticipa a chi gli chiede ancora le sue dimissioni dicendo: io da qui non me ne vado. Non sono certo matto. Non mi spoglio anzitempo delle leggi d’impunità che faticosamente mi sono costruito in quasi 20 anni di mal governo. E poi in questi quattro lunghi lustri il mio esempio morale, specialmente quello che i giovani, anzi le giovanissime, dato loro, non deve essere disperso così. E il mio motto è stato, prima silenzioso ed ora urlato dalla sua canea ammaestrata e narcotizzata per paura di tornare nei paesi, paesini d’Italia e mettersi in gioco ed accorgersi di essere inutili, incapaci e proni sempre verso il potere perché non meritevoli ed incapaci di atti chiari, concreti e reali.

Ieri, comunque, la nostra strana specie di presidente del Consiglio, che in nessun angolo del mondo avrebbero mai accettato e ‘digerito’, da lontano, Bruxelles, ha detto che lui continuerà a governare (questa parole detta da lui ormai fa ridere). E poi, rivolto, forse ai suoi seguaci e replicanti, ha proseguito dicendo che non bisogna arrendersi perché io sono l'esempio della resistenza: da 17 anni mi rivolgono accuse pesanti come macigni per mandarmi a casa, ma io continuo a restare al mio posto»: così il premier Silvio Berlusconi che di ritorno da Bruxelles, dove ha partecipato al consiglio europeo straordinario, non ha voluto rinunciare all'appuntamento telefonico notturno con Fabriano dove si è svolta una festa del Pdl.

Il premier ha ripetuto che intende andare avanti («non esiste una alternativa credibile a questa maggioranza») e che non si lascerà sopraffare dagli attacchi della sinistra che - ha detto - «punta solo a farmi fuori», e nemmeno dalle ombre giudiziarie, perché i «processi-farsa» si «trasformeranno in boomerang». «Contro di me - ha affermato il presidente del consiglio - ci sono attacchi di una violenza inaudita ma andrò avanti, questi processi farsa saranno un boomerang; sono determinato ad andare avanti con forza nella consapevolezza di essere dalla parte giusta e per realizzare le cose che servono al paese». E al paese, in questo momento - ha sottolineato - serve una grande scossa, quella che «il governo sta per realizzare con un "piano straordinario".

«Stiamo dando un forte impulso all'economia e martedì al Cdm vareremo un piano straordinario che darà una scossa, la più grande scossa, all'economia italiana», ha assicurato il premier che ha anche ribadito che l'obiettivo del provvedimento è quello di «portare la crescita del pil al 4% in 3 anni». Poi c'è anche «la modifica dell'art.41 della Costituzione» che secondo Berlusconi sarà «una rivoluzione copernicana, una svolta epocale che pone le basi per una effettiva libertà d'impresa». «Significa - ha spiegato - che se uno deve aprire un albergo non deve chiedere come ora 18 autorizzazioni, ma potrà farlo e poi avrà una successiva visita amministrativa». Per il presidente del Consiglio si tratta di «un principio liberale che finalmente potrà trovare applicazione», alleggerendo le imprese di oneri che «costano un punto di pil e secondo alcune stime 12 mila euro l'anno». 

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