Sono in arrivo dei buoni segnali “di movimentazione economica” per l’agricoltura sarda, secondo quanto sostenuto dall’assessore regionale all'Agricoltura Andrea Prato, sentito stamane in audizione dalla Quinta commissione (“Agricoltura e Ambiente”), presieduta da Mariano Contu (Pdl) .
“Abbiamo ultimato – ha sostenuto Prato – in maniera positiva, a livello di spesa, il Programma di sviluppo rurale (Psr). Nella spesa delle risorse sull’asse due parliamo di 30 milioni di euro, mentre in riferimento alle misure 114, 121 e 123 dovremmo arrivare a un livello ancora più elevato, pari a circa 60 milioni di euro”. L’assessore ha sottolineato le criticità legate alle scelte operate per l’asse uno ma si è detto soddisfatto per il risultato che ha permesso al “sistema informatico dell’agricoltura di dialogare con quello regionale”. Tra i problemi riscontrati, è stato evidenziato quello dell’accesso al credito per l’asse uno, a cui si è cercato di ovviare “attraverso un’intesa con l’Abi per facilitare l’accesso ai mutui” e scongiurare l’ipotesi “che le imprese non accedono ai finanziamenti”. Sollecitato dai commissari, Prato ha ammesso che l’assessorato abbia “fatto poco” per il comparto suinicolo, precisando che l’intento è comunque quello di “difendere i suinocoltori anche se nel Psr si è deciso di dare una forte priorità al comparto dell’ortofrutta”. In merito alle criticità rilevate da alcuni commissari su problemi organizzativo - dirigenziali dell’agenzia Argea, l’assessore ha assicurato che interverrà “per dare un’uniformità di visioni”, anche se – ha precisato - “la tendenza di alcuni funzionari a fare della politica è riconducibile a episodi sporadici che non possono, da soli, mettere in cattiva luce l’intero operato dell’Agenzia”. Interpellato sull’Agenzia Agris, ha sostenuto che possa “diventare un gioiello, perché non è stata impostata male, nonostante un passato di stampo troppo universitario”, mentre sull’Agenzia Laore “si sta intervenendo affinché risponda a ciò che la produzione primaria chiede”, attraverso la revisione delle sue funzioni che dovranno indirizzarsi verso “il monitoraggio della produzione con il controllo su Dop e Igp”. In merito allo stato di attuazione della legge regionale 15/2010, Prato ha dichiarato che è stata definita la graduatoria sull’art.1 (Sostegno del comparto ovi-caprino) e che il 15 febbraio partiranno i primi bonifici, anche se – ha aggiunto - “mancano circa due milioni di euro per coprire le richieste di tutti i richiedenti - che sono stati 11mila a dispetto dei duemila previsti dalle associazioni di categoria - e che provvederemo a inserire con un emendamento nel collegato”. Inoltre, sarà aperto un nuovo bando per la “riammissione in graduatoria di tutti coloro che siano stati esclusi per meri errori formali”. Per quanto stabilito nell’art. 5 (Miglioramento dell'offerta produttiva), le graduatorie sono state pubblicate il 26 gennaio e “si è rimesso in piedi il sistema cooperativo. Ora penseremo al comparto dell’ortofrutta, del vino e della cerealicoltura”.
Mentre per il “Sostegno del comparto cerealicolo” (art.13) è previsto un “piano di rilancio della cerealicoltura che sarà ance un piano di rilancio del comparto zootecnico” nell’ottica di un rispetto integrale della filiera produttiva che debba fare attenzione anche – ha precisato - alla provenienza del mangime. Da parte dei commissari è arrivata l’indicazione di porre particolare attenzione sull’entità delle giacenze del pecorino romano con una puntuale verifica nei magazzini. È stato poi sentito in audizione il direttore generale di Laore, Antonio Usai, che ha difeso la scelta di accorpamento del servizio patrimoniale con quello delle infrastrutture, motivandola con la necessità di “incrociare le competenze, perché il personale qualificato era presente solo nel servizio delle infrastrutture e incrementare il numero di funzionari nel settore patrimoniale, per permettere la nascita di un nuovo servizio di controllo”. Usai ha parlato di una situazione “terrificante” che registra “300 occupazioni abusive su circa 1.200 abitazioni e, in alcune zone della Sardegna, il protrarsi di fitti ridicoli che richiedono un adeguamento dei canoni”.
Infine, il presidente del Consorzio sardo cereali, Pierpalo Ambu, ha illustrato alla commissione “le sofferenze” del comparto cerealicolo, precisando inoltre che la società da lui presieduta “avrebbe le caratteristiche per essere lo strumento di attuazione delle politiche agricole sarde”. Il presidente Contu ha assicurato che sarà posta da parte della commissione tutta “l’attenzione per rivitalizzare un sistema che sta annaspando e che nelle leggi regionali 1 e 15 trova gli strumenti per garantire ossigeno a un settore necessario per la nostra Isola”. Red