È stata ufficializzata questa mattina dalla procura di Milano la richiesta al Gip di giudizio immediato nei confronti del premier Silvio Berlusconi per entrambi i reati contestati nella vicenda Ruby: la concussione e la prostituzione minorile.
I pm, infatti, ritengono «sussistere l'evidenza della prova»,condicio sine qua non per imboccare quell'autostrada prevista dal codice che permette di saltare l'udienza preliminare. «Per amor di patria oggi non parliamo di giustizia penale...». È quanto ha detto Silvio Berlusconi illustrando i provvedimenti approvati oggi dal Cdm.
Oltre alla richiesta di giudizio immediato per il premier, i pm hanno inviato al gip una memoria in cui ritengono non sussistere l'ipotesi «di reato ministeriale». «È stata trasmessa al gip una memoria nella quale, a seguito dell'esame degli atti ricevuti dalla Camera e da quelli depositati dalla difesa, si espongono le ragioni per le quali questo ufficio ritiene che in ordine alla concussione non sussiste ipotesi di reato ministeriale» ha spiegato, in una nota, il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati sottolineando così come la procura ritenga che la competenza sia del tribunale di Milano e non del tribunale dei ministri.
«A seguito di attenta ricognizione dei problemi di diritto e di scrupolosa analisi dei precedenti, questo ufficio ha ritenuto di non doversi discostare dalla linea costantemente seguita a Milano (come negli altri uffici giudiziari) in tema di richiesta di giudizio immediato anche per i reati connessi, essendo pienamente assicurate le garanzie di difesa». È quanto è scritto in un comunicato firmato dal procuratore Edmondo Bruti Liberati con cui si spiega il motivo per cui è stato scelto di procedere con la richiesta di rito immediato per il premier per i due reati: concussione e prostituzione minorile.