Una valutazione positiva alla proposta di legge n.242 (Composizione dei consigli e delle giunte dei comuni e delle province sarde e disposizioni diverse in materia di enti locali) è stata espressa dai rappresentanti degli enti locali, sentiti oggi in audizione dalla commissione Autonomia, presieduta da Pietro Pittalis (Pdl). Da parte dell’Anci Sardegna e del Consiglio delle autonomie locali (Cal) è però giunto l’invito a una “riforma complessiva del codice delle Autonomie, che regoli la materia” in maniera definitiva.
L’Unione delle province sarde (Ups), insieme al Cal, ha inoltre presentato delle proposte di modifica alla norma, relative all’art.2 (Composizione dei consigli comunali e provinciali). Nello specifico, “in caso di dimissioni non derivanti da motivazioni politiche, impedimento permanente, o da provvedimenti dell’autorità giudiziaria” si chiede che il Consiglio e la Giunta restino in carica fino alla scadenza naturale del mandato. Un’altra proposta riguarda il rimborso delle spese legali agli amministratori degli enti locali “che in ragione del loro mandato" siano sottoposti ad azioni giudiziarie che si concludano con provvedimenti che non ne dichiarino la colpevolezza. In merito, Giuseppe Cappai, vicepresidente del Cal, ha precisato che “in mancanza di un assoluzione con formula piena, come nel caso della prescrizione, o di remissione della querela” l’amministratore locale è gravato dalle spese processuali. Il vicepresidente vicario dell’Anci, Anselmo Piras, ha dichiarato di “comprendere l’intendimento del legislatore nazionale nell’operare i tagli”, evidenziando però come in Sardegna, a differenza di altre regioni d’Italia, una delle conseguenze sia stata la “cancellazione completa delle circoscrizioni cittadine”.
Ha chiesto quindi che venissero ripristinate nei centri più popolosi dell’Isola, Cagliari e Sassari, “senza che, però, siano calcolate dal plafond del numero dei consiglieri comunali”. Anche Salvatorangelo Planta (Anci e Uncem) ha sottolineato l’importanza delle circoscrizioni “come punto di raccordo delle rappresentanze politiche, che limita le tendenze autonomistiche, non di certo rivolte al risparmio”. Da parte del vicepresidente dell’Ups, Ignazio Congiu, è stata espressa una valutazione “positiva sulla convocazione da parte della Commissione”, definendola “merce rara” in un momento in cui, “anche su argomenti molto importanti, l’esecutivo, prescindendo dalle prerogative delle province, agisce spesso non rispettando le leggi che il Consiglio si è dato”.
Planta insieme a Giuseppe Cappai, vicepresidente del Cal, hanno infine sollecitato la commissione verso “un’auspicabile riforma del codice delle Autonomie”.Red