Dal Coordinamento ricercatori e docenti Precari dell'Università di Sassari, sollevatasi una protesta in merito ai contratti a un euro, rendono noto: "La questione delle docenze non retribuite nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Sassari per la sua emblematicità è diventata oramai una questione nazionale".
"Da anni - spiegano dal CPU - è in uso la deprecabile prassi di bandire posti per professori a contratto a 1 euro lordo. Soldi che ovviamente non vengono mai corrisposti, ma che servono a far risultare che i docenti non lavorano a titolo gratuito risparmiando così anche sulle spese assicurative: un contratto completamente gratuito infatti obbligherebbe la Facoltà a pagare le spese assicurative, mentre i compensi simbolici consentono di farle ricadere sul contratto assicurativo collettivo dell'ateneo".
"Nell'anno accademico 2009/2010 i professori a contratto nella Facoltà di Lettere e Filosofia - si legge - erano 57 su un totale di 141 docenti, più del 40%. Quest'anno la situazione non è cambiata: si continua a bandire posti a 1 euro nonostante dallo scorso 29 gennaio la "riforma" Gelmini non lo consenta più. L'ultimo capitolo risale a pochissimi giorni fa: la Facoltà sostiene di aver approvato la delibera nel corso del consiglio di Facoltà del 26 gennaio, ma il bando riporta la data del 3 Febbraio 2011, successiva all’entrata in vigore della Legge Gelmini".
"Crediamo - hanno concluso i portavoce del Coordinamento di Sassari - che questa incresciosa e umiliante situazione, emblematica dello stato di degrado e vessazione che i ricercatori e docenti precari dell’Università italiana subiscono da anni, debba finire. Non è più tollerabile che si continui a bandire posti a un euro umiliando i docenti e l'Istituzione accademica. La docenza a un euro lede i più elementari diritti dell'essere umano, ma soprattutto infanga uno dei commi più nobili della nostra Costituzione". Com.