Domina piazza del Popolo un grande striscione firmato dalle Donne del Sud: "non chiamatemi escort, sono una puttana. Non chiamatemi puttana, sono una schiava". E proprio sotto lo striscione si sono alternate iniziative, la piu' partecipata delle quali è stato un coro gospel. Anche la musica scelta per animare la piazza, in attesa che sul palco comincino gli interventi, è all'insegna dell'orgoglio femminile: da Respect di Aretha Franklin a pezzi più' recenti come quelli di Siouxsie and the Banshees.
Migliaia di persone si sono radunate in Piazza Castello a Milano, nonostante la pioggia che da ore continua a scendere, in occasione della manifestazione nazionale organizzata per rivendicare la dignità delle donne.
E' atteso l'intervento del segretario di Sel, Nichi Vendola, acclamato dalla folla. Molte donne hanno raccolto l'appello di scendere in piazza con una sciarpa bianca. Non mancano gli uomini anche nelle prime file. Tra la folla spuntano dei cartelli : "il berlusconismo arretrato è volgare, è una piaga sociale, ha svuotato anche la politica dal suo codice morale".
Grande adesione a Bologna alla manifestazione nazionale in difesa della dignita' e dei diritti delle donne. Diverse migliaia le persone in corteo partito intorno alle 15 da piazza XX Settembre, nei pressi della stazione ferroviaria. Tra i manifestanti soprattutto donne (di ogni eta') ma anche molti uomini. "Ne' perbene ne' per male, unite diverse leader" questo lo striscione in testa al corteo.
Il fiume di persone percorrera' le vie del centro per poi tornare al punto di partenza. Poi avranno inizio i vari interventi dal palco allestito di fronte alla piazza. Tra i partecipanti all'iniziativa anche il candidato a sindaco di Bologna per il centro-sinistra, Virginio Merola, fresco vincitore delle primarie di coalizione.
Dimissioni" e "Vergona", sono i due slogan maggiormente scanditi nel corso della manifestazione che ha attraversato le strade di Napoli da piazza Matteotti e si e' concluso a piazza Dante. "Siamo 100mila, tutte non a disposizione di Berlusconi", dice Elena Coccia, una degli organizzatori, dal palco. Unica bandiera che ha sfilato, quella italiana.
Un corteo di 10mila persone, secondo i comitati promotori, ha marciato per le strade del centro di Bari in difesa della dignita' e dei diritti delle donne, dopo il 'caso Ruby'. Non c'erano sono solo donne ma migliaia di uomini che, partendo dalla centrale piazza prefettura, sfilavano pacificamente con striscioni e manifesti: "Chi governa deve dare il buon esempio e non chiedere il legittimo impedimento", si leggeva su uno di questi.
Ventimila persone sono andate in piazza anche a Palermo, 1.500 a Bergamo, mille a Pesaro, 500 ad Ascoli Piceno, 800 a Savona. E poi Cosenza, Catanzaro, Roccella Jonica. E in tante altre citta' ancora.
"E' tempo di tornare in piazza per difendere la dignità delle donne e riprenderci la politica". Lo afferma l'attrice Isabella Ragonese, in un'intervista a La Repubblica, a poche ora dalla manifestazione di Piazza del Popolo a Roma 'Se non ora, quando?'.
La manifestazione ha come linea rossa il caso Ruby, un caso che "comincia da lontano", secondo Ragonese. "E' venuto fuori un certo modo di comportarsi che riflette una mentalità - aggiunge l'attrice.
"Non ci siamo svegliate adesso, la differenza è che ci siamo messe in comunicazione e si sono mossi anche tanti uomini. La dignità è un valore che appartiene a tutti".
"Faccio parte di una generazione che considerava superate le manifestazioni - prosegue - . Invece, tornare a parlare dei problemi è fare politica. Riprendiamoci la politica, 'femminismo' non è una parola abusata, solo che oggi le conquiste sono messe in discussione da nuove emergenze: la prima è il precariato".