Si è riunita la Commissione d'inchiesta sulla mancata applicazione delle leggi regionali, presieduta da Luciano Uras (Comunisti-La Sinistra sarda-Rosso Mori), che quest'oggi si è occupata di sanità, con una audizione dell'Assessore Antonello Liori.
La relazione di Liori, avente ad oggetto politiche sociali e sanità, ha evidenziato per ciascuna parte gli ostacoli più significativi nella corretta e completa applicazione della normativa regionale.
In merito alle politiche sociali, l'Assessore ha sottolineato le maggiori disponibilità finanziarie per gli interventi di contrasto alle povertà, su precisa indicazione delle commissioni e del consiglio regionale. Per la legge 162 si è registrato un residuo di oltre 12 milioni di euro, richiesti in un primo momento dai Comuni probabilmente con una dilatazione eccessiva della domanda, e poi non spesi. "Di conseguenza - ha affermato Liori - sono rimasti scoperti altri settori importanti, come la lotta alle povertà estreme e la pratica sportiva per i diversamente abili, che avrebbero meritato ben altra attenzione da parte della Regione".
Tre le priorità poste in risalto dall'Assessore in materia sanitaria: approvare la riforma, diminuire le liste di attesa e varare una legge di riordino dei servizi di emergenza-urgenza sul territorio, a cominciare dall'eli-soccorso per il quale la Sardegna è fra le ultime Regioni in campo nazionale.
"Uno dei problemi strategici della sanità sarda - ha proseguito Liori - è quello della corretta distribuzione delle risorse umane e professionali: da una parte c'è un esubero di circa 900 medici e, dall'altra, una forte carenza di queste figure nei presidi territoriali".
Numerose le domande dei commissari, sui diversi aspetti della relazione: i residui della 162, le liste d'attesa, gli esuberi dei medici e i rapporti fra sanità pubblica e privata, il disavanzo del settore e le carenze della medicina iperbarica, i costi standard della sanità per effetto della riforma federalista e la "Blue Tongue".
Il Presidente Uras ha sollecitato chiarimenti su una serie di complessi passaggi legislativi che costituiscono il "cuore" della riforma sanitaria avviata circa due anni fa e non ancora arrivata all'esame del consiglio regionale.
Per ciò che concerne il disavanzo si è dichiarato moderatamente ottimista: "La Sardegna resterà al di sotto del trend nazionale di aumento della spesa registrato negli ultimi 10 anni, pari al 4.5%, e forse i dati definitivi ci riserveranno qualche piccola sorpresa".
Secondo Liori, inoltre, l'impatto della riforma federalista sul sistema sanitario sardo potrebbe essere positivo, attraverso il riconoscimento del cosiddetto "indice di deprivazione", tema già portato all'attenzione della conferenza Stato-Regioni.
Nel suo intervento conclusivo, l'Assessore Liori ha ribadito l'auspicio di una rapida approvazione della riforma da parte del consiglio regionale, cui spettano le scelte definitive. Red.