Il Consiglio regionale discute la mozione 108 presentata dal centrosinistra, prima firmataria Francesca Barracciu (Pd), per riorganizzare i punti nascita in tutti i territori della Sardegna, in deroga ai parametri stabiliti a livello nazionale che non tengono conto delle condizioni geografiche e della viabilità. Si chiede anche di ripristinare i livelli di assistenza precedenti alle chiusure delle unita' di ostetricia e di neonatologia che dal 2009 ad oggi sono state disposte, in maniera ritenuta unilaterale senza una attenta valutazione degli effetti e senza considerare le ragioni delle comunità locali, dai commissari delle Asl a Muravera, Isili, Bosa e Sorgono.
I punti nascita presenti nell'isola sono 23, ma ne verrebbero soppressi 14 se fosse rispettato il parametro minimo di 500 nascite all'anno per unità operativa disposto in un accordo Stato - Regioni dello scorso 16 dicembre. L'opposizione ritiene impossibile garantire il diritto costituzionale alla salute se le donne sarde in gravidanza saranno costrette a rivolgersi esclusivamente a nove ospedali, quattro dei quali a Cagliari. I presentatori della mozione ritengono che l'assessore regionale alla Sanità Antonello Liori non sia intenzionato a difendere i piccoli ospedali e a garantire un'assistenza ostetrica di qualità, soprattutto nelle zone interne dell'isola. Red