Lecce (27) – Juventus (41) 2 – 0 – Un Lecce che non ti aspetti e una Juve tornata brutta sono i protagonisti in questa netta e clamorosa vittoria dei salentini allo stadio Via del Mar. Un ridimensionamento bianconero , non il primo in questa stagione, che ributta nel baratro delle delusioni il popolo bianconero.
Ma come si può perdere a Lecce una partita da vincere a tutti i costi? La prestazione della Juve è davvero troppo deludente negli schemi, nel carattere, nell’atteggiamento, un clamoroso passo indietro rispetto alle ultime due uscite – vittorie a Cagliari e in casa contro l’Inter – il popolo juventino non può che essere deluso della prestazione di oggi dei suoi calciatori rappresentanti. La grande squadra dovrebbe saper soffrire in giornate come queste, davanti c’era una bella squadra che poteva vincere con un risultato ancora più rotondo. Come può una squadra che vuole arrivare in zona Champions entrare in campo e dopo 12 minuti avere già subito 3 contropiede? l’ultimo dei quali costato l’espulsione di Buffon, uscito a valanga di mano fuori area su Di Michele. Ma che atteggiamento è mai questo? Sicuramente irrispettoso per i milioni di tifosi distribuiti in tutta Italia che amano il colore bianconero torinese. In ogni modo le colpe juventine non vogliono e non devono togliere meriti alla compagine leccese, il cui merito è doppio se si considerano le innumerevoli assenze della squadra di De Canio – anche lui in tribuna per squalifica - .
Nesbah al 32’ del primo tempo da il meritato vantaggio ai salentini sfruttando l’errore della linea difensiva e infilando Storari in uscita. Reazione torinese non pervenuta e nell’unica palla calciabile in porta dall’interno dell’area di rigore Aquilani cicca clamorosamente la sfera. All’inizio della ripresa Del Piero sostituisce un Toni inqualificabile, sempre in terra e mai decisivo nella protezione della palla, ma dopo 2 minuti Bertolacci, fino ad oggi sconosciuto ai più, giovanissimo del 91, scuola Roma, trova il due a zero arrivando prima dei difensori avversari su un pallone colpito da Di Michele in area di rigore. Altra situazione difensiva clamorosamente sbagliata dagli juventini che ha messo ancora una volta in evidenza l’atteggiamento presuntuoso degli uomini di Del Neri.
Il due a zero appare fin troppo risicato come risultato finale perché in contropiede il Lecce potrebbe segnare ancora. Nel finale Del Neri butta nella mischia anche Iaquinta, il Lecce rimane in dieci per doppia ammonizione del capitano Vives ma la Juve di oggi è davvero confusionaria e mai arriva ad impensierire Rosati. Solo qualche pallone buttato in area di rigore manda un po’ in apprensione la difesa salentina, davvero troppo poco per la Juve ambiziosa, almeno nelle idee dei tifosi.
Bologna (32) – Palermo (40) 1 – 0 - Al Dall’Ara il Bologna trova altri tre punti che lanciano gli uomini di Malesani in zone più che tranquille della classifica, vittima di oggi il Palermo di Rossi che resiste in dieci uomini - espulso Garcia nella ripresa - fino al 90’ e cioè quando all’ultimo assalto Paponi di testa ha scavalcato Sirigu mettendo la palla in rete. La partita sin quando le due squadre sono rimaste in parità numerica è rimasta in equilibrio anche se è il Bologna che ha le occasioni migliori. Nella ripresa al 57’ Garcia viene mandato in anticipo negli spogliatoi e le difficoltà palermitane vengono accentuate.
Il gol rossoblù arriva a coronamento di una gara sempre in avanti per gli uomini di casa e premiano la continua ricerca del gol. Solo il caso ha voluto che il gol partita sia arrivata al 90’, ma il Bologna di questi tempi è davvero una squadra che del carattere fa la sua miglior arma e adesso la Juve è avvisata.