"il coraggio e la poesia - voci della poesia logudorese" film documentario sulla poesia sarda, prodotto dall'Associazione Turistica Pro Loco di Ittiri e dal Comune di Ittiri, sarà proposto al pubblico e proiettato in prima assoluta nella serata di sabato 26 marzo, ad Ittiri, presso il Teatro Comunale in via XXV Luglio alle ore 18,00.
Il film sarà presentato da Salvatore Pinna, saggista e direttore della Cineteca Sarda e per l’occasione saranno presenti, oltre al regista Ignazio Figus, responsabile del settore audiovisuale dell’ISRE, i poeti Giovanni Fiori, Maria Sale, Franco Piga, Antonio Brundu, Bruno Agus, Giuseppe Porcu ed il Coro Santa Rughe di Ittiri.
Il documentario, che ha la durata di 60' ed è girato a Ittiri e nei territori ad esso culturalmente affini del Mejlogu e del Logudoro, esplora attraverso le parole dei protagonisti, con la guida ideale del poeta Giovanni Fiori, gli aspetti peculiari della poesia sarda puntualizzandone le attuali problematiche
partendo da un interrogativo: cos’è la poesia e chi è il poeta? I personaggi principali sono i poeti Giovani Fiori e Franco Piga, l’antagonista è la stessa poesia che si guarda indietro nel tentativo di rinnovarsi per essere una voce moderna della crescita culturale e sociale della Sardegna.
Dice Ignazio Figus: "Ho voluto semplicemente che questo lavoro nascesse da chi la poesia la fa e non da chi la interpreta con la speranza che susciti in chi lo guarda le dense riflessioni fatte anche dagli stessi poeti dopo averlo visto.
...."Il coraggio è quello del disvelarsi del poeta, del mettere in piazza i sentimenti. Tale coraggio passa attraverso l’acquisizione di tecniche, di sintassi e grammatica, ma anche di tipo recitativo. Il coraggio, infine, è quello che porta a tentare di rinnovare i temi e i modi della poesia in lingua sarda."
La vicenda si svolge in ambienti abitati da voci e volti amabili e in paesaggi stupendi dove si svolge una vita in cui è forte la presenza della tradizione, con canti e gare di poesia cantata, concorsi di poesia sarda “a tavolino”, strettamente imparentata con il canto; ci sono scuole di poesia dove si insegna a usare correttamente il sardo scritto ma anche a coltivare un’idea di poesia capace di dare indicazioni, sogni e utopie.
Il film documentario ha già ottenuto buone recensioni ed è un ulteriore conferma della cinematografia documentaria sarda che si pone all'avanguardia rispetto al resto d'Italia, come appunto dice lo stesso Figus : "Da un punto di vista qualitativo credo che la nostra cinematografia documentaria stia attraversando un momento positivo che, per certi versi, la pone all'avanguardia rispetto al resto d'Italia. Dico questo perché mi pare d'intravvedere nell'opera dei cineasti sardi uno sforzo, un tentativo (secondo me riuscito) finalmente privo di retorica, di trovare, pur nella diversità di approccio e di stile, un linguaggio comune capace di dar conto (con onestà d'intenti ed anche, nei casi più felici, con ironia) di questo lungo e complesso mutamento, di questa transizione infinita e della ricerca, a volte effimera, di quel totem identitario che nella Sardegna d'oggi parrebbe rappresentare una cura per tutti i mali.....
Non rimane che gustare questi sessanta minuti di dibattito intenso e vero sulla poesia sarda.
Nell’occasione il documentario è stato riprodotto su dvd con ulteriori contenuti speciali che conterranno le tante poesie recitate nel corso della lavorazione che non hanno trovato posto nel film. Contemporaneamente sarà allestita una galleria di immagini in grande formato sui poeti e i luoghi del film curate da Gianluigi Anedda un fotografo sassarese molto bravo e profondo conoscitore del territorio del Mejlogu e del Logudoro. Red-com