Dopo la votazione Luciano Uras (Sel-Coministi-Indipendentistas) ha avanzato la richiesta di inserire, ai sensi dell’art.100, nella programmazione bimestrale, la proposta di legge nazionale n.1 (Modifica dell'articolo 16 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 - Statuto speciale per la Sardegna - concernente la composizione del Consiglio regionale), ricordando che “noi per primi abbiamo proposto la diminuzione del numero dei consiglieri regionali”. Michele Cossa (Riformatori Sardi), a nome del gruppo consiliare dei Riformatori, si è associato alla richiesta di Uras, chiedendo che sia l’Aula e non la Giunta ad esprimersi in termini di riduzione dei consiglieri regionali.
Anche Adriano Salis dell’Idv ha sostenuto questa proposta perché “crediamo sia giunto il momento di portare il tema in Consiglio, senza aspettare scadenze elettorali che potrebbero rilevare qualche dubbio sulla sincerità di portarla avanti”. Anche il capogruppo del Pd, Mario Bruno, ha espresso il voto favorevole alla proposta di Uras, ricordando l’esistenza di numerose proposte di legge avanzate dal suo Gruppo in materia elettorale. Giulio Steri, capogruppo di Udc-Fli, si è detto a favore dell’iscrizione della proposta di legge all’ordine del giorno, precisando però che la tesi del suo Gruppo prevede, “per arrivare all’approvazione della norma, il percorso dell’Assemblea costituente e non quello del Consiglio”.
Da parte del capogruppo del Pdl Mario Diana non c’è assolutamente “nulla in contrario” alla proposta di riduzione dei consiglieri regionali ma-ha osservato-in commissione autonomia si è discusso per settimane intere del percorso riformatore che doveva essere seguito ed anche dei contenuti. In particolare, ha ricordato Diana, “non possiamo far passare l’idea che la riforma istituzionale della regione sarda si esaurisca nella riduzione dei consiglieri regionali: tanto è vero che proprio in commissione si era iniziato a lavorare sulle norme di attuazione e, sullo stessa tema, era stata già convocata la giunta”.
Riferendosi a Uras, Diana ha proseguito affermando che “oggi tutto serve, anche l’abilità di qualche consigliere regionale. Tuttavia, se si modifica l’ordine dei lavori stabilito dalla commissione, vuol dire che si stanno cambiando le regole e allora bisogna tornare in aula. Ne parleremo in conferenza dei capigruppo”.
Disattendendo l’ordine del giorno approvato dalla commissione autonomia-ha avvertito il capogruppo del Psd’Az Giacomo Sanna-stiamo rinunciando al ruolo che, in questa materia, spetta al consiglio regionale, ed è un errore. Possiamo anche considerare la proposta della giunta come provocatoria, ma questo non deve farci perdere di vista l’obiettivo delle riforme.
In altre parole, ad avviso di Sanna, “non si può abbandonare il percorso costituente che avrebbe dovuto, su questo eravamo tutti d’accordo, caratterizzare fin dall’inizio la legislatura. “Procedere nel modo indicato da Uras, ha affermato Sanna-significa che oggi parliamo di riduzione dei consiglieri regionali, domani di legge elettorale e dopo ancora di rifoma dello statuto: sono tutti argomenti che non possiamo affrontare con la logica dello spezzatino. In definitiva, se cambiamo strada, finiamo fuori strada”.
Carlo Sechi (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ha rafforzato la richiesta del collega Luciano Uras sottolineando il sostegno al percorso costituente ma “senza escludere alcuna forma condivisa che non si riduca al semplice taglio del numero dei consiglieri).
La presidente ha poi messo in votazione la proposta del capogruppo Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas) che è stata approvata. Il consiglio è stato riconvocato a domicilio. Red