Sono 1.933 i migranti arrivati nelle ultime 24 ore a Lampedusa. E' il numero più alto di arrivi da quando sono ripresi gli sbarchi. Impressionante anche il dato degli ultimi tre giorni: da venerdì sull'isola sono arrivati 3.721 migranti.
Di fronte alle nuove ondate di immigrati, In Italia "ci sono ogni tanto delle posizioni, delle reazioni un po' sbrigative a livello di opinione pubblica" alle quali non bisogna indulgere. Piuttosto bisogna ricordare il nostro passato di paese numero uno in Europa per numero di emigranti e "governare" la nuova situazione che si è creata, anche se "non è semplice", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rispondendo a una domanda a margine della inaugurazione dello spazio espositivo "Industria Gallery" a New York.
Il governo è pronto a procedere con "rimpatri forzosi" dei migranti arrivati a Lampedusa se da parte della Tunisia "non ci sarà un segnale concreto nei prossimi giorni". Lo annuncia il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, intervistato dal 'Corriere della Sera', ricordando che "la Tunisia aveva promesso un impegno immediato per fermare i flussi migratori, ma le barche continuano ad arrivare". Per i rimpatri, dice Maroni "siamo attrezzati", e spiega "li mettiamo sulle navi e li riportiamo a casa".
L'uso della forza, aggiunge il ministro, "potrebbe trasformarsi nell'unica strada possibile se gli sforzi diplomatici del governo italiano dovessero fallire". Da venerdì, giorno della visita del ministro in Tunisia, "sono arrivate oltre mille persone che dicono di essere tunisine. E poi, a bordo di due barconi provenienti dalla Libia - ricorda Maroni - circa mille tra somali ed eritrei. Non siamo in grado di sostenere questi ritmi e dunque bisogna adottare un nuovo atteggiamento".
Quanto all'accordo con le Regioni per l'accoglienza, Maroni precisa che "l'unica regione esclusa sarà l'Abruzzo. Altrove si procederà secondo il piano che ho sottoposto alle Regioni, che prevede un tetto massimo di 1000 profughi ogni milione di abitanti".
Se ci saranno rifiuti, conclude il ministro "allora saremo noi a individuare le aree. Sono un fautore della condivisione di queste scelte impegnative ma se questo non è possibile, soprattutto davanti a una situazione di emergenza che riguarda profughi che scappano dalla guerra in Libia, saremo costretti ad agire d'imperio".