L’Assessore all’Industria, Energia, Commercio, Artigianato, Suap e il Presidente della Commissione Industria della Provincia di Nuoro, congiuntamente alle parti sociali ed economiche e associazioni delle categorie artigianali e commerciali della provincia di Nuoro: Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Camera di Commercio Industria e Artigianato, Cna, Apan, Api Sarda, Ascom Confcommercio, Lega Cooperative e Confesercenti, dopo ampia e approfondita discussione sul Decreto Legislativo del Governo del 3 marzo 2011 di recepimento della direttiva UE 2009/28/C sulle Energie Rinnovabili, di modifica degli incentivi governativi per l’energia rinnovabile, esprimono forte preoccupazione per il provvedimento assunto dal Governo in quanto rischia di causare il blocco dell’intero comparto delle energie rinnovabili.
Si ritiene che numerosi sono i punti del Decreto che vanno a porre pesanti freni al proseguo delle iniziative legate alle energie rinnovabili, in particolare possono essere evidenziate le seguenti criticità: Incertezza sulle future forme di incentivazione, che avrà importanti anche ricadute su investimenti attualmente in corso; vincoli oggettivamente ostanti alla realizzazione di impianti fotovoltaici sul terreno; l’introduzione di una quota annuale contingentata di potenza fotovoltaica incentivabile; la soppressione dell’obbligo per i produttori e gli importatori di energia elettrica di ricorrere in percentuali crescenti a produzioni da fonti rinnovabili.
Pur concordando sulla necessità di adeguare le tariffe statali di incentivazione agli effettivi costi delle tecnologie per evitare rischiosi fenomeni di alterazione del mercato, e concordando sulla necessità di avere normative chiare sull’adeguata localizzazione delle grandi centrali di produzione, si ritiene di dover sottolineare il rischio di un totale blocco di un settore, che in un momento di crisi generalizzata, costituisce un'importante eccezione con la nascita di numerose nuove realtà produttive anche nel campo della ricerca, e ha premesso la creazione di un processo di filiera virtuoso, anche occupazionale, che ha coinvolto molti giovani neolaureati e nuove intraprese con molteplici figure professionali altamente specializzate che in altri settori stentano ad ottenere adeguati riconoscimenti.
Risulta importante sottolineare che a livello nazionale si è ormai creato un tessuto di imprese, che attraverso le entrate fiscali assicurate dalle aziende e dalle centinaia di migliaia di occupati a vario titolo e ruolo nel settore garantiscono già oggi risultati importanti per le finanze dello Stato.
La diffusione delle fonti energetiche rinnovabili permette inoltre, il raggiungimento altri importanti obbiettivi relativi alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, e alla maggiore indipendenza del Paese dalle importazioni di combustibili fossili provenienti da paesi esteri sempre più soggetti a crisi politiche e dall’acquisto di energia elettrica prodotta con tecnologia nucleare.
Tale scelta se confermata rischia di compromettere numerose iniziative avviate nel campo delle Energie Rinnovabili, in maniera evidente in un territorio come il nostro particolarmente vocato per l’insediamento di impianti a Fonti Energetiche Rinnovabili e rivelatosi virtuoso e attento al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente.
Ha, inoltre, ricadute negative sul debole sistema produttivo esistente e in prospettiva, le cui difficoltà sono già fortemente compromesse per gli alti costi dell'energia, che nel nostro territorio è del 50% superiore rispetto al resto del Paese.
La Provincia di Nuoro, infatti, conta attualmente richieste di connessione di centrali fotovoltaiche per una potenza complessiva di circa 120 MW, per un investimento previsto di circa 400.000.000 di euro, che attualmente risultano fortemente a rischio e che pertanto ne sarà sospesa la realizzazione.
Anche nell’ambito dei piccoli impianti, i cittadini privati della Provincia di Nuoro si sono dimostratati fortemente interessati all’utilizzo delle rinnovabili, e in occasione del recente Bando regionale di cofinanziamento per l’installazione di impianti fotovoltaici di taglia inferiore ai 20 kWp, sono state avanzate circa 1.000 richieste per un investimento previsto di circa 20.000.000 di euro (che si andrebbero a sommare a i circa 980 impianti già in esercizio per una potenza di circa 5,2 MW), che in questa situazione di incertezza normativa, rischiano di essere sospesi, determinando un preoccupante blocco delle attività della filiera che si stava infine radicando nel territorio.
Si chiede pertanto la modifica del Decreto Legislativo 3 marzo 2011, in quanto lesivo di diritti acquisiti e interessi economici futuri di questa provincia; Immediata emanazione di una clausola di transizione che consenta di dare certezza agli investimenti in corso; La definizione di nuovi obbiettivi di potenza elettrica da fonte rinnovabile e da fotovoltaico in alternativa ai ventilati tetti alle risorse o alla potenza installata; Salvaguardia soprattutto per i piccoli impianti di produzione a tetto delle famiglie e delle micro e piccole imprese artigianali, commerciali, turistiche e dei servizi; Razionalizzazione e riformulazione delle voci che nella bolletta elettrica sono destinate al finanziamento della gestione degli impianti; Facilitazione per il ricorso al credito bancario mediante istituzione di strumenti di garanzia destinati a interventi di efficienza e alla realizzazione di piccoli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; Incentivi allo sviluppo dei settori a monte della filiera energetica mediante l'introduzione di misure agevolative per la nascita di nuove attività. Red-com