Ancora pareri negativi all’istituzione in Sardegna di un’Agenzia regionale per le adozioni internazionali, ma sollecitazioni a creare un centro unico che si occupi delle problematiche e dei disagi all’interno delle famiglie. La Seconda commissione (Diritti civili), presieduta da Silvestro Ladu (Pdl), ha proseguito i lavori sul testo unificato 131-133 sulle adozioni e gli affidi sentendo in audizione la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Cagliari e i rappresentanti del Comune di Sassari.
A illustrare le criticità del settore Anna Cau, sostituto procuratore al Tribunale dei minori del capoluogo: “Non abbiamo bisogno di leggi che istituiscano nuovi enti, ma che regolino e incentivino lo sviluppo e il miglioramento dell’esistente”. Così il magistrato ha chiarito la sua posizione riguardo all’istituzione dell’Agenzia regionale per le adozioni: “I numeri non sono tali in una regione piccola come la nostra da giustificare la creazione di un ente ad hoc”. A parere della Cau sarebbe invece utile potenziare l’esistente e in particolare, nell’ambito giudiziario e relativamente alle decisioni sui minori disagiati, rafforzare gli uffici nati proprio per rappresentare un’interfaccia tra il sistema dei servizi sociali e le istituzioni. “Tutto ciò che concerne i vari aspetti del processo che porta un minore all’affidamento o all’adozione attualmente è eccessivamente frazionato e parcellizzato in troppi organismi che però non hanno un coordinamento – ha spiegato Anna Cau – sarebbe necessario attivare una regia unica che coordini il lavoro dei vari centri per gli affidi nelle diverse province e che istituisca una banca dati delle famiglie affidatarie”. Accanto a questi provvedimenti è stata sottolineata la necessità di agire con più incisione sul lavoro dei servizi sociali nei confronti delle famiglie di origine a cui viene tolto un figlio temporaneamente, per metterle in condizione di sanare la propria situazione e ricreare un ambiente familiare ottimale per il minore. Per quanto riguarda le adozioni secondo il magistrato è necessaria una linea omogenea nell’indagine sull’idoneità delle coppie che fanno richiesta di un bambino in adozione.
Anche Tina Oliva e Valentina Pinna, assistente sociale e psicologa del Comune di Sassari, hanno ribadito le stesse criticità e la contrarietà all’istituzione di un’Agenzia regionale per le adozioni, ricordando l’esperienza negativa e particolarmente onerosa della regione Piemonte e sottolineando invece l’urgenza di un organismo che coordini e sovrintenda tutti i vari organismi coinvolti nei processi di affidamento e adozione. Red