E' scontro alla Camera dove il rigido ostruzionismo di Pd e Idv ha bloccato i lavori per tutta la mattinata e minaccia di protrarsi anche nel pomeriggio. Seduta notturna probabile più che possibile, dunque, e Conferenza dei capigruppo chiamata a decidere il da farsi. Una tattica, quella di Pd e Idv, studiata per rinviare il possibile
voto sull'inversione dell'ordine del giorno dei lavori e l'anticipo del processo breve.
Quasi due ore di riunione nella sala del governo di Montecitorio tra i capigruppo Cicchitto (Pdl), Reguzzoni (Lega), Sardelli (Ir), presenti il vicepresidente del
Pdl Massimo Corsaro, i coordinatori del partito Ignazio La Russa e Denis Verdini, con Niccolo' Ghedini. Nel mirino Gianfranco Fini, accusato di non essere 'super partes'. Sono stati Cicchitto e Reguzzoni, poi, ad incontrare poi la terza carica dello Stato. Un colloquio, viene riferito, che non si è concluso "serenamente".
Il presidente della Camera avrebbe 'respinto' le critiche della maggioranza alla decisione presa di lasciar parlare i parlamentari, il cui nome e' citato sul processo
verbale, per cinque minuti. Fonti parlamentari della maggioranza riferiscono anche che si sarebbe deciso di illustrare per telefono la situazione parlamentare al
Quirinale.
"Ho incontrato stamattina Violante in Transatlantico e gli ho detto scherzando, ma non troppo, 'ah, sapessi quanto ti rimpiango' ", aveva scherzato poco prima il deputato del Pdl, Peppino Calderisi, commentando la linea morbida di Fini sull'ostruzionismo delle opposizioni.
L' articolo 32 del regolamento della Camera consente ai deputati di intervenire per rettificare e spiegare meglio gli interventi fatti nella seduta di ieri. Più di cinquanta questa mattina, con il Pd che tornando sulla legge per i piccoli comuni ha tirato fuori anche il culatello e il salame d'oca. Pdl e Lega hanno criticato il Presidente di
turno, Rocco Buttiglione, per l'interpretazione troppo "estensiva" del regolamento, e lui si è difeso ("finché è così lo applico).
Poi gli strali del PdL come impongono i tempi hanno preso di mira il presidente della Camera Gianfranco Fini che, dice il capogruppo Pdl alla Camera, deve dimostrare la sua terzietà e assumersi le sue "responsabilità" bloccando un ostruzionismo "potenzialmente eversivo" e "mai accettato finora". Ma la questione, ha detto Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli, invece è "politica" perché l'ostruzionismo dei colleghi di opposizione cesserà sulla garanzia che non ci sono scorciatoie per il processo breve.
A questo punto interviene il vice capogruppo Pdl Massimo Corsaro: il governo, assicura, non chiederà la fiducia sul processo breve, nè la maggioranza chiederà l'inversione dell'ordine dei lavori della Camera: "Proseguiremo con il calendario previsto, e non ci sarà la fiducia sul processo breve".