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Il presidente della Corte Costituzionale Ugo De Sievo: “Inammissibili le campagne di denigrazione sulla Consulta”

Le incomprensioni tra i responsabili politici e gli organi di giustizia 'sono fisiologiche ma 'è inammissibile che si giunga a campagne di disinformazione sull'attività della Corte costituzionale o di denigrazione dei singoli giudici o dell'intero organo'. Lo ha detto il presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo nella sua “lectio magistralis” tenuta stamani alla Spezia.

'La fedeltà sostanziale alla Costituzione - ha aggiunto - spetta a tutti i soggetti istituzionali e sociali'. Dinanzi a una sentenza che dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di legge, ha spiegato il presidente della Consulta, 'non si può asserire che sarebbe con ciò negata la sovranità popolare rappresentata dall'organo legislativo che questa legge ha voluto o ha comunque mantenuto in vigore'.

Secondo De Siervo occorre invece 'porsi il problema di come è possibile che un organo rappresentativo non si sia reso conto di mantenere in vita disposizioni contrarie a principi non disponibili o addirittura abbia consapevolmente posto in essere qualcosa di vietato dalla Costituzione e cioè dalla fonte che è alla base della sua stessa legittimazione'. Lo Stato di diritto - ha concluso il presidente - 'e' sorto in polemica con i Principi che si ritenessero 'legibus soluti', cioè al di sopra della legge. Anche da questo vengono tutte le disposizioni costituzionali finalizzate a garantire la piena indipendenza della magistratura ordinaria e la limitatezza alle normative di privilegiò.

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