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Campus universitario di Cagliari: mozione del centrosinistra per far realizzare 1826 posti letto da assegnare agli studenti fuori sede

I consiglieri regionali del centrosinistra hanno presentato una mozione, primo firmatario il capogruppo Idv Adriano Salis, per impegnare la Giunta Cappellacci a dare immediata attuazione al Piano straordinario per la residenza universitaria e l’ospitalità predisposto nell’ottobre del 2009 dall’Ersu, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Cagliari.

L’obiettivo principale è quello di creare un campus da mille posti letto nell’area dell’ex Semoleria in viale La Playa, acquisita dall’Ersu nel 2008. La spesa prevista è di 117 milioni di euro. Si contesta la scelta fatta dall’Ente di ridimensionare la struttura dimezzando i posti rispetto al primo progetto inserito nel 2006 in un Protocollo d’Intesa tra Regione e Comune. Nonostante un unanime consenso, i progetti sui quali si trovano accordi e finanziamenti, “si arenano in un paludoso intreccio ci interessi politico-economici”.

I presentatori, ritenendo necessario garantire in tutta la città capoluogo almeno 1826 posti, sottolineano “l’assoluta inadeguatezza ed insufficienza dell’offerta di alloggi e servizi essenziali agli studenti fuori sede”, oltre 18000, costretti in buona parte a ricorrere al mercato immobiliare privato con una spesa media per stanza singola calcolata in 225 euro al mese.

Nella mozione si ricorda che, per ottenere uno dei 950 posti alloggio disponibili per l’anno accademico 2009-2010, l’Ersu aveva ricevuto 1922 richieste. L’offerta, quindi, è fortemente limitata al punto da far ritenere che un numero importante di studenti rinunci a priori a presentare domanda, benché  in possesso dei requisiti di reddito e di merito. Discorso simile viene fatto per il servizio mensa con soli 960 posti garantiti e non funzionali logisticamente perché non vicini alle Facoltà.

Il centrosinistra contesta la Giunta regionale, per la cancellazione dei 15 milioni per la residenzialità universitaria stanziati dall’esecutivo a guida Soru, e l’amministrazione municipale cagliaritana, per aver messo a repentaglio un progetto necessario alla Sardegna (l’Accordo di programma non fu ratificato dal Consiglio comunale).  Red