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Il Pdl archivia proposta Ceroni e punta ora sulla ‘sfiducia costruttiva’

Il Pdl archivia la proposta di legge di Remigio Ceroni che punta a modificare l'articolo 1 della Costituzione ma rilancia sulle riforme a tutto campo, dalla legge elettorale alla sfiducia costruttiva. 

Si tratta dell'iniziativa di un singolo parlamentare, assicura il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto nel commentare l'iniziativa di Ceroni che, aggiunge, non è certo stato "ispirato" da qualcuno per mandare "messaggi in alcuna direzione". L'attenzione data al provvedimento, insiste Gaetano Quagliariello, è una "strumentalizzazione da regime illiberale". 

La difesa di Ceroni non convince l'opposizione. Si tratta di "sottili tentativi di condizionare il comportamento del capo dello Stato" commenta il leader Udc Pier Ferdinando Casini. Quella di Ceroni, incalza Oriano Giovannelli (Pd), non è una "goliardata" ne' un'iniziativa personale. Fa parte della 'strategia della tensione' voluta dal premier e messa in pratica anche a Milano con i manifesti "Fuori le Br dalla Procure" di Roberto Lassini. 

Anche Berlusconi parla di "strumentalizzazione" del testo Ceroni, ma insiste: la Costituzione va cambiata e, se possibile, con il contributo delle opposizioni. Il premier non butta la croce addosso al deputato del Pdl autore del provvedimento che ha scatenato le ire del centrosinistra, però fa capire chiaramente che presentare proposte del genere senza concordarle prima con il resto del gruppo ha solo l'effetto di un boomerang, di un autogol. Quindi si deve andare avanti, ma con giudizio. 

Nel frattempo però basta dare un'occhiata ai bollettini parlamentari (quelli che avvertono delle nuove proposte di legge) per capire il fermento che c'è soprattutto nella maggioranza sul fronte delle riforme. Il presidente dei 'Responsabili' Luciano Sardelli, ad esempio deposita un testo che modifica l'articolo 94 della Costituzione introducendo la cosiddetta "sfiducia costruttiva". Se si vuole sfiduciare il presidente del Consiglio in carica si deve presentare una "mozione di sfiducia motivata" contenente l'indicazione del successore, da approvare per appello nominale a maggioranza dei componenti. La proposta comincerà a breve l'esame in commissione Affari Costituzionali, ma già riceve consensi nel centrodestra. Soprattutto per "l'attualità” dopo lo 'strappo' Fini-Berlusconi. 

Poi si torna a parlare di 'legge elettorale'. Tema tabù nei mesi precedenti. 

Soprattutto al Senato, dove è incardinato il tema, si accelerano vecchie proposte, come quella già ribattezzata dall' opposizione 'Super-porcellum', che punta a modificare il meccanismo di ripartizione su base regionale del premio di maggioranza nel tentativo di mettere fuori gioco il Terzo Polo alle prossime elezioni; e se ne annunciano altre. Quagliariello, infatti, fa capire che dopo Pasqua potrebbero arrivare 'nuove sorprese': cioè nuove proposte di legge elettorale. 

La cosa non ci spaventa affatto, assicura Casini, purche' il tutto avvenga nel rispetto della Costituzione. Una legge serve, gli fa eco l'altro Pierluigi Mantini (Udc), ma deve essere "seria", sul modello tedesco, più proporzionale. Sarà, osserva il capogruppo dell'Idv Massimo Donadi, ma in tutto "questo fiorire di proposte" più o meno costituzionali non ce n'è "neanche una nell'interesse del paese". In realtà, rincara la dose il leader del partito Di Pietro, tutte queste riforme messe in campo dal centrodestra servono solo a uno scopo: "rompere gli assetti costituzionali per arrivare ad una dittatura". 

I toni usati dall'opposizione, interviene Lucio Malan (Pdl), hanno toccato ormai i livelli del "linciaggio" persino contro Ceroni che e' persona "pacata e moderata". Anche Berlusconi l'ha detto, interviene Domenico Scilipoti, per fare davvero le riforme si devono abbassare un po' i toni senza sollevare inutili polemiche".