Il gruppo del Partito Sardo d'Azione in Consiglio regionale ha organizzato per domani, sabato 30 aprile alle ore 9.30 all'Hotel Mediterraneo di Cagliari, un convegno su "La sovranità dei popoli in Europa".
L'iniziativa è stata presentata oggi in una conferenza stampa e il capogruppo Giacomo Sanna ha rimarcato l'importanza di un tema "fondamentale" in un dibattito che, grazie al confronto con i dirigenti delle principali forze autonomiste del continente, "aiuterà a conoscere meglio la realtà europea per noi ancora molto distante". Sanna ha ricordato come recentemente, per la prima volta, il Consiglio regionale della Sardegna abbia discusso di indipendenza ("è stato comunque un successo"). Per evitare eventuali accuse di aver voluto legare l'appuntamento alle imminenti elezioni comunali di Cagliari, ha spiegato che la data è stata scelta in base alla disponibilità degli ospiti, per celebrare i 90 anni di vita del partito e per onorare Sa Die de Sa Sardigna.
I relatori, oltre agli esponenti del Ps d'Az, saranno i maggiori rappresentanti dei partiti e dei movimenti baschi, galiziani, fiamminghi e corsi. Tra gli italiani sono previsti gli interventi di Fabrizio Comencini (Liga Veneta Repubblica), Robert Louvin (ALPE) ed Eva Klotz (Sudtiroler Freiheit). Tutti aderiscono all'Ale, l'Alleanza libera europea che vede i "Quattro Mori" tra i fondatori. Secondo Giovanni Colli, segretario nazionale del Ps d'Az, il tema del convegno è estremamente attuale in quanto "il nostro partito procede in sintonia con le altre esperienze europee" di chi vuole decidere e risolvere i problemi "con testa e radici nel territorio".
Alla conferenza stampa ha preso la parola Eric Defoort, presidente dell'Ale e leader del partito fiammingo N-VA capace di sfiorare il 20% dei consensi nelle elezioni federali belghe nel 2010. Defoort ha spiegato che l'autodeterminazione è il principio essenziale da adottare in un'Europa dove, però, la base non viene coinvolta nei processi decisionali perché in mano ai vari Sarkozy, Merkel, Cameron e Berlusconi. Il politico fiammingo ha evidenziato l'esigenza di trovare una sintesi tra globalizzazione e localizzazione, ma sempre attraverso un metodo che vada dal basso verso l'alto e che non penalizzi la diffusione e la valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali, anche con i mezzi di comunicazione di massa. Red