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Siria, la repressione continua: per Assad “la crisi è finita”.

Una fonte ufficiale siriana ha ammesso il ritrovamento domenica scorsa di una fossa comune contenente cinque corpi nella regione meridionale di Daraa, teatro della dura repressione delle proteste anti-regime costata la vita, seocndo stime prudenti, a 850 persone da marzo ad oggi. 

All'indomani della smentita diffusa ieri dall'agenzia ufficiale Sana, il quotidiano libanese as Safir, vicino alla Siria, ha citato stamani un funzionario locale di Daraa che ha confermato in parte quanto riferito lunedi' dall'Organizzazione nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), secondo cui a Daraa alcuni residenti avevano trovato una fossa comune con alcuni corpi. Secondo la stessa fonte, una commissione governativa sta indagando su quanto accaduto e ha gia' consegnato le salme ai
congiunti, che hanno poi provveduto all'inumazione".

Testimoni oculari e residenti avevano detto ieri all'agenzia Reuters di aver ritrovato nella fossa comune in tutto 13 corpi, tra cui quelli di donne e bambini, ma che la maggior parte delle salme aveva il volto trasfigurato per impedirne forse il
riconoscimento. Alcuni video amatoriali pubblicati su Youtube da attivisti siriani testimonierebbero il rinvenimento della fossa comune. 

Lo stesso quotidiano libanese as Safir, notoriamente vicino alle posizioni di Damasco, ieri aveva attribuito ad Assad la dichiarazione di 'fine crisi' : "Il presidente siriano ha detto che la crisi è alla sua fine", ha affermato Issam Maatuq, membro di una delegazione di imprenditori, liberi professionisti e "gente comune" del
quartiere sunnita Midan di Damasco, ricevuta dal presidente siriano, dopo
che nelle scorse settimane nello storico rione della capitale si erano avute delle manifestazioni anti-regime.