Il Presidente di
Il sit-in è stato promosso in occasione dell’incontro fra i prefetti e gli enti locali coinvolti: sindaci e rappresentanti delle Province.
Le aree individuate sono : Capo Pecora a
I quattro radar previsti in Sardegna fanno parte di un progetto nazionale che comprende in totale 18 installazioni dislocati nelle regioni del centro e del sud d’Italia;
Pur avendo seguito procedure formalmente corrette, si tratta di un progetto inaccettabile e ancora, di installazioni militari, che estendono le servitù a cui la Sardegna è soggetta più di ogni altra regione italiana. Infatti si tratta, stando alle notizie raccolte, di radar del tipo Elm-2226, fabbricati dalla Elta - Systems, del gruppo IAI, nota multinazionale degli armamenti israeliana, parte di un sistema di armamenti destinati al rafforzamento della potenza navale. I radar e i dispositivi che emettono onde elettromagnetiche devono essere limitati al massimo per le necessità della navigazione aerea e marittima in sicurezza, per le comunicazioni e per la meteorologia, devono essere localizzati lontano dai luoghi frequentati e non devono provocare impatto ambientale e paesaggistico.
In sostanza si tratta di una riproposizione, con moderne tecnologie, della rete di “torri costiere saracene” che fu edificata nel 1500 dagli spagnoli su tutte le coste della Sardegna. Anche ora si tratta di una militarizzazione delle coste isolane.