E’ stato presentato oggi alla stampa, nella sede della Banca di Credito Sardo, il primo Report sulla “Congiuntura del credito in Italia, al Mezzogiorno e in Sardegna”. Il report, realizzato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, è stato illustrato dal responsabile dell’Ufficio Industry & Banking, Fabrizio Guelpa, e poi discusso con il direttore generale di BCS, Giuseppe Cuccurese.
Dalla ricerca emerge come nel 2010 sia ripartito il credito alle imprese in Italia con una accelerazione a inizio 2011. Le statistiche BCE mettono in evidenza come i prestiti erogati dal sistema bancario italiano abbiano avuto un andamento migliore rispetto alla media europea in tutto il
Della ripresa del credito hanno beneficiato sia le piccole che le grandi imprese. Cresce il ruolo del finanziamento della gestione delle scorte e del capitale circolante tra le determinanti della domanda di credito che, nella prima parte del 2011, va ad affiancarsi alle necessità di ristrutturazione del debito.
Anche i prestiti alle famiglie, soprattutto per l’acquisto di abitazioni, consolidano la crescita e in Italia si confermano più dinamici della media dell’area euro. La ripresa dei prestiti alle famiglie è anzi partita prima rispetto a quella dei prestiti alle imprese e nel 2010 si è registrata una crescita sostenuta. Il sostegno dato a imprese e famiglie durante la crisi si è riflesso in un deterioramento della qualità del credito, con un flusso di nuove sofferenze che i dati più recenti indicano però in rallentamento. Ciò nonostante, i tassi di interesse sono rimasti su minimi storici, e inferiori a quelli medi dell’area euro, agevolando così la ripresa del credito.
Il Mezzogiorno – Il credito alle imprese del Sud e delle Isole continua a crescere a tassi superiori a quelli dell’intero Paese (a febbraio 2011 +7,1% al Sud, circa due punti in più della media nazionale, e +6,6% nelle Isole). Vi contribuisce la minore presenza del settore industriale, che è stato maggiormente colpito dalla recessione.
Risulta inoltre ormai rientrato a normalità il numero delle imprese che lamentano restrizioni da parte del sistema bancario. In particolare, la percentuale delle imprese del Mezzogiorno che non hanno ottenuto il credito richiesto è dimezzata al 3,9% nel primo trimestre del 2011 rispetto all’8% circa registrato al culmine della crisi. Si è tornati ai valori pre-recessione e l’andamento è in linea con la media nazionale. Inoltre, quasi un quarto del credito concesso non viene attualmente utilizzato. Nel 2011, anche i prestiti alle famiglie crescono nel Sud e Isole più della media nazionale.
A fronte di questi dati positivi, che testimoniano l’impegno del settore bancario a dare ossigeno all’economia, occorre rilevare la crescita delle sofferenze: nel 2° semestre 2010, con riguardo alle società non finanziarie il rapporto tra i crediti passati in sofferenza nei precedenti 12 mesi e il credito concesso è salito al 4,6% al Sud, livello circa doppio rispetto al Centro-Nord. Il dato delle Isole (2,9% nel quarto trimestre 2010) è più vicino alla media italiana (2,6%) e il suo trend è coerente con quello nazionale. Nonostante il peggioramento della qualità del credito, nel 2010 i tassi di interesse sono rimasti su minimi storici e il differenziale nei tassi di interesse tra Mezzogiorno e Centro-Nord è rimasto sostanzialmente inalterato.
La Sardegna – Nella regione il positivo trend dei prestiti è stato trainato dalle famiglie (+5,7% a febbraio 2011); i prestiti alle imprese, poi, non sono mai stati in contrazione come a livello nazionale durante i mesi più bui della crisi, e a febbraio sono moderatamente in crescita (+2,7%). Anche il totale dei prestiti da oltre due anni cresce costantemente (+3,8% a febbraio 2011 rispetto al + 3,2% del 2° semestre 2010).
Tutte le province sarde registrano prestiti in crescita e una ripresa di quelli alle imprese (per motivi statistici, si considerano qui soltanto le 4 province di vecchia costituzione, aggregando ad esse i dati delle nuove province). Oristano è la provincia più vivace (+7,8% a/a per il totale prestiti), grazie al balzo di quelli alle imprese (+10,5%) e al buon andamento di quelli alle famiglie (4,4%). Sassari e Cagliari mostrano una crescita dei prestiti alle famiglie più dinamica (+6,8% e 5,5% rispettivamente). Viceversa, Nuoro è la provincia meno brillante, di riflesso a prestiti alle famiglie più moderati (+3,9%), pur mostrando anch’essa prestiti alle imprese in ripresa (+1,6%).
Le difficoltà del ciclo recessivo hanno comportato una crescita delle sofferenze delle imprese anche in regione, dove però il tasso di decadimento riferito alle famiglie consumatrici, pari soltanto a 1% nel quarto trimestre 2010, è inferiore alla media nazionale. A fine 2010, il tasso di decadimento relativo alle società non finanziarie è stabile sul 3% ma peggiora nel caso delle famiglie produttrici (a 3,6%). I tassi di interesse sono rimasti comunque ai minimi anche in Sardegna.
“Perché l’economia sarda possa svilupparsi a tassi sostenuti – commenta Fabrizio Guelpa - occorre in primo luogo una crescita dimensionale delle imprese. Sono in proposito necessari processi di aggregazione o nuove formule come quelle dei contratti di rete di imprese. Occorre poi che l’esempio delle imprese “eccellenti”, che sono numerose anche in Sardegna, si diffonda al numero più possibile ampio di soggetti.”
“Il report del nostro Servizio Studi – aggiunge Giuseppe Cuccurese – testimonia la valenza del sistema bancario italiano nel sostenere le economie locali anche in Sardegna. Le banche hanno infatti incrementato il credito a famiglie e imprese, pur dovendo registrare un aumento delle sofferenze, che peraltro non hanno inciso sul costo del denaro, che rimane su minimi storici. La Sardegna possiede tutte le potenzialità per agganciarsi al treno della ripresa ma deve decidere in tempi brevi e in modo chiaro le linee strategiche e i settori su cui puntare da ora innanzi”. Com