Giampaolo Diana (Pd) ha dichiarato di non comprendere la ratio di una proposta che permette alle edicole “aumenti fino al 100%, in deroga. Immaginate – ha continuato ironicamente – cosa sarebbe il portico di via Roma a Cagliari se tutte le edicole raddoppiassero i propri metri quadri”. Lo strumento della deroga per interventi in questo settore è giudicato da Diana come un “esempio da non imitare”. Raccolto l’invito di Mario Diana a fare proposte costruttive, il consigliere del Pd ha rilanciato con l’utilizzo di tutte le risorse disponibile per eliminare le ragioni della non competitività del nostro sistema economico “che registra delle fortissime diseconomie”. Tra queste, va ricordata una dotazione di infrastrutture al di sotto della media nazionale che non ci rende “attrattivi” per gli investitori privati. Infine, come già proposto nei mesi scorsi, Diana ha ribadito la necessità di avere un quadro certo delle entrate per poter recuperare i ritardi di sviluppo. Investendo per “cinque o dieci anni, una tot di milioni” in quest’obbiettivo.
La presidente Lombardo ha dato la parola al relatore di maggioranza, Paolo Maninchedda, che ha chiesto una pausa per permettere di presentare eventuali emendamenti orali. Il parere della Giunta è stato conforme al parere del relatore di maggioranza. La seduta è stata sospesa per cinque minuti.
Alla ripresa dei lavori è intervenuto Chicco Porcu (Pd) sull’emendamento 119 che – ha precisato – “propone la soppressione dell’articolo 15 septies”. La dichiarazione di voto è stata favorevole. Porcu ha però chiarito di non sapere se durante la pausa dei lavori si fosse prodotto qualche emendamento orale. Nel caso, ha dichiarato la sua volontà a non opporsi a eventuali correttivi.
La presidente Claudia Lombardo ha messo in votazione gli emendamenti all’articolo 15 septies dopo che il consigliere del Pd Chicco Porcu ha dichiarato ritirati gli emendamenti 119, 120 e 121. Il Consiglio ha approvato l’emendamento numero 122, l’emendamento 173 è stato votato con voto elettronico palese ed è stato approvato con 56 voti favorevoli, 4 contrari e 1 astenuto. L’emendamento 160 è stato approvato con 57 voti a favore, uno contrario e un astenuto, anche l’emendamento 161 è stato approvato.
L’articolo è stato messo in votazione nella nuova formulazione con tre emendamenti orali: il consigliere Franco Cuccureddu, gruppo Misto, ha proposto un emendamento orale di modifica del testo del primo comma dell’articolo 15 septies con la nuova formulazione: “in conformità con gli strumenti comunali vigenti o purché la superficie complessiva dell’esercizio non superi la misura massima di 70 metri quadri”. Roberto Capelli, gruppo Misto, ha chiesto che al comma 3, punto B, fosse eliminata la dicitura “generi alimentari non deperibili senza necessità di particolari trattamenti di conservazione”, e che fosse cancellato il punto E. Dopo la dichiarazione di voto contrario del gruppo del Pd, l’articolo 15 septies è stato approvato dall’Aula.
E’ stata quindi aperta la discussione sull’articolo 15 octies. La presidente Lombardo ha dato la parola a Gian Valerio Sanna (Pd): “Credo che l’articolo che stiamo esaminando debba essere rivisto alla luce degli ultimi due commi, che riguardano le autorizzazioni e le distanze minime tra i punti vendita”. Secondo l’esponente dell’opposizione “non è accettabile lo scippo posto in capo ai Comuni, perché per esempio le distanze devono essere definite in base alla realtà locale. “Questa materia non può essere standardizzata. La mia richiesta, quindi, è di eliminare gli ultimi 2 commi e sull’articolo successivo chiedo di aggiornare i lavori perché è necessario un approfondimento. Bisogna stare attenti, tra l’altro, a non creare disparità all’interno del nostro comparto economico”. Per Sanna non è corretto che le autorizzazioni per tutti gli altri tipi di esercizi commerciali vengano rilasciate dal Comune e soltanto per le edicole dalla Regione. “Vi propongo di istituire un termine entro cui i Comuni si devono dotare del regolamento, diversamente viene nominato un commissario”.
Ha preso poi la parola l’on. Chicco Porcu (Pd): “Nel leggere questo testo mi viene spontanea una domanda: questa legge a chi è rivolta? Chi vuole aiutare? Non credo che questa norma possa aiutare l’editoria locale soltanto aumentando i punti vendita. Sta cambiando la fruizione dei contenuti dell’informazione con l’era digitale. Secondo i proponenti di questo articolo – ha proseguito Porcu - il problema della riduzione del numero di copie vendute può essere risolto, non incentivando gli editori investire in tecnologia, ma creando nuovi punti vendita. Capisco la prima parte dell’articolo per aiutare gli edicolanti, ma non la seconda parte”. L’esponente dell’opposizione ha poi concluso: “Non siete sincronizzati con i tempi. Dovremmo studiare tutti di più. Spero che accettiate l’emendamento soppressivo”.
Per Luciano Uras (Sel-Comunisti italiani-Indipendentistas), a differenza di quanto affermato da Porcu, “ci troviamo non nell’era dei collegamenti ma, purtroppo, dei collegati”. L’assurdo, a suo parere, “è che ci voglia una legge per stabilire quali prodotti si possono vendere in un esercizio commerciale. Ma una legge non può farci dimenticare che viviamo in una regione sull’orlo del tracollo economico, dove ad esempio i lavoratori della Vinyls incontrano qualcuno, dal presidente della Regione al Capo dello Stato, per raccontargli la loro disperazione”. A questo punto, che fine può fare il collegato, si è chiesto l’On. Uras e perché, ha suggerito “non cerchiamo di capire la vera situazione della spesa della regione per vedere se possiamo fare, per una volta, qualcosa di importante per i sardi?” Il vero problema è quello “delle imprese che aspettano di essere pagate dalla pubblica amministrazione e di cittadini che si trovano stritolati da una burocrazia inefficiente e ottusa”.
“A non essere connessa con la società sarda, secondo il capogruppo del Pd Mario Bruno, è la maggioranza che parla di edicole e finge di non vedere i gravissimi problemi dell’isola”. Il governo della regione, ha proseguito Bruno, continua nella politica degli spot ai quali non crede più nessuno. Dobbiamo occuparci di altre cose: “Abbanoa, la finanza regionale, molto probabilmente la sanità”. Di fronte a questa situazione, ha concluso, “non resta che ritirare il collegato”.
La presidente Lombardo ha aperto la votazione sugli emendamenti.
Il Consiglio ha approvato l’emendamento 125 all’art.15 octies (Punti vendita non esclusivi – il comma 2 è soppresso): presenti 57; votanti 56; votano sì 55; votano no 1; astenuti 1) . L’emendamento 126 all’art.15 octies (Punti vendita non esclusivi – il comma 2 è soppresso) è stato approvato (presenti 55; votanti 54; votano sì 54; astenuti 1) . La presidente del Consiglio ha messo in votazione il testo dell’articolo 15 octies. Chicco porcu (Pd) ha chiesto il voto palese. Il Consiglio ha approvato (presenti 56; votanti 55, votano sì 35, votano no19; astenuti 2). È poi intervenuto Giulio Steri (U.D.C. - Unione di Centro verso il Partito della Nazione – FLI) che ha ritirato l’emendamento 28. (M.C)
La presidente Lombardo ha aperto la discussione sull’articolo 15 nonies e sui relativi emendamenti. Il relatore Paolo Maninchedda in virtù della presentazione di un emendamento sostitutivo ha chiesto ai presentatori degli altri emendamenti di ritirarli. Roberto Capelli, gruppo Misto, ha dichiarato il ritiro degli emendamenti 163, 130 e 170, mentre Chicco Porcu, Pd, ha chiesto e ottenuto dieci minuti di sospensione per poter valutare il testo dell’emendamento sostitutivo. Alla ripresa dei lavori il consigliere Chicco Porcu, Pd, nel prendere la parola ha annunciato il ritiro degli emendamenti 127, 128, 129, 130, 131, 132, chiedendo alla maggioranza di tenere conto dell’atteggiamento costruttivo messo in campo dall’opposizione nell’agevolare i lavori dell’Aula. Antonio Solinas, Pd, ha chiesto di introdurre all’emendamento sostitutivo una dotazione finanziaria da destinare ai Comuni per predisporre i piani richiesti dal testo dell’articolo. L’articolo 15 nonies è stato approvato dall’Aula. La presidente Claudia Lombardo ha infine sospeso i lavori e aggiornato l’Aula a domani mattina alle ore 10. Red