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Riepilogo lavori del Consiglio regionale – Disposizioni nei vari settori d’intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013).

I lavori pomeridiani del Consiglio regionale, apertisi sotto la presidenza di Claudia Lombardo, sono ripresi con l'esame dell'articolo 22 bis (Politiche di sviluppo).

La discussione generale si è aperta con l'intervento del consigliere del Partito Democratico, Gian Valerio Sanna, che ha sottolineato la condivisibilità dei principi contenuti nell'articolo in esame, ma la loro genericità e inutilità. Entrando nel particolare Sanna ha specificato come "l'approccio territoriale e la concertazione di cui si parla dovrebbero essere esercitati prima nei luoghi della democrazia e non del partenariato che in democrazia viene dopo le istituzioni". Per il consigliere dei Democratici si tratta "solo di buoni propositi, anche pericolosi perché non è specificato con quali strumenti si vogliono perseguire". Sanna considera fondamentale il partenariato, "uno dei pilastri della democrazia", la quale democrazia però comincia dall'Aula, dal parlamento dei sardi.

Della stessa opinione la collega di gruppo Francesca Barracciu: "L'articolo 22 bis è un insieme di ovvietà che non portano da nessuna parte. Un insieme di principi generali triti e ritriti che non hanno prodotto alcun risultato concreto". Anche per la Barracciu si tratta di enunciazioni condivisibili ma ovvie. "Nel Collegato, che avrebbe dovuto dare risposte ai problemi della Sardegna ora troviamo questioni di metodo che non hanno avuto spazio nell'attività concreta della giunta", ha ribadito la consigliera del Pd, che ha chiesto invece quali siano gli strumenti concreti attraverso i quali attuare questi principi. La Barracciu ha poi fatto riferimento a una delibera di giunta che stanzia 180mila euro per la pubblicità istituzionale della Regione che a suo parere ha "buttato i soldi in cose inutili e per favorire amici invece di attuare interventi necessari e significativi per i sardi". Per la Barracciu queste scelte sono "l'esempio dell'indifferenza del presidente Cappellacci di fronte ai problemi veri della Sardegna".

Per Luciano Uras (capogruppo Sel - Comunisti - Indipendentistas) l'articolo 22 bis non è altro che "una specie di manifestino". Ha poi criticato l'assessore del Lavoro e il presidente della Regione per aver annunciato uno stanziamento di 200 milioni di euro per il piano per il lavoro. "Abbiamo avuto rispetto in tutto questa parte di legislatura - ha affermato Uras - e non abbiamo attaccato il presidente Cappellacci. Ma è possibile che oggi, mentre si parla delle sorti della Sardegna, il presidente tiene conferenze stampa con un ex assessore per parlare di CO2? Questo non è rispetto, è un presidente inadeguato al bisogno. E' venuto il momento che si dimetta". Il capogruppo di Sel - Comunisti - Indipendentistas ha poi ribadito il suo giudizio sul Collegato alla manovra finanziaria in discussione: "Sarebbe meglio farne coriandoli o stelle filanti".

Ha poi preso la parola Carlo Sechi (Sel - Comunisti - Indipendentistas): "Finalmente siamo arrivati alla vera sostanza politiche di sviluppo, peccato che la sostanza, oltre al titolo, non lo troviamo all'interno dell'articolo in discussione. Questo perché le politiche di sviluppo si possono fare soltanto con idee e risorse, e qui non ce ne sono". Sechi ha poi proseguito: "Qui con il 45 per cento della disoccupazione giovanile abbiamo creato il movimento dei rassegnati. La situazione è sconfortante. Tutto quello che è stato scritto in questo articolo è un non senso e mortifica chi gestisce gli Enti locali". L'esponente dell'opposizione si è detto, inoltre, d'accordo con la proposta di Francesca Barracciu (Pd) sui fondi per la pubblicità istituzionale stanziati recentemente dalla Giunta: "E' tale il dramma che vive la nostra Regione che spendere queste somme in questo modo immorale. Tutti questi fondi dovrebbero essere messi a disposizione delle esigenze primarie dell'Isola".

Giampaolo Diana (Pd) ha affermato in apertura che "in materia di politiche di sviluppo occorre chiedersi quale percorso si voglia intraprendere", ed ha citato a supporto della sua tesi alcuni dati macro-economici. "Fatto 100 il volume complessivo delle esportazioni della Sardegna, emerge che il 93% è costituito da prodotti petroliferi. Ciò vuol dire - secondo Diana - che esportiamo appena il 7%, prevalentemente prodotti chimici e metalliferi non ferrosi. Però importiamo il 70% dei prodotti agroalimentari e delle carni, perfino i laterizi; abbiamo perso la vocazione produttiva e non abbiamo più un settore manifatturiero. Di fronte a questa situazione - ha proseguito l'esponente del Pd - abbiamo il dovere di chiederci come vogliamo progettare il nostro sviluppo, problema che purtroppo il collegato non si pone, nemmeno a livello generale, trascurando perfino di esaminare le potenzialità di alcune materie prime di grande qualità presenti in Sardegna, come i feldpati, le sabbie silicee e la fluorite, le argille". "Eppure - ha concluso - non solo queste materie prime non vengono valorizzate, ma la loro movimentazione fuori dall'Isola è gravata dal costo energetico e di trasporto che non le rende competitive".

Al termine di quest'ultimo intervento, il vice Presidente Giuseppe Luigi Cucca (Pd), considerato che non sono stati presentati emendamenti e che la giunta non intende replicare, mette in votazione l'articolo 22 bis del collegato. Lo scrutinio si conclude con il seguente esito: favorevoli 38, contrari 20, astenuti 1; il Consiglio approva.

Il presidente di turno, Giuseppe Luigi Cucca, ha poi introdotto l'esame dell'articolo 22 ter sul trasferimento delle funzioni, in materia di incentivi all'autoimprenditorialità e all'autoimpiego, tra la società Sviluppo Italia Sardegna e il Bic Sardegna. All'articolo sono stati presentati due emendamenti sostitutivi parziali (263 e 140). Sul primo (263), che sopprime il comma 1 dell'articolo, il relatore Paolo Maninchedda e la Giunta hanno espresso parere favorevole, mentre per il 140 parere contrario. L'assessore Giorgio La Spisa ha chiesto di cancellare il comma 2 perché non più necessario in quanto l'Insar sta uscendo dalla liquidazione; mentre il capogruppo del Pdl Mario Diana ha chiesto il voto per parti.

Dopo una breve sospensione in Aula la consigliera Francesca Barracciu ha annunciato il ritiro dell'emendamento 140. L'emendamento 263 è stato approvato con 61 voti favorevoli, uno contrario e un astenuto.

La presidente Claudia Lombardo ha messo in votazione, con voto elettronico palese, l'articolo 22 ter per parti: il comma 2 è stato respinto con 61 voti contrari, 2 favorevoli e un astenuto. Il comma 3 è stato approvato.

"L'agricoltura è stata fortemente colpita dalla crisi al pari di altri settori dell'economia regionale - a parere di Luigi Lotto del Pd - e ciò richiede una valutazione del problema che il collegato purtroppo non consente, a causa dell'estrema sintesi che caratterizza i provvedimenti d'urgenza come il collegato. E' un errore che potremmo pagare caro perché la dura vertenza dell'anno scorso con le organizzazioni di categoria del mondo agricolo, ha prodotto una legge importante per il settore che non ha dato però i risultati sperati, ed oltretutto viene applicata con grandissimo ritardo".

A fronte di 22.000 domande sulla misura "de minimis", solo 5000 hanno ricevuto una risposta positiva ed i relativi pagamenti. "Solo questa misura ha avuto una risposta molto parziale, - ha aggiunto Lotto - ma tutti gli altri articoli della legge sono rimasti inapplicati. Non ci può lasciare tranquilli o indifferenti: saremo alle prese con i problemi delle nostre campagne anche quest'estate e fra poco saremo di nuovo in emergenza. Non riusciamo a spendere ingenti somme di danaro e la regione non può sopportare una situazione in cui nelle imprese agricole si va diffondendo la situazione dell'ennesima presa in giro. Anche in materia di ambiente - ha concluso -manca un disegno complessivo capace di incidere sulla realtà regionale, siamo in ritardo e non possiamo pretendere di risolvere nel collegato i ritardi accumulati, nè aspettare la prossima finanziaria".

Per il capogruppo Udc-Fli, Giulio Steri, l'articolo 24 è invece "uno dei più qualificanti dell'intero collegato, per le misure innovative in materia di rifiuti e non solo". In particolare, appare fortemente innovativa quella parte del provvedimento "che prevedeva la sospensione per un anno delle autorizzazioni relative alle centrali di energia eolica; una norma corretta che altrimenti avrebbe provocato in Sardegna una situazione paradossale, con enormi di energia e forti pressioni della speculazione".

La presidente ha dato, quindi la parola a Tarcisio Agus (Pd) che ha definito l'articolo 24 "importante, un tema di grande portata per la Sardegna per il futuro dell'Isola. Un tema molto articolato, con passaggi condivisibili, come quello gli ecocentri". Ha poi proseguito: "Ci sono anche altri temi importanti, tra cui quello che affronta il problema contributo per il recupero e la conservazione della fauna selvatica, per cui secondo me sono state stanziate risorse ancora insufficienti ed esigue per tutti i territori interessati". Agus ha poi ripreso il tema delle bonifiche delle aree minerarie dismesse, definendolo un tema che gli sta particolarmente a cuore. Per l'esponente dell'opposizione i danni causati da grosse aziende "come l'Eni, che sono andate via senza bonificare le aree, non devono continuare a causare un depauperamento delle casse della Regione. Ancora 30 milioni di euro a carico della Regione in tre anni".

Per Agus sarebbe giusto attingere dal fondo ministeriale per le bonifiche delle aree minerarie dismesse tra cui erano state ricomprese quelle del Sulcis e del Guspinese. "Non siamo stati finora in grado di spendere questi soldi ed è ora di farlo: bisogna usare questa risorsa nazionale - ha concluso - visto il momento di grave crisi, perché questo danno gravissimo mina tutto il sistema della falde acquifere dei nostri territori. Il presidente della Regione, nominato commissario per le bonifiche, intervenga con lo Stato per sbloccare quei fondi". L'esponente del Pd, infine, ha mosso decise critiche anche alla gestione del parco macchine della Protezione civile.

Secondo Gian Valerio Sanna (Pd) "c'è una mania a voler tornare indietro sul decentramento", citando i commi 17 e 18 dell'articolo. L'esponente dell'opposizione ha rimarcato la necessità di mantenere il Fondo Unico: "Non è soltanto un vantaggio, ma anche uno strumento educativo per gli Enti locali. Bisogna dare priorità ai servizi e non alle feste". Sanna si è poi soffermato sul comma che tratta l'argomento delle energie alternative: "Dite cose interessanti nell'articolo 20, ma false perché il citato articolo 112 del Piano paesaggistico regionale non esiste. Voglio capire perché si blocca per la seconda volta questo campo ancora per un anno, quando tutti gli altri Stati, tutto il mondo, programma la produzione di energie alternative". Sanna ha poi concluso: "Dov'è il presidente Cappellacci? Deve venire qui a render conto di queste impostazioni".

Antonio Solinas, Pd, ha ribadito la posizione del gruppo circa l'assenza di una linea coerente negli interventi proposti dal Collegato. Solinas è poi entrato nella specifica parte relativa al risanamento degli stagni dell'oristanese asserendo che la Regione non ha attuato gli impegni presi con gli operatori riguardo allo stanziamento di fondi per far fronte alla crisi economica derivante dalle periodiche morie di pesci nei periodi estivi. Riguardo alla politica energetica citata nel comma 20 Solinas ha ribadito la necessità di un piano organico sulle rinnovabili e in particolare sull'energia eolica.

Per le dichiarazioni della giunta la presidente Lombardo ha dato la parola all'assessore all'Industria Oscar Cherchi. Sul piano energetico regionale e sulla necessità di attivare linee di blocco l'assessore ha precisato che nel comma 20 ci sono disposizioni che normerebbero il blocco del sistema eolico e di biomasse: "Riteniamo, nel rispetto delle scelte del Consiglio, che una norma così importante ha bisogno di una legge organica perché è necessario entrare nel merito di considerazioni particolari - ha spiegato Cherchi - si tratta di scelte che determinano il futuro delle rinnovabili in Sardegna, per questo l'emendamento che sopprime il comma 20 può essere accolto in previsione di una norma specifica e organica".

Successivamente è stato approvato l'emendamento 76 che sopprime il comma 20, relativo alla sospensione delle autorizzazioni per l'installazione delle centrali eoliche e a bio-masse di potenza superiore ad 1 Megawatt.

Al termine delle operazioni di scrutinio, intervenendo sull'ordine dei lavori, Gianvalerio Sanna (Pd) ha chiesto di votare in modo separato i commi 17 e 18 dell'art. 24, "per smascherare - ha detto - chi vuole tornare indietro rispetto alla normativa regionale istitutiva del fondo unico per gli enti locali e procedere ad interventi particolaristici". Accogliendo la richiesta, la Presidente Lombardo ha messo in votazione l'art. 24 senza i commi 17 e 18. Lo scrutinio ha avuto il seguente esito: favorevoli 40, contrari 22, astenuti 2 ed il consiglio ha approvato. Subito dopo l'assemblea ha votato i commi 17 e 18, il cui scrutinio ha rivelato favorevoli 27, contrari 28, astenuti 9, non trovando quindi l'accoglimento del Consiglio.

Si è passati poi all'esame degli emendamenti aggiuntivi. L'assemblea ha approvato il 221 (interventi per il risanamento del bacino del Cedrino) con 34 voti favorevoli, 29 contrari ed un astenuto; il 326 (visite di idoneità dei componenti delle compagnie barracellari ed organizzazioni volontarie convenzionate a carico del servizio sanitario regionale) con 63 voti a favore ed un astenuto. Prendendo la parola sull'ordine dei lavori, il capogruppo del Psd'Az, Giacomo Sanna, ha dichiarato di "prendere atto che il parere della giunta regionale non è vincolante, anche per la stessa maggioranza. Il partito, dunque, si ritiene libero di poter fare le sue valutazioni autonome". Successivamente, il presidente della commissione Bilancio, Paolo Maninchedda, ha chiesto una sospensione dei lavori, "per approfondimenti politici che consentano di procedere in maniera ordinata". La Presidente Lombardo ha fatto presente che restavano da esaminare ancora pochi emendamenti e che quindi, subito dopo, si sarebbe valutata la richiesta di sospensione della seduta.

L'aula ha approvato l'emendamento 152 (istituzione presso la regione di un coordinamento delle autorità pubbliche regionali e locali che operano in materia di tutela dell'ambiente e bonifiche) all'unanimità. E' stato respinto, invece, il 311 (interventi per la prevenzione delle esondazioni dello stagno di Calik, presso Alghero)con 25 voti favorevoli, 40 contrari e un astenuto.

Successivamente, il capogruppo del Pdl, Mario Diana, ha chiesto di sospendere i lavori per riprenderli domattina secondo calendario. La richiesta è stata accolta dalla Presidente Lombardo che ha dichiarato chiusa la seduta. I lavori riprenderanno domattina alle 10.30, mentre per le ore 10.00 è stata convocata la conferenza dei capigruppo. Red.