La Libia, ha sottolineato il capo dello Stato, davanti anche all'alto commissario per i rifugiati, Antonio Guterres, è "un Paese a noi così vicino e col quale abbiamo nel tempo stabilito rapporti così intensi".
L'Italia "non poteva rimanere inerte dinanzi all'appello del Consiglio di sicurezza perché si proteggesse una popolazione che chiede libertà, autonomia, giustizia, perché la si proteggesse dalla feroce repressione del regime del colonnello Gheddafi e le si aprisse la prospettiva di una pacifica evoluzione politica e civile verso forme di reggimento democratico".
Il flusso dei rifugiati è destinato a crescere anche in Italia e "non è immaginabile che ci possa adagiare o attardare in egoistiche chiusure nazionali". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando alla conferenza per la Giornata mondiale del rifugiato.
L'Italia sarà coerente all'impegno già assunto. La Nato ha fissato un termine fino a settembre, i costi sono già stati stanziati e individuati: la coerenza degli impegni internazionali non mancherà.
Lo ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini rispondendo alle domande dei giornalisti sulla discussione sui tempi e i costi delle missioni all'estero, in particolare sulla Libia.