L’Assessore La Spisa è quindi intervenuto per spiegare il parere negativo sull’emendamento 36. “Impegna gli investimenti di un ente strumentale della Regione. Lo stesso obiettivo si può raggiungere con un altro strumento, ad esempio con una delibera di Giunta, non c’è bisogno di una legge. Poi, i lavori della Commissione servono anche per semplificare il lavoro dell’aula. Se ogni questione deve essere di nuovo sviscerata in aula, non serve il lavoro precedente. Io chiedo di ritirare l’emendamento per poi affrontarlo in sede più idonea, dove il parere potrà anche essere positivo”.
Franco Mula (Riformatori) ha condiviso l’intervento dell’assessore. “Lo spirito è quello giusto”, ha affermato, “ma poi vi sono perplessità sul bando e sugli investimenti già programmati. Quella programmazione che fine farebbe?”
Angelo Stocchino (Pdl) ha espresso parere contrario. “Non sono d’accordo in linea di principio. Io la penso diversamente. Avete sempre accusato il centrodestra di fare gli interessi dei palazzinari, ma poi date risorse ad Area per l’acquisizione di nuove costruzioni. Prima di farlo, serve un ragionamento serio. Basta vedere molti centri storici desolatamente vuoti. Invece di dare soldi per nuove costruzioni, sarebbe meglio acquistare le case vuote dei centri storici. Ecco perché sono in dissenso”.
Francesca Barracciu (PD), ha annunciato che se l’emendamento rimanesse in piedi, voterebbe a favore, “in attesa che l’auspicio di Uras, per la soppressione di Area, per manifesta incapacità, venga accolto. Bisogna dare risposte a centinaia di famiglie. Per noi si tratta di un dovere principale. L’intervento dell’assessore La Spisa, invece, non ci soddisfa. E a Stocchino dico che il centrosinistra aveva fatto già una legge per i centri storici”.
Anche Pietro Cocco (PD) ha quindi annunciato il proprio voto a favore. “Ma si sta facendo confusione. Edilizia popolare e palazzine sono cose differenti, con finalità diverse, per giovani coppie e per la richiesta di prezzi contenuti. Su Area: che vada rivista, smantellata o altro, serve comunque una legge organica. Di sicuro questo emendamento mette il dito nella piaga. Il resto è fuori luogo. A Stocchino dico di fare chiarezza con se stesso, visto che aveva detto il contrario altre volte”.
Adriano Salis (Idv) è intervenuto per portare la propria esperienza personale. “Ho toccato con mano la latitanza di Area. Migliaia di persone sono in balia delle agenzie immobiliari, a condizioni vessatorie, con pagamenti di aggi e percentuali. Ecco perché servirebbe l’intervento pubblico. Area ci costa un sacco di soldi, personale, dirigenti e non svolge il suo compito. Ma Area può spendere le risorse? E’ in grado? Se sì, voterò a favore. Ma bisogna chiarirlo”.
Per Attilio Dedoni (Riformatori) l’assessore La Spisa ha accolto la sollecitazione Sanna.” Il problema esiste, Area non funziona e non dà servizi, non spende i fondi e non spinge l’economia. Ma deve essere rivisitata per fare meglio di così. La Giunta accolga i suggerimenti positivi”.
Matteo Sanna (Udc-Fli) ha ritenuto di dover prendere al volo questa opportunità per rimettere in moto il settore immobiliare e fornire risposte alle persone. “Per capire la ratio, questo emendamento non esclude la possibilità di indirizzare gli interventi anche in centri storici. E’ bene evitare lo spreco del territorio, rimettere in moto l’economia dei territori, intervenendo su aree non ghettizzate come è stato in passato. Ecco perché annuncio il mio voto favorevole”.
E’ quindi intervenuto nuovamente l’on. Gianvalerio Sanna (PD). “Abbiamo presentato due emendamenti, due proposte, due risposte alla crisi edilizia sarda, a costo zero e nel rispetto dei dettami della pianificazione. In Sardegna sono invenduti più di 5000 alloggi. Avremmo risparmiato tempo e denaro. Ma mi rendo conto che le idee spesso non valgono. Ritiro l’emendamento perché non voglio questioni”.
L’emendamento 36 è stato così ritirato.
L’assemblea affronta quindi l’esame dell’emendamento 37 (sostituzione del Cda di Area con un direttore generale, disciplina delle sue funzioni e della “missione” dell’azienda), che ha prima firmatario l’On. Gianvalerio Sana del Pd.
La Presidente Lombardo ricorda che tale emendamento è stato valutato come inammissibile, perché inerente questioni relative al personale
Giampaolo Diana (Pd), intervenendo sull’ordine dei lavori, è dell’avviso che trattandosi di tratta di sopprimere un consiglio di amministrazione sostituendolo con un direttore generale non può essere considerato inammissibile, almeno in quest’ultima parte.
Gianvalerio Sanna (Pd) chiede quindi la votazione solo delle lettere B e C dell’emendamento.
Viene chiamato dalla Presidente Lombardo l’emendamento 37, limitatamente alle lettere B e C.
Gianvalerio Sanna (Pd) chiede il voto segreto.
Giulio Steri (Udc-Fli) ritiene che anche le parti dell’emendamento chimate in votazione siano inammissibili, perchè, perché sostituendo con il direttore generale (e disciplinandone le funzioni) il consiglio di amministrazione si “entra” nella materia del personale.
La Presidente Lombardo mette in votazione l’emendamento con il seguente esito: favorevoli 30, contrari 35, astenuti 1. Il consiglio non approva.
Successivamente viene messo in votazione l’emendamento n° 49 (formazione professionale dei dipendenti pubblici presso strutture regionali), che l’assemblea approva all’unanimità.
L’emendamento successivo, il n° 50 (estensione degli interventi per la zona di crisi dell’area di Tossilo ai Comuni dell’alto Oristanese) viene ritirato dal primo firmatario On. Francesca Barracciu (Pd) dopo un chiarimento con il Presidente della commissione bilancio On. Paolo Maninchedda (Psd’Az) che fornisce assicurazioni sul numero dei comuni ammessi agli interventi.
Si passa quindi all’esame dell’emendamento 60 (divieto di intervento della regione a sostegno di società partecipate che abbiano registrato perdite di esercizio per tre esercizi consecutivi).
Gianvalerio Sanna, Pd, suggerisce dell’emendamento in esame ed il suo spostamento all’art. 28 bis in attesa delle decisioni definitive che dovranno essere assunte nei confronti di alcune partecipate.
Per Paolo Maninchedda (Psd’Az) va chiarito che ci si sta inserendo nella linea nazionale delle “partecipazioni virtuose in realtà che vanno bene, un orientamento senza forzature che esclude operazioni di semplice salvataggio. E’ vero che si acquisisce una disciplina della finanza regionale molto severa, ma è proprio lo scopo che si vuole ottenere.”
Uras, capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas, al contrario, aderisce alla tesi dell’On. Gianvalerio Sanna, ed esprime molti dubbi su secondo comma “che somiglia ad una procedura di sanatoria. L’emendamento, che pure richiama “una procedura a maglie strette determina la possibilità di atteggiamenti ondivaghi e pentimenti, e va perciò valutata in ordine a quanto si sta approvando con lo stesso collegato.”
Anche Roberto Capelli (Misto) aderisce all’interpretazione di Uras e sollecita l’On. Maninchedda ad accettare la proposta di rinvio al 28 bis. Ci sono parti del provvedimento contraddittorie, ha sostenuto, “che aprono la strada a deroghe non meglio precisate. Un approfondimento è ragionevole, mentre è giusto decidere interventi solo se previsti da una legge”. Suggerisce una sospensione dei lavori.
Maninchedda non ha obiezioni sulla proposta di rinvio, ma ricorda gli impegni presi in conferenza dei capigruppo: “così allunghiamo i tempi in modo eccessivo, non sono le modalità concordate”. Manifesta inoltre il suo dissenso sull’interpretazione data da Capelli al secondo comma, “che ha una linea di grande rigore”. Chiede infine spostare la decisione sull’emendamento n° 60 al termine di quella dell’art. 27.
L’Aula approva all’unanimità.
All’inizio dell’esame dell’emendamento n° 64 (finanziamento di 1.5 milioni di euro per l’anno 2011 e di 625.000 per le annualità 2012 e 2013 per studi, ricerche e cartografie riguardanti le attività estrattive e le fonti energetiche rinnovabili) Alberto Randazzo chiede, con un emendamento orale, di destinare le risorse al piano energetico regionale.
L’Aula non approva
L’Assessore del Bilancio Giorgio La Spisa chiede 5 minuti di sospensione in aula.
Alla ripresa dei lavori, Gianvalerio Sanna (Pd) osserva “che non ci si può imbrogliare e dire che ci vogliono ancora 3 anni per portare il piano energetico in aula; al massimo si possono destinare altre risorse per completarlo ma non in quei tempi, dato che è necessario non andare oltre la fine del 2011.
Randazzo, primo firmatario dell’emendamento, ne annuncia il ritiro.
Adriano Salis, capogruppo dell’Idv, comunica invece di farlo proprio, “per fare in modo che il piano energetico arrivi in aula almeno entro il 2011. La regione ha bisogno di un provvedimento organico in una materia strategica per l’economia della Sardegna, ma la richiesta di 1,5 milioni di euro aggiuntivi è inaccettabile.”
Si associa all’iniziativa Salis, Chicco Porcu del Pd, che specifica però la richiesta di votare separatamente la parte relativa all’annualità 2011, dichiarando da subito la sua contrarietà agli stanziamenti per il 2012 e 2013.
La Presidente Lombardo, dopo una breve verifica, comunica che la votazione separata è possibile.
Dal punto di vista politico, Porcu (Pd) sottolinea quanto accade: “il presidente della commissione industria lamenta una mancanza di risorse ma l’opposizione non può e non vuole assumersi la responsabilità dei ritardi dell’esecutivo e della maggioranza”. Si parla tanto di rinnovabili e sviluppo sostenibile, aggiunge, senza andare al di là “di promesse e annunci”, mentre la Sardegna è ancora priva di uno strumento di programmazione indispensabile come il Piano energetico.
Giampaolo Diana (Pd) sottolinea che si sta cercando di trascurare il merito delle questioni. L’On.Randazzo. afferma, “ha tentato di correggere l’emendamento per risolvere il problema dell’assenza di un piano energetico, che pure era stato predisposto nella passata legislatura”. Occorre a suo giudizio limitarsi a finanziare l’annualità 2011, “condizionando questa disponibilità alla presentazione del piano nell’anno in corso. Il piano è la pre-condizione per parlare dello sviluppo della Sardegna, per cui sono sufficienti 250 mila euro.”
E’una discussione interessante, dichiara in apertura l’On. Gian Vittorio Campus (Pdl) secondo il quale, però, si sta andando fuori tema: “noi qui non stiamo votando per il piano energetico ma per studi, ricerche, cartografie ed altro in materia di attività estrattive ed energie rinnovabili, e a questo sono destinati i 250 mila euro di cui si parla”.
Mario Bruno, capogruppo del Pd, chiede 5 di sospensione.
Alla ripresa dei lavori, Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas) ricorda nel suo intervento “che col collegato la giunta ha rastrellato circa 36 milioni per il piano “Sardegna C02.0 riguardante le energie rinnovabili. Quel piano, precisa, ha natura regolamentare e non vorrei fosse espropriata funzione del consiglio da parte della giunta”. Conclude annunciando il suo voto contrario e sollecita la Presidente Lombardo ad una attenta vigilanza per evitare che il consiglio sia espropriato delle sue prerogative.
Il capogruppo dell’Idv Adriano Salis chiarisce di aver fatto proprio “l’emendamento Randazzo” esclusivamente per richiamare l’attenzione del consiglio regionale sul piano energetico. “La giunta, ha affermato, ha già approvato un disegno di legge che sottrae al consiglio le sue competenze in materia. Se si vuole fare questo per dare tutto in mano ad ex assessore regionale e “gazzosate”, per giunta spendendo 36 milioni, questo deve essere evitato”. Chiede infine revoca delibera e la sollecita approvazione del piano energetico. Annuncia il ritiro dell’emendamento
Approvato all’unanimità (63 voti favorevoli e 1 astenuto) l’emendamento 158 che obbliga la Regione ad esaminare le richieste presentate dai comuni per le varianti al Piano di assetto idrogeologico su aree inserite in piani di lottizzazione approvati e convenzionati alla data di entrata in vigore del Collegato. Gian Valerio Sanna, Pd, ha annunciato il proprio voto favorevole in quanto l’emendamento “consentirebbe di sbloccare molte pratiche di concessione edilizia, si tratta di una semplificazione che aiuta le giovani coppie a mettere su casa”. Per la giunta era intervenuto l’assessore agli Enti Locali e Urbanistica Nicola Rassu che aveva espresso parere favorevole all’emendamento.
Bocciati poi due emendamenti presentati dal consigliere del Pd Antonio Solinas: il 175 (100mila euro a favore delle associazioni sportive riconosciute dal Coni finalizzate alla pratica sportiva dei disabili) e il 177 (istituzione della scuola regionale di polizia locale a Cuglieri).
Via libera (con 30 voti a favore, 29 contrari e 4 astenuti) all’emendamento 196 sui terreni a uso civico in località Oddoene, nel Comune di Dorgali.
Approvati anche due emendamenti all’emendamento 204 presentati dalla Giunta regionale: l’emendamento 319 e l’emendamento 329. Via libera dunque anche all’emendamento 204 che riguarda il trasferimento delle risorse allocate presso i fondi rischi a riserve patrimoniali.
Sì anche all’emendamento 270 della Giunta regionale con il quale Si modifica la legge del 2005 sul sistema integrato dei servizi alla persona, consentendo l'erogazione di finanziamenti straordinari ai comuni in caso di affidamenti di minori o di anziani disposti dall'autorità giudiziaria.
E' stato accolto poi il 307, presentato da Franco Mula (Riformatori Sardi - Liberaldemocratici) che proroga al 31 luglio 2011 il termine di presentazione dei rendiconti sui lavori urgenti effettuati dai comuni colpiti dalle alluvioni dell'ottobre dello scorso anno.
La presidente, Claudia Lombardo, ha messo, poi in votazione l’emendamento 271 della Giunta (si proroga di 24 mesi il termine di avvio degli interventi di recupero nei centri storici), che è stato approvato. E’ stato poi esaminato l’emendamento 279 (Uras e Sechi). La presidente ha ricordato che sul testo c’era un parere sospeso da parte della Commissione Bilancio. Il presidente Paolo Maninchedda (Psd’Az) ha spiegato che il parere era sospeso in attesa di conoscere il parere della Giunta. E’ intervenuto quindi l’assessore regionale della Cultura, Sergio Milia: “Il parere è negativo perché stiamo già procedendo alla rivisitazione della materia in maniera più ampia”. Messo in votazione, l’emendamento 279 è stato bocciato (20 favorevoli, 37 contrari, 2 astenuti).
L’emendamento successivo, il numero 45 (Giacomo Sanna, Steri e Mario Diana) è stato spostato all’articolo 28 su proposta del presidente della Commissione Bilancio, Paolo Maninchedda (Psd’Az). Per l’emendamento 153 (Uras e Sechi), la presidente ha ricordato che era privo di copertura finanziaria.
Luciano Uras (capogruppo di Sel – Comunisti – Indipendentistas) ha spiegato che il testo era stato modificato in Commissione e che il comma 3 era stato di fatto ritirato. “Non necessita di copertura finanziaria – ha affermato - questo emendamento ha l’obiettivo di avviare la discussione per poi arrivare a un ordine del giorno, che impegni a introdurre controlli preventivi di legittimità sugli atti”. Un provvedimento che, secondo Uras, eviterebbe che l’attività della Regione venga bloccata da continui ricorsi, ma ridurrebbe anche il rischio di incorrere nel reato di abuso d’ufficio, eviterebbe danni all’amministrazione, all’erario e alle persone stesse. Parere favorevole è stato espresso da Adriano Salis (capogruppo idv): “Ritengo che la chiusura degli organismi di controllo sugli atti degli enti locali abbia creato seri problemi. Credo che la situazione debba essere corretta da questo Consiglio regionale. L’emendamento – ha aggiunto - pone un problema serissimo e tutela le minoranze”.
Per Giulio Steri (capogruppo Udc-Fli): “Questo emendamento tratta un tema già affrontato ieri. Non è possibile reintrodurre il tipo di controllo precedente, ma sono possibili delle forme collaborative che, con verifiche di coerenza, non annullerebbero gli atti. Pareri che il Comune potrebbe decidere se seguire oppure no”. Poi vista la votazione precedente ha affermato criticamente: “Noi ci riteniamo liberi nelle votazioni future dagli accordi presi in maggioranza, visto come ha votato parte del Pdl, disattendendo agli accordi stessi”. E’ quindi intervenuto Franco Cuccureddu (Gruppo Misto): “Mi sembra assurdo tornare a un controllo piramidale”. Il capogruppo del Pd, on. Mario Bruno ha accolto favorevolmente la volontà dell’on. Uras di approfondire l’argomento in un ordine del giorno e ha aggiunto. L’emendamento è stato quindi ritirato dal proponente.
Per gli emendamenti successivi, il 186, il 286, il 276 e il 274 è chiesto dal presidente della Commissione Bilancio lo spostamento all’articolo 28 per cercare arrivare a un emendamento di sintesi trattando tutti del caso di Quirra.
Mario Bruno (capogruppo Pd) si è detto d’accordo. I quattro emendamenti sono stati dunque spostati all’articolo 28.
Sull’emendamento numero 187, l’on. Luciano Uras (Sel) ha parlato della situazione idrogeologica, sulla quale “stamattina c’è stato un incontro con gli assessori Oppi e Cherchi e con la Presidente Lombardo, per affrontare il problema. Dall’analisi del territorio regionale, per capire lo stato delle cose, l’assessore Oppi ha fatto il resoconto preciso del livello di indagine da parte della Regione. Io perciò ritiro l’emendamento, ma chiedo un impegno per un odg e per rivedere le procedure in corso. Si verifichi la normativa e lo stato dell’arte”.
Sull’emendamento 192 la Giunta ha espresso un invito al ritiro. Il relatore, l’on. Luciano Uras (Sel), ha accettato l’invito al ritiro, “ma voglio dire all’assessore”, ha annunciato, “uno dei più assenti dal Consiglio e dalle Commissioni, nonostante una norma che obbliga l’assessore al Lavoro a venire in Commissione, che lui non viene e snobba il Consiglio, perché deve rendere conto, visto che non fa nulla. Io ritiro l’emendamento, ma voi ritirate l’assessore”.
Anche sull’emendamento 193 vi è un invito al ritiro. E identica è stata la risposta del relatore Luciano Uras.
Sull’emendamento 197 l’on. Paolo Terzo Sanna (PDL) ha spiegato la ratio del provvedimento. “Alle spese per la pubblicità istituzionale, per fiere, mostre e altro, le società partecipano con un contributo personale. Per il rimborso spese, per alcuni aspetti, non è possibile utilizzare i fondi istituzionali. Perciò si chiede che il contributo venga utilizzato come ristoro dall’amministrazione regionale per le spese indirette”.
Gianvalerio Sanna (PD) ha annunciato il voto contrario, anche perché “lo stesso presentatore non ha spiegato bene di cosa si tratta”.
Messo in votazione, l’emendamento non è stato approvato, con 6 sì, 47 no e 7 astenuti.
L’emendamento 391 è stato immediatamente approvato.
Paolo Maninchedda (Psd’az) ha quindi proposto un emendamento orale all’emendamento 60. Messo in votazione, è stato approvato.
La Presidente del Consiglio Claudia Lombardo ha quindi annunciato la conclusione dei lavori, aggiornandoli a domani mattina alle 10. Red