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Tre mesi in più al lavoro nel 2013: pronta la stretta sulle pensioni

La prima ipotesi sul tavolo, scrive Mario Sensini su Corriere della Sera, e' quella di aumentare gradualmente l'eta' pensionabile delle donne nel settore privato, equiparandola a quella degli uomini (65 anni), la seconda è quella di anticipare al 2013, quindi di due anni, l'agganciamento automatico dei requisiti anagrafici per le pensioni alle aspettative di vita.

Si ragiona anche sull'aumento dei contributi per i lavoratori parasubordinati e su un possibile tetto alle pensioni d'oro, che non verrebbero adeguate al costo della vita. Ma su tutte queste misure non c'e' ancora alcun orientamento politico dell'esecutivo.

L'innalzamento dell'eta' di pensione delle donne sarebbe graduale e i risultati concreti si avrebbero alla fine di un quinquennio. L'agganciamento automatico anticipato alle speranze di vita potrebbe portare a un allungamento al massimo di tre mesi dell'eta' di pensione nel 2013, con un risparmio di circa un miliardo. Ma un nuovo giro di vite sul sistema previdenziale darebbe tuttavia un segnale molto forte di credibilità e di impegno dell'esecutivo nel risanamento dei conti.

Nel pacchetto di misure 'possibili' che i tecnici stanno soppesando e che tra un paio di giorni finirà sul tavolo del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, per una prima sintesi, ci sono anche nuovi interventi sul pubblico impiego, i Comuni e gli enti locali, la sanità, i tagli ai ministeri e ai costi della politica.

Per i dipendenti pubblici si valuta la possibilità di estendere di un anno o due il blocco dei contratti (oltre alla conferma dello stop alle nuove assunzioni), mentre per Regioni e Comuni si considerano altri tagli.