Sulla polemica insorta fra studenti fuori corso e il Rettore dell’Università di Cagliari, il Consigliere regionale del PdL, Carlo Sanjust, chiede l’intervento della Regione con una interrogazione indirizzata all’Assessore della Pubblica Istruzione, Sergio Milia.
Oggetto del contendere è il decreto n. 456 del maggio 2010 del Rettore dell’Università di Cagliari che impone tempi perentori per la regolarizzazione degli esami, pena la decadenza dallo status di studente, “senza necessità di comunicazione preventiva da parte dell’Ateneo e con conseguente impossibilità di rinnovare l’iscrizione”, come si legge negli articoli incriminati.
E questo – secondo gli studenti – in barba alla normativa vigente che non prevede che i rettori possano pretendere e obbligare gli studenti a regolarizzare gli esami in tempi assolutamente brevi e impossibili. Infatti, l’unica norma vigente sarebbe l’art. 149 del Regio Decreto n. 1592 del 31.08.1933 (Approvazione del testo unico delle leggi sull’istruzione superiore) che testualmente recita “Coloro i quali … non sostengano esami per otto anni consecutivi, debbono rinnovare l’iscrizione ai corsi e ripetere le prove già superate”.
Ma così non è stato per il TAR Sardegna che, invece, adottando altre motivazioni, ha respinto il ricorso di tantissimi studenti dell’Università di Cagliari i quali, hanno già formalizzato la richiesta di intervento della Cassazione.
«Il ricorso alla Cassazione mi pare un atto doveroso, - commenta Sanjust – che nell’interrogazione all’Assessore Milia segnala come “ben prima di Cagliari, anche l’Università di Sassari varò disposizioni relative alla decadenza, e lo stesso TAR Sardegna quella volta diede ragione agli studenti».
«Di conseguenza – si legge ancora nell’interrogazione - due analoghi quesiti, proposti allo stesso Tribunale Amministrativo Regionale, seppure a distanza di tre anni e con un giudice diverso, ma con la normativa nazionale di riferimento esattamente la stessa, sono stati giudicati, non solo in maniera difforme, ma esattamente una contraria rispetto all’altra».
Per questo motivo, Carlo Sanjust, sollecitato dagli studenti, chiede che la Giunta regionale intervenga presso il Rettore dell’Università di Cagliari affinché lo stesso riapra il dialogo con i circa 10 mila studenti a rischio di decadenza, prevedendo per questi, alcune aperture rispetto al Decreto incriminato fra cui: la possibilità di avere appelli ogni mese; che tutte le facoltà consentano il passaggio ai nuovi ordinamenti con la convalida in automatico di tutti gli esami; che sia posta, per tutti i casi indicati nell'art.57, come unica data di decadenza il 30 aprile 2014; che siano concessi ulteriori 6 mesi per terminare la tesi agli studenti che, alla data del 30 aprile 2014, abbiano completato gli esami. Si chiede, inoltre, la proroga di un anno in più per gli studenti che optano per una tesi sperimentale.
«Mi sembrano richieste accoglibili che gli studenti hanno già presentato al Rettore e al Senato Accademico dell’Università di Cagliari, – commenta ancora Carlo Sanjust – anche se, per gli studenti, il recepimento di queste richieste non sarebbe da considerarsi come atteggiamento di acquiescenza per gli articoli incriminati del Regolamento Carriere Amministrative dell'Università degli Studi di Cagliari, in considerazione del fatto che gli stessi articoli sono, al momento, oggetto d'impugnazione dinnanzi al Consiglio di Stato». Red