Si aprirà con la proiezione di “Napoli 24”, la terza giornata del Sardinia Film Festival, giovedì 29 giugno, alle 10, nell’Aula Verde del Quadrilatero. Il film, secondo evento speciale del Festival, è il lavoro collettivo di 24 registi napoletani, tra i quali Paolo Sorrentino e Mario Martone, impegnati a raccontare, ciascuno a suo modo, la realtà caotica e in continua trasformazione di Napoli.
I brevissimi episodi che compongono “Napoli 24” (ciascuno dura 3 minuti) spaziano dall’intervista allo scorcio surreale, alternano i toni drammatici a quelli della commedia, la rappresentazione dei mali della metropoli -vedi camorra e rifiuti- alla sua inesauribile vitalità. La visione del film sarà preceduta da un’introduzione di Lorenzo Saglio, presidente del Nuovo Circolo del Cinema.
Dalle 17.30 riprenderanno le proiezioni dei cortometraggi in concorso, con la consueta distinzione in Aula Blu (internazionali) e Aula Verde (nazionali). Per la sezione Vetrina Sardegna va segnalato “Where is my mind” di Gabriele Peru e Mario Belingeri.
Alle 21.15 il festival si trasferisce nel cortile del Quadrilatero, dove saranno proiettati altri nove corti. Tra questi, il documentario “Lo chiamavano Zecchinetta” di Nicola Palmieri, che racconta, attraverso le testimonianze di amici e colleghi e la voce narrante del critico Gregorio Napoli, la vita dell’attore messinese Tano Cimarosa. Partito come puparo, Cimarosa iniziò a lavorare nel cinema, come caratterista, negli anni Cinquanta, interpretando quasi sempre lo stereotipo del siciliano testardo e arretrato. Il suo ruolo più famoso è il personaggio di Zecchinetta (da cui il soprannome) per “Il giorno della civetta” di Damiano Damiani tratto dal capolavoro di Sciascia. Recitò anche, a fianco di Alberto Sordi, in “Il medico della mutua” e in “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata”.
Continua la raccolta firme per la petizione a favore della nascita di una Cittadella del Cinema, promossa dal Cineclub Sassari Fedic, dal Nuovo Circolo del Cinema e dall'Unione Cineasti Indipendenti (U.C.I.). In un momento di crisi per le sale cittadine (l'Ariston chiude a fine mese e il Quattro Colonne potrebbe seguirlo a breve), la petizione chiede l'individuazione di uno spazio pubblico da dedicare alla visione dei film, alla loro produzione, e dove ospitare la Mediateca che il Cineclub ha aperto pochi mesi fa e che raccoglie già più di 10mila titoli. Uno spazio dove, inoltre, si possano realizzare eventi e mostre legate al cinema, anche in collaborazione con strutture preesistenti, come il Museo del Cinema di Torino. Com