Pochi giorni prima che la Corte d'Appello di Milano si pronunci sulla vicenda (la sentenza di secondo grado e' prevista per il fine settimana), il governo introduce all'ultimo momento una norma che modifica due articoli del codice di procedura civile (il 283 e il 373) con un unico obiettivo: obbligare il giudice d'appello a sospendere l'esecuzione di una sentenza se la condanna supera i 20 milioni di euro (10 se è in primo grado) e se la parte che deve pagare presta "idonea" cauzione. Il magistrato dovra' prendere tale decisione se la parte interessata ne farà richiesta.
Secondo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani se la misura non venisse cancellata dal testo sarebbe "un insulto al Parlamento". Mentre per il leader dell'Idv Antonio Di Pietro si tratta di una norma "incostituzionale e criminogena". "Se dovesse essere confermata - dice il presidente dell'Anm Luca Palamara - si tratterebbe di una norma che nulla ha a che vedere con il tema dell'efficienza del processo civile, che determinerebbe un'iniqua disparità di trattamento, e che sarebbe, quindi, incostituzionale".
Le opposizioni attaccano a testa bassa e si rivolgono ad Angelino Alfano, stavolta non solo in veste di Guardasigilli, ma anche di neo-segretario del Pdl. A lui chiedono di cancellare quella che i più tornano a battezzare "l'ennesima legge ad personam". E se non lo farà, avverte il vicesegretario del Pd Enrico Letta, il 'nuovo corso' ipotizzato per il Pdl di "partito degli onesti" di cui ha parlato Alfano nel suo discorso di insediamento, non sarebbe credibile.
Ma c'è anche chi ironizza, come Vincenzo Vita (Pd): "Come mai oggi Alfano ha disdetto all'ultimo momento la sua partecipazione al workshop organizzato alla Bocconi dalla fondazione Rodolfo De Benedetti?". Alfano, è invece la domanda che rivolge il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione, avrà "il coraggio e la forza di rompere questa protezione sfacciata di interessi privati tramite il potere dello Stato?".
Il finiano Italo Bocchino e il Democratico Andrea Orlando si rivolgono direttamente a Giulio Tremonti. Il ministro dell' Economia, è l'appello del primo, dovrebbe cancellare la misura salva-Fininvest anche per non "scalfire la sua immagine internazionale". Tremonti cancelli questa "vergognosa e inaccettabile norma", interviene il responsabile Giustizia del Pd Andrea Orlando.
Il fatto, interviene il capogruppo Pd in commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti, è che la maggioranza continua, come se nulla fosse, con le sue "leggi ad personam". A prescindere da ciò che si dice e da ciò che si promette. E questo, nello stesso provvedimento in cui si chiedono "lacrime e sangue agli italiani" e si "salvano ancora una volta i produttori che non hanno pagato le quote latte". Più che di 'leggi ad personam', afferma il Verde Angelo Bonelli, forse sarebbe meglio parlare in questo caso di 'manovra ad personam...". E' un "provvedimento da furbetti", taglia corto il presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro. Un "inaccettabile abuso di potere", osserva il presidente del Pd Rosy Bindi. La polemica però non si spegne: questa manovra, insiste il leader di Sel Nichi Vendola e' tutto "fumo, arrosto e dessert ("da 750 milioni di euro")".
"L'opposizione è davvero a corto di argomenti e utilizza una proposta di norma di civiltà giuridica per la quale, per somme ingenti, si paga dopo la sentenza definitiva solo se si presta un'idonea cauzione, per polemizzare impropriamente con il richiamo al partito degli onesti invocato da Alfano". E' quanto afferma in una nota il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, in merito alle critiche dell'opposizione sulla norma contenuta nella manovra che potrebbe avere conseguenze sulla decisione del tribunale d'appello civile in merito al lodo Mondadori.
Rispedisce le critiche al mittente e tenta di fornire una giustificazione 'tecnica' anche il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera Enrico Costa. La maggioranza, spiega, "in un momento di congiuntura economica particolarmente sfavorevole" ha deciso semplicemente di "contemperare il diritto del creditore con le ragioni del debitore" quando le somme di denaro da corrispondere "hanno dimensioni di rilevante entità”.
"Ora che il governo ha specificato i dettagli e gli strumenti (per arrivare all'equilibrio di bilancio,ndr) si dà più credibilità e fiducia ai mercati". Così Gurria, segretario generale Ocse, commenta la Manovra italiana. Nel suo intervento all'East Forum, Gurria sottolinea: "Il governo ci aveva già detto quale era il fabbisogno che si voleva raggiungere per il 2012- 2014 e per arrivare all'equilibrio di bilancio, ma non avevano messo i dettagli e gli strumenti", ora forniti dalla Manovra finanziaria.