Nel corso della seduta del Consiglio regionale, Renato Soru (Pd) ha richiamato le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha fatto appello alle forze politiche perché diano una svolta e ricompongano le divisioni.
Per Soru "è gravemente a rischio il futuro della Sardegna". L'ex presidente della Regione ha esortato la presidente Lombardo a chiedere di incontrare il presidente della Repubblica per fargli capire cosa sta succedendo nell'Isola e per capire da lui cosa si deve fare.
Secondo Marco Meloni, Pd, la questione di fondo è la natura vera di cosa è la Sardegna. "Abbiamo fatto un patto con lo Stato nel 2006 e dobbiamo rispettarlo noi e farlo rispettare allo Stato". Meloni ha detto sì all'unità "ma chiarendo le responsabilità di ognuno". "I governi non sono stati tutti uguali nella condotta nei confronti della Sardegna. La grande manifestazione del popolo sardo non servirà a nulla, non c'è nelle parole di Cappellacci né la presa d'atto della propria responsabilità, né strade percorribili per la soluzione della situazione".
Autocritico l'intervento di Gian Valerio Sanna (Pd): "Per parlare di entrate a livello nazionale dobbiamo farlo avendo le carte in regola. Siamo diventati impresentabili sul terreno della nostra autonomia". Per Sanna è necessario aprire "immediatamente un conflitto con lo Stato sulla base dell'articolo 8 dello Statuto. E' ora di riscoprire l'autonomia dei fatti e del coraggio".
Per i Riformatori Attilio Dedoni ha ricondotto la questione alla grave crisi economica che sta attraversando tutto il Paese in questo momento e ha sostenuto la necessità di "andare a protestare fermamente a Roma".
Per Giampaolo Diana, vice capogruppo del Pd, "si tratta ormai dell'epilogo. Il governo regionale è incapace di reagire alle vessazioni del governo nazionale". Il fallimento del rapporto tra il governo e la giunta regionale è ormai chiaro per Diana, "nessuno si tirerà indietro di fronte a questa situazione", ha affermato Diana chiedendo al presidente della Regione però quali sono i presupposti e gli obiettivi della mobilitazione straordinaria invocata. "Dobbiamo rivolgerci direttamente al presidente della Repubblica". Red.