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Anche il premier oggi di accorge della crisi: “La crisi esiste.

"La situazione che dobbiamo affrontare è la diretta conseguenza di una crisi di fiducia, che deve essere fronteggiata con coerenza e fermezza senza inseguire i nervosismi del mercato". Lo ha affermato Silvio Berlusconi, intervenendo in Aula sulla crisi economica. "Il nostro Paese è solido. Abbiamo fondamentali economici solidi. Le nostre banche hanno superato gli stress test europei", dice il premier. "Ovunque è aumentata l'incertezza, in particolare negli Stati Uniti e in Giappone", sottolinea il presidenza del Consiglio.

"Per superare le criticità il governo ha varato il 6 luglio un provvedimento immediato con l'obiettivo del pareggio di bilancio entro 2014 condizione che deteminaza strutturale debito. Abbiamo fatto una manovra che ha fissato degli obiettivi, è stata giudicata adeguata e sufficiente dall'Europa e dagli osservatori internazionali".

"Come spesso succede nelle crisi di fiducia, i mercati non hanno valutato la nostra solidità, non hanno considerato la solidità del nostro sistema bancario, le condizioni patrimoniali delle famiglia". Le tensioni speculative, ha detto il premier, "si sono estese all'Italia ma non solo, problemi analoghi ci sono stati anche in molti altri paesi dell'area europea e la tensione ha fatto aumentare il differenziale tra Bund e Btp".

"Nel nostro Paese l'evoluzione dei conti pubblici è più favorevole che in altri paesi avanzati, dopo la recessione e con la ripresa economica, grazie alla azione di finanza pubblica del nostro governo, i conti sono migliorati e abbiamoun deficit di bilancio meno ampio di quanto indicato (5%) e comunque più basso di altri paesi area europea". 

"E' necessario attuare in tempi brevi la delega fiscale". Il premier ha citato nel suo intervento anche lo sblocco dei fondi del Cipe, riferendosi soprattutto alle opere infrastrutturali al Sud.

"Non abbiamo fatto poco anche se c'è molto da fare".

Ora serve un piano d'azione immediato per lo sviluppo". "Serve una risposta forte per la crescita. La crescita è l'obiettivo essenziale", dice il premier.

Nel 2013 "ci presenteremo agli italiani con la serena coscienza di chi ha fatto tutto il possibile". Lo ha affermato Silvio Berlusconi intervenendo in Aula. "Nei venti mesi che ci separano dall'appuntamento delle elezioni il governo farà il governo, proporrà una agenda di interventi per sostenere la crescita e lo sviluppo. Agli italiani diciamo che il governo è pronto a fare la propria parte. Abbiamo il desiderio sincero e concreto di consegnare agli italiani un Paese più forte", afferma il Cavaliere.

"Raccolgo con convinzione l'appello alla coesione di Napolitano, un monito saggio che faccio mio".

"Sono un imprenditore che ha tre aziende in Borsa, sono anche io nella trincea finanziaria, conscio di quel che accade sui mercati". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si concede solo un passaggio fuori dal discorso scritto per rivendicare il suo ruolo di imprenditore ma all'Aula di Montecitorio, in particolare tra i banchi delle opposizioni, questo riferimento non piace e la reazione è immediata con fischi e voci di protesta.

"Il governo agirà per contenere tutti gli emolumenti delle alte professionalita' pubbliche riconducendoli ai valori medi europei". Il governo ha istituito - ha ricordato il premier - una commissione per "contenere gli emolumenti dei titolari di cariche elettive e dei vertici delle amministrazioni italiane, riconducendoli ai valori medi della Ue". "Attraverso la riorganizzazione delle province - ha aggiunto il premier - il governo potrà pervenire ad un ulteriore contenimento della pressione fiscale e a una maggiore efficienza per la gestione dei servizi locali". Berlusconi ha ricordato che il Consiglio dei ministri ha già approvato la riforma costituzionale "che porterà a dimezzare il numero parlamentari e a conteneri i tempi e i costi dell'attività legislativa".