Press "Enter" to skip to content

Domani sera a Baratili San Pietro (OR) con i BaBa Zula in concerto (ore 22, piazza Centrale).

Nuovo appuntamento con la tredicesima edizione i Dromos: domani (domenica 7 agosto) il festival organizzato dall’omonima associazione culturale pianta le tende per una sera a Baratili San Pietro, paesino a poca distanza da Oristano, per la sua settima giornata, l’ultima della prima tranche del cartellone del festival che quest’anno, all’insegna de “I racconti del velo”, guarda verso le più vivaci novità musicali e artistiche che arrivano da Est. 

Stavolta l’itinerario è dalla Turchia alla Sardegna: protagonisti del concerto nella Piazza Centrale (ore 22  ingresso gratuito) sono i BaBa ZuLa, band di Istanbul che coltiva la sintesi di oriente e occidente attraverso la musica “da psicodanza del ventre". Il loro sound, un'efficace e coinvolgente fusione di rock psichedelico anni Sessanta, melodie da "Mille e una notte", elettronica e strumenti tradizionali turchi, è diventata la cifra stilistica del gruppo. A un suono “progressivo” e “viscerale” si accompagnano testi politicamente espliciti, tanto che diverse loro canzoni sono state proibite dalla radio e dalla televisione turca. 

Attiva dal 1996, si è formata per comporre la musica per il film "Tabutta Rovasata" del regista turco Dervis Zaim. I BaBa ZuLa pensavano che si sarebbero sciolti, subito dopo questo impegno, ma arrivarono subito altre richieste di colonne sonore per altri film: tra questi, "Renkli - Turkce", uno dei rari film underground turchi, diretto da Ahmet Çadirci, e "Dondurmann Gaymak", candidato turco agli Academy Awards 2007. I BaBa ZuLa compaiono poi in "Crossing the bridge", il documentario sulla musica di Istanbul diretto da Fatih Akin, regista vincitore di un Golden Bear, e hanno musicato vecchi film girati a Istanbul.

Sin dall'inizio, i BaBa ZuLa sono dunque stati in rapporto stretto con il cinema così come con altre forme artistiche e hanno portato questo approccio anche nelle loro esibizioni dal vivo, dove affiancano danza, disegni e teatralità alla loro musica. Il gruppo si è sempre caratterizzato anche come una formazione aperta alla collaborazione con musicisti e artisti appartenenti a diversi campi. Fra i tanti nomi coinvolti nel suo percorso, il clarinettista turco di origini rom Salim Sesler, Tuncel Kurtiz e Ahmet Uourlu, entrambi, oltre che musicisti, celebri star del cinema turco e, naturalmente, le collaborazioni con musicisti “occidentali” che hanno contribuito a farli conoscere in Europa. Artisti come il londinese di origini giamaicane “mago del dub” Mad Professor, gli altri due rinomati musicisti giamaicani come Sly Dunbar e Robbie Shakespeare, o come il tedesco Alexander Hacke (bassista dei berlinesi Einstürzende Neubauten). 

Domani 
(domenica 7) a Baratili la band - Levent Akman (drum machine, percussioni), Murat Ertel (saz e altri strumenti a corda), Cosar Kamci (darbuka e tapan) con la voce diElena Hristova e due danzatrici del ventre – presenta il suo ultimo album, Gecekondu, freschissima novità discografica dello scorso giugno.

Il concerto dei Baba Zula chiude idealmente la prima parte di Dromos 2011, all'insegna de “I racconti del velo” e con lo sguardo verso oriente. Da lunedì (8 agosto), i riflettori si trasferiscono infatti a Nureci dove tiene banco, fino a mercoledì (10 agosto), la quinta edizione di Mamma Blues, il “festival nel festival” dedicato al blues e ai suoi immediati dintorni. Tre serate in compagnia di artisti internazionali come Little Axe, Sweet Vandals e Sherman Robertson, ma con il giusto spazio anche per le proposte locali (Alberto Sanna, John Drain and The Live City Blues, Sunsweet Blues Revenge, King Howl Quartet). 

A Riola Sardo, nel Parco dei Suoni, resta intanto aperta al pubblico fino a giovedi 25 (tutti i giorni dalle 18 alle 21) la mostra “Muc(h)ador”: inaugurata ieri sera (venerdì 5), propone le opere di sei artisti  Alessandro Biggio, Giulia Casula, Patrizia Maïmouna Guerresi, Maria Antonietta Mameli, Sukran Moral e Giulia Sale – che interpretano il tema centrale di questa tredicesima edizione di Dromos. Lo suggerisce il titolo della mostra, che fonde in una parola di fantasia il chador islamico e su muccadori sardo, i veli tipici di due culture molto diverse tra loro. Presentata ieri, sempre al Parco dei Suoni, anche l’opera “site specific” realizzata dalla giovane artista lituana (ma trapiantata in Veneto) Agne Raceviciute, artist in residence a Riola. Com