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Fuga da Tripoli

E' iniziato l'esodo da Tripoli, nonostante il regime neghi che dalla capitale stiano fuggendo a centinaia, con gruppi sempre più numerosi di persone che si dirigono sulle montagne occidentali a sud in mano ai ribelli. Secondo quanto riferito all'Ansa da un testimone, "centinaia di civili se ne vanno ogni giorno per rifuguarsi sulle montagne o in Tunisia". La capitale è alle strette: "non c'è un nulla, tutto costa il quadruplo. Non c'è corrente, gas,il cibo scarseggia". Anche il controllo del regime si è allentato, "visto che la gente riesce ad uscire nonostante i check-point".

I ribelli libici, che negli ultimi giorni affermano di aver preso il controllo di quasi tutta Zawiya, alle porte occidentali di Tripoli, stanno lanciando un attacco per conquistare la raffineria di petrolio della città. A Zawiya, che controlla la strada che collega Tripoli alla Tunisia ed è quindi strategica, le forze fedeli a Muammar Gheddafi si sono asserragliate attorno all'impianto.

"Ci sono dei cecchini all'interno della struttura della raffineria. Noi controlliamo fino ai cancelli e a momenti lanceremo un assalto per prendere il controllo dell'impianto",
racconta Abdulkarim, un combattente ribelle. Nella zona si sentono spari e raffiche di armi pesanti.

I ribelli libici hanno intanto definito una nuova "road map", prefissando le tappe principali della transizione democratica del dopo-Gheddafi. Il nuovo documento di 10 pagine e 37 articoli del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) è una versione modificata della 'road map'presentata dall'organismo di governo dei ribelli lo scorso marzo. In essa si stabilisce che il Cnt, definito "la più alta carica dello stato" e il "solo rappresentante legittimo del popolo libico" dopo la "rivoluzione del 17 febbraio", una volta liberata la capitale Tripoli vi si trasferirà. 

Da Tripoli entro tre mesi il Cnt nominerà un "ufficio esecutivo temporaneo", o "governo a interim" che amministrerà provvisoriamente il Paese e organizzerà entro 8 mesi l'elezione della Conferenza nazionale, un parlamento provvisorio di 200 membri. Alla data della prima convocazione, previste le dimissioni dello stesso Cnt e la nomina di un primo ministro, che formerà un governo che dovrà poi ottenere il voto di fiducia. Il parlamento di transizione nominerà inoltre un Comitato che redigerà la bozza di nuova Costituzione libica, che dovrà poi essere approvata dal popolo con un referendum.