Tra le ipotesi, nel 'cantiere' manovra ci sarebbero anche possibili nuove dismissioni del patrimonio pubblico. La misura potrebbe essere giocata durante l'iter parlamentare come ultima carta se saranno necessarie nuove risorse.
La necessità di venire incontro alle famiglie, anche dopo le parole pronunciate dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, potrebbe essere una delle esigenze. Ma resta anche tutta la questione degli enti locali, ancora sul piede di guerra. Sulle pensioni invece si tratterebbe, perchè una nuova stretta porterebbe entrate strutturali e non solo 'una tantum' come nel caso della vendita di immobili pubblici o nella riedizione di uno scudo fiscale bis.
La possibile vendita di caserme e uffici pubblici sarebbe già allo studio, riferiscono fonti di maggioranza, e tecnicamente il veicolo per fare queste operazioni potrebbe essere Fintecna, alla quale potrebbe passare una quota di immobili in cambio di liquidita' immediata. Sull'entità di una eventuale operazione di vendite non trapelano cifre, ma è evidente che su un patrimonio di oltre 500 miliardi di euro, anche una piccola quota in questo momento darebbe fiato al governo per ammorbidire alcune delle misure della manovra che non piacciono. C'è da considerare che, a parte le caserme, tutti gli uffici della pubblica amministrazione vedranno un ridimensionamento e dunque sarebbe possibile valorizzare le sedi.
Sulle pensioni invece arriva lo stop del ministro leghista Roberto Calderoli, anche se da ambienti di maggioranza trapela che sulle questioni anzianità ed età delle donne la partita sarebbe invece ancora aperta. Calderoli ha anche parlato degli enti locali sottolineando che "qualunque proposta migliorativa sarà portata avanti". La Lega resta poi legata all'idea dell'anticipo del tfr in busta paga perché, fa notare sempre Calderoli, "c'è la necessità di garantire un potere d'acquisto ai cittadini".
Intanto al Senato è l'ultimo week-end di riflessione. Da martedì partirà l'esame alla Commissione Bilancio del Senato. Relatore sarà lo stesso presidente Antonio Azzollini del Pdl.